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Prova su strada

Peugeot 307 2.0 HDi 136cv


Avatar Redazionale , il 22/12/03

20 anni fa -

Ventisei cavalli che cambiano la vita, tanti sono quelli che guadagna l'ultima nata delle 307 in versione diesel. Quasi un'altra auto, più scattante, più elastica ai bassi regimi e più veloce.

COM’E’ Cambia il motore, tutto qui. O almeno, vista da fuori è la solita 307 di sempre, sobria nelle forme ed elegante. Tranne che per alcuni piccoli distinguo, come la carrozzeria grigio ferro o grigio alluminio metallizzati, cerchi in lega da 17” e il vezzo della “i” di HDi rossa sul posteriore. Particolari che hanno una loro spiegazione: appartengono alla versione Speed’up (con l’apostrofo), serie speciale limitata preparata ad hoc per il lancio della 307 HDi da 136 cavalli.

SPORTIVA Un principio di personalizzazione coinvolge anche gli interni, arricchiti con la cornice della consolle centrale in metallo, sedili sportivi in pelle con la parte centrale in uno speciale tessuto a maglia, appoggiatesta in pelle, fascia tipo alluminio nella parte superiore dello schienale e volante in pelle. Questo per gratificare vista e tatto.

SENSITIVA A stimolare gli altri sensi ci pensano il climatizzatore automatico, l’autoradio con lettore CD, i fendinebbia, il tergi con sensore di pioggia e i fari ad accensione automatica, tutti accessori che completano la dotazione di serie.

PAGINE GIALLE Pochi quindi gli optional, tra cui merita una segnalazione particolare il sistema di navigazione a comandi vocali RT3, che per 20 euro al mese consente di contattare dall’auto un call center da cui ricevere indicazioni di ogni tipo: situazione del traffico, orari dei musei, indirizzi di ristoranti e alberghi, officine, garage e altro ancora.

UN PO' DI FORD La novità vera resta però il motore, un brillante e moderno common rail con testata in alluminio. Un quattro cilindri di 1997cc, con turbo a geometria variabile Garett, 16 valvole, 136 cavalli (100 kW) e una coppia massima corposa di 320 Nm a 2000 giri (erano 250 nella precedente versione da 110 cv). Lo stesso quattro cilindri che viene montato su Ford C-Max, Volvo S40 e Peugeot 407, frutto della collaborazione tra Gruppo PSA (Peugeot e Citroen) e Ford.

OVERBOOST Numeri importanti, che promettono quel carattere e quella brillantezza che mancava finora alle tre 307 diesel in listino (1.4 da 70 cv – 2.0 da 90 cv – 2.0 da 110 cv). Non solo. Associato a un nuovo cambio a sei rapporti, il nuovo HDi dispone di una funzione overboost che si attiva quando sono inserite le quattro marce superiori (escluse prima e seconda) portando la coppia massima ancora più in alto, fino a 340 Nm, sempre a 2000 giri.

IPERBARICA Tra le novità, la pressione all’interno del “rail” (il condotto comune) salita a 1650 bar, un filtro antiparticolato che non richiede manutenzione fino a 120.000 km, e una combustione più omogenea all’interno della camera di scoppio.

CRESCITA L’aumento di potenza e coppia non comporta stranamente un corrispondente incremento dei consumi, che crescono sì ma solo del 4% nel misto. Cresce di più la velocità massima che da 188 del vecchio motore da 110cv sale a 202 km/h del nuovo HDi, mentre si riducono i tempi di accelerazione, con 11 secondi nel 0-100 km/h, contro i 12,7 del precedente HDi.

FIDARSI E' BENE, MA... Ultime novità, le sospensioni, ritoccate nella taratura delle molle e degli ammortizzatori per compensare l’incremento delle prestazioni e del peso complessivo della nuova HDi, 30 chili in più che meritano attenzione. E cresce  anche il diametro dei freni (da 283 a 302 mm) mentre di serie viene montato l’Esp (controllo elettronico della stabilità). Quest’ultimo può essere disattivato tramite un pulsantino sul cruscotto, ma si riattiva automaticamente appena si superano i 50 km/h. Un modo, sostengono in Peugeot, per evitare distrazioni del pilota che così non deve ricordarsi di riattivarlo evitando nel frattempo guai peggiori.

SPEED'UP Disponibilità per ora riservate solo alle Speed’up, berlina 3-5 porte, con l’intenzione di incrementare la gamma nei prossimi mesi. Il prezzo è di 21.400 euro chiavi in mano per la tre porte e di 350 euro in più per avere la cinque porte. La SW arriverà tra qualche mese.

COME VA Potrà anche avere una linea che non piace a tutti, non c’è dubbio però che il senso di qualità e di eleganza che si respira una volta saliti a bordo di una 307 non sia così facile da trovare nelle vetture della sua categoria. Belle plastiche, piacevoli da guardare e da toccare, si abbinano con insolito buon gusto a tessuti di colore scuro e inserti in metallo che non disturbano l’equilibrio cromatico interno.

QUANTO BASTA Sensazioni che si ritrovano intatte anche in questa nuova versione, caratterizzata da interni più sportivi, ma senza esagerare. Il tessuto speciale intrecciato dei sedili ringiovanisce la 307 quanto basta a non cadere nel banale e il senso di sportività semmai è trasmesso dai sedili avvolgenti, con bordi sporgenti che fasciano e trattengono il corpo in modo inequivocabile. Ci si abitua subito e superate le prime perplessità (non è mica un'auto da corsa) se ne apprezzano i vantaggi.

LE CORTE