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Prova

Peugeot 607 2.7 V6 HDi


Avatar Redazionale , il 15/12/04

19 anni fa - L'incompresa ci riprova.

Sotto l'albero di Natale la Peugeot porta un nuovo motore turbodiesel HDi V6 per la sua ammiraglia. Ma basterà un cuore nuovo a regalare alla 607 una seconda giovinezza? Proviamo a rispondere.

COM'E' La 607 non è certo una habituée delle hit parade ma c'è una top ten in cui questa Peugeot non può proprio mancare: quella delle cosiddette incomprese. L'ammiraglia francese non ha infatti mai raccolto in Italia consensi proporzionati alle sue qualità. Oggi la 607 prova allora a prendersi una piccola rivincita e torna all'assalto del mercato forte di un leggero restyling, di varie migliorie e, soprattutto, di un nuovo motore.

MESSA IN PIEGA La linea è nel complesso immutata, con i tre volumi ben definiti e proporzionati e con l'aria precisina di chi ha appena fatto sosta dal parrucchiere per una messa in piega perfetta. Anche i fari mantengono il taglio allungato di sempre, ma la scelta pare tutto sommato azzeccata: la loro forma è ancora attuale e riesce a dare slancio all'insieme.

A DENTI STRETTI Sarà forse perché finora la fortuna non l'ha baciata, fatto sta che la 607 non ha ancora nel frontale la bocca aperta in quel sorriso smagliante che caratterizza le altre ultime Peugeot. La presa d'aria che si apre nel fascione paraurti è più ampia che in passato ma è ben poca cosa rispetto alla 407.


DA SALOTTO Forse però è più giusto così: la 607 deve frequentare i salotti bene dell'alta società e in certi ambienti ci si deve dare un tono. In tal senso vanno anche la spruzzata di cromature che impreziosiscono il muso e l'aumento dello sbalzo anteriore di 30 mm, di cui però si possono accorgere a prima vista soltanto i più acuti osservatori. Questa modifica, che porta la lunghezza totale a 490 cm (larghezza e altezza sono invece di 183 e 144 cm), è stata introdotta per far posto al nuovo motore turbodiesel, autentico fiore all'occhiello della gamma 2005.

A QUATTRO MANI Si tratta del V6 da 2.7 litri realizzato dalla PSA in collaborazione con il Gruppo Ford e dotato di due turbine a geometria variabile. E' già montato dalla Jaguar S-Type e dalla nuova Land Rover Discovery, ma qui è disposto in senso trasversale anziché longitudinale. Nella configurazione scelta dalla Peugeot, rigorosamente Euro IV e munita di immancabile filtro antiparticolato, dispone di una potenza di 204 CV a 4.000 giri. La coppia massima è di 440 Nm a 1.900 giri.

SOLO AUTOMATICA Abbinato esclusivamente a un cambio automatico a sei rapporti con funzione sequenziale prodotto dalla giapponese Aisin, il V6 permette alla 607 di raggiungere i 230 km/h, dopo essere transitata ai 100 solo 9,3 secondi dopo la partenza. Ha dunque tanta birra ma per contro ha anche poca sete: trotterellando fuoriporta sorseggia 6,6 litri di gasolio ogni 100 km, mentre in città la richiesta è di 11,6 litri, per una media di 8,4.


SI FA IN TRE La 607 2.7 è proposta in tre allestimenti: Titanio, Ebano e Avorio, che si differenziano più che altro per il tipo di rivestimento adottato, nell'ordine tessuto, velluto e pelle e per le modanature sulla plancia. Tutte le versioni hanno dotazioni di rispetto, ancora più ricche nel model year 2005.

