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Prova

Porsche 911 Targa 4 e 4S


Avatar di Mario Cornicchia , il 18/09/06

17 anni fa - Scoperte a metà

Scordatevi il caratteristico rollbarone, anche l'ultima delle Targa preferisce il cristallo all'alluminio satinato e la praticità del lunotto apribile. Il fascino di quel rollbar, però

COM'E' Continua la serie di Targa inaugurata con la 911 modello 993, quella del 1996, quando al grande rollbar, marchio di fabbrica delle Porsche Targa fin dal 1965, anno di presentazione al salone IAA di Francoforte della "cabriolet sicura", è stato sostituito un pratico quanto esteticamente valido tetto in cristallo scorrevole. Più comodo che il tettuccio da smontare delle vere Targa, ma anche meno fascinoso.

TARGA WAGON Oltre alla praticità data dal poter squarciare in sette secondi un mezzo metro quadro di tetto al tocco di un pulsante, la Targa offre anche il lunotto apribile come un portellone, molto comodo se si utilizzano i posti posteriori come spazio per i bagagli, evitando le contorsioni per far passare borse e valigie tra portiere e sedili anteriori. Uno spazio che per la Targa vale 230 litri, 25 in più rispetto allo stesso spazio disponibile sulla versione coupé.

TESTA LEGGERA L'apertura complessiva sopra la testa vale 0,45 metri, circa il doppio rispetto a quanto si apre il tetto della versione coupé. Rispetto alla versione Targa della 911 modello 996, il tetto è più sottile di un millimetro e pesa 1,9 chilogrammi in meno. Il tettuccio scorrevole è composto da due strati di vetro di 2,6 millimetri si spessore e parzialmente temprato, abbinati a due fogli di PVB (polivinilbutirrale, meglio chiamarlo PVB) da 1,1 millimetri per resistere a sbalzi climatici e oggetti contundenti.

PEZZO UNICO Tutto il tetto, dal frangivento al lunotto, con tutto il telaio, le guide e il metro e mezzo di superficie vetrata complessiva (1,45 metri, per l'esattezza) è montato in una unica operazione e abbinato con 16 viti ai montanti laterali. Per non farsi mancare nulla in termini di sicurezza, i tubi di rinforzo annegati nella cornice del parabrezza della versione cabrio sono stati adottati anche dalla Targa, a partire dai montanti del parabrezza fino alla base del lunotto.

SOLO QUATTRO Per la Targa si sceglie soltanto il motore, la trazione è unica. Le Targa sono soltanto 4, con la trazione integrale a giunto viscoso centrale di tutte le 911 modello 997 che invia potenza alle ruote anteriori in misura variabile tra il 5% e il 40%. Quindi, tutte le Targa hanno fianchi abbondanti, ereditando dalle altre Carrera 4 i44 millimetri di larghezza che le distinguono dalle Carrera a sola trazione posteriore. Che, anche per chi ama i posteriori androgeni, il culone della Carrera 4 è sempre un gran bel vedere.

ESSE O NON ESSE? Un gran bel dilemma. Carrera 4 o Carrera 4S? La S disegnata a chicane sulla coda ci sta un gran bene e distingue due 911 Carrera diverse nel carattere e nell'uso. Per la Carrera Targa 4, il sei cilindri boxer è un 3,6 litri da 325 CV, per 5,3 secondi nello 0-100 km/h e 280 km/h. La Carrera Targa 4S monta il 3,8 litri con 355 CV, per 288 km/h e 4,9 nello 0-100 km/h. Differenti sono anche le calzature, con gomme 235/40 ZR 18 sull'asse anteriore e 295/35 ZR 18 per la Carrera Targa 4 o 235/35 ZR 19 anteriori e 305/30 ZR 19 per la Carrera Targa 4S. Il dilemma continua nel prezzo: 95.739 la Targa 4 e 106.419 la Targa 4S.

COME VA Non ha il fascino della vecchia Targa, ma anche la nuova ha il suo bel perchè. Il tetto tutto in cristallo è decisamente chic e i profili in alluminio anodizzato e lucidato che percorrono i montanti laterali ne snelliscono le forme importanti. Il perchè si trova anche a bordo, con una piacevole sensazione di spazio che accontenta anche il più claustrofobico dei claustrofobici. La buona notizia per i più alti è che lo spazio per la testa è davvero più generoso rispetto alla coupé e l'effetto en plei air del tutto vetro amplifica l'effetto.