RICCA DOTE Standard ci sono infatti sei airbag, Esp, sospensioni a controllo elettronico, navigatore satellitare con telefono integrato, allarme antifurto, climatizzatore automatico bizona, sensori di parcheggio e fari allo xeno. Quanto basta, insomma, per fare della 607 un buon partito, anche se il listino (44.850 euro per la Titanio e la Ebano, 46.850 euro per la Avorio) non è esattamente popolare. Sono cifre pericolosamente vicine a quelle di rivali più blasonate, oltre che più apprezzate sul mercato dell'usato...

COME VA Seduti alla guida della 607 non si fatica molto a trovare una posizione soddisfacente. Il sedile si regola elettricamente e ha una escursione piuttosto ampia anche dovrebbe scendere ancora di qualche centimetro per meritare la lode. Bene anche il volante, che a differenza di quanto accade su molte altre francesi, non rimane troppo orizzontale e si lascia impugnare bene pure nelle manovre veloci.

BEN FATTA I comandi sono disposti in modo coretto ma è anche vero che sarebbe difficile accorgersi del contrario. Tanti automatismi permettono infatti di tenere le mani ben salde sul volante, senza che sia mai necessario azionare per esempio i fari o i tergicristalli. Ergonomia a parte, la plancia ha un disegno fluido e armonioso, con una chiara predominanza di linee curve ed è dominata da uno schermo da 7 pollici, che integra il quadro strumenti rivisto nella grafica. Le finiture sono curate, con materiali e assemblaggi di buona qualità.

A BASSA VOCE Come già sotto il cofano delle sorellastre inglesi, il V6 turbodiesel si avvia con tono sommesso e non ama alzare la voce neppure quando viene  provocato insistendo con l'acceleratore. Ciò non vuol comunque dire che le sue risposte siano svogliate, tutt'altro. Spinge con piglio deciso anche sotto il regime di coppia massima e allunga con la falcata di un buon mezzofondista.


FA DA SE' Il cambio si comporta bene in ogni situazione. A passo tranquillo si fa apprezzare soprattutto  per la dolcezza degli innesti. Questi si fanno invece più rapidi quando si sceglie la modalità sequenziale. Alle eventuali malefatte del pilota mette rimedio la centralina, che impedisce i fuorigiri e risparmia al motore regimi da bradicardico, cambiando rapporto da sola se chi guida si scorda di farlo.

BOTTONE MAGICO Al contrario di quanto accade in altri casi, qui anche la funzione Sport ha il suo perché. Schiacciando il pulsante vicino al cambio, infatti, non solo si alza il regime cui avvengono i cambi marcia e si aumenta il freno motore ma si interviene anche sulla taratura dello sterzo, che si fa più pronto e preciso.

VEDE E PROVVEDE L'elettronica mette lo zampino anche nelle sospensioni, che adottano un sistema "intelligente" battezzato AMVAR. Questo impiega ammortizzatori la cui risposta viene regolata singolarmente da una centralina per adattarsi in tempo reale alle condizioni d'impiego. Il tutto d'amore e d'accordo con l'Esp, sempre utile a tenere sulla retta via la 607.

MEGLIO AL TROTTO Alla faccia di una stazza notevole, la 607 riesce a danzare con sorprendente agilità tra una curva e l'altra, solo in parte compromessa dalla naturale tendenza ad allargare le traiettorie con il muso. La Peugeot non viene comunque meno alla sua missione di ammiraglia Docg e nel misto mostra di preferire il trotto al galoppo. Anche quando l'assetto si irrigidisce un po' per garantire un miglior controllo, le buche non arrivano comunque a massacrare i lombi dei passeggeri.

DA CROCIERA L'habitat naturale della 607 restano pertanto le arterie a scorrimento veloce, dove la francesona si fa apprezzare anche per la silenziosità, ottima quanto meno fino alle velocità da ritiro immediato della patente. Solo una volta superati i 180 km/h, infatti, i sibili aerodinamici e il ruomore di rotolamento dei pneumatici cominciano a dare fastidio, specie se abbinati alla sirena della Polizia stradale...


Pubblicato da Paolo Sardi, 15/12/2004
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