A MENTE FREDDA Per creare una barriera contro il caldo ma anche contro il freddo, una tendina si srotola sopra la testa al tocco del medesimo pulsante utilizzato per aprire il tetto, posizionato sul tunnel centrale. Al primo tocco si muove la tendina che si srotola e arrotola in automatico completamente, al secondo tocco si apre e si chiude il tetto. Anche se il sole picchia duro e senza farsi proteggere dalla tendina, non si ha mai la sensazione di arrosto di cervello. Il vetro utilizzato per il tetto, infatti, lascia entrare circa un terzo della luce e filtra come una dogana svizzera il calore, consentendo il visto soltanto al 17%.

VETRACCIAIO Luce a parte, si nota poca differenza sul fronte del comfort tra tetto in lamiera e il tetto in vetro della Carrera Targa. Fruscii, sibili, sbattimenti, tric-e-trac, mortaretti... anche superando i 250 orari non si sente nessun rumore addizionale. Quando il tetto è aperto, l'aerodinamica e il frangivento che si alza automaticamente di 35 millimetri non consentono all'aria di creare il minimo vortice all'interno dell'abitacolo, se non una lieve, piacevole brezza sopra i capelli. A creare disturbo, semmai, è il rumore generato dal tetto aperto, sopportabile fino a velocità di poco superiori ai 100 km/h.

UN TIPO RIGIDO Più rigida del 50% rispetto alla cabrio e rigida la metà rispetto alla coupé. Questi sono i dati ufficiali, ma non ci si deve preoccupare: la scocca della Carrera Targa è decisamente rigida. Non flette minimamente nelle situazioni di twist, quando si sale su un marciapiede, per esempio, e non si perde un minimo il controllo nemmeno mettendo a ferro e fuoco strade piene di curve e buche. Se avete remore tra coupé e Targa, levatevi ogni dubbio, scegliete di pancia e non di testa.

PLAYTIME Come tutte le Carrera modello 997, è una Porsche da guidare, che non fa tutto da sola. Se si spreme il suo sei cilindri boxer costringendolo a frullare come uno stormo di colombi, la Carrera Targa va tenuta sottto controllo, con il volante (dalla corona troppo sottile se non avete le mani come le zampe di Bambi) ben stretto e attenzione a ciò che si sta facendo. Se si sbaglia qualcosa la tedeschina ha comunque nervi saldi ed è tutt'altro che infingarda, perdonando qualche audacia di troppo ai meno esperti. Ma la sensazione che non sia disponbile all'aiutino rende comunque la guida divertente, da giocattolone.

ESSE O NON ESSE? Il dilemma amletico continua al volante. Le due Carrera sono molto diverse, più nel carattere che nelle prestazioni e queste considerazioni valgono per tutte le Carrera serie 997. La versione con il 3.6 è più dolce nell'erogazione della potenza, è più silenziosa e più morbida nel contatto con la strada. È' la Carrera con cui fare il Milano-Napoli, divertendosi ma senza arrivare a destinazione sbullonati. La Carrera S è più spigolosa nell'erogazione, decisamente più rumorosa e più dura e secca nelle reazioni. E la cavalleria supplementare non è che si senta così tanto. Da scegliere se la Carrera è il giochino domenicale con cui scaricare le rogne lavorative di una intera settimana o se vi sentite un po' Ranzani e la S sul cofano gonfia un po' il vostro ego... Se guardate ai consumi medi, i dati dichiarati sono molto vicini: 8,8 km/litro per la Carrera Targa 4 e 8,4 per la Carrera Targa 4S.

TIPTRONIC S Ne ho approfittato per mettere di nuovo a confronto il cambio manuale con l'automatico Tiptronic nella sua ultima release sportiva. Ottimo il cambio manuale a sei marce, mentre al Tiptronic manca proprio la marcia in più, la sesta. Ottimo anche il Tiptronic se avete smanie sportive ma senza esagerare, con una buona capacitrà di leggere nel pensiero e inserire la marcia che si ha in testa anche in modalità automatica. Se si inizia a tirare sul serio il Tiptronic fa sempre entrare in curva con una marcia un po' lunga ed è meglio provvedere da soli con i pulsanti sul volante. I pulsanti sono un poco troppo stylish e troppo lisci, comodi se si sale di marcia, scivolosi se si scala, costringendo a muovere i pollici dal volante.


Pubblicato da M.A. Corniche, 18/09/2006
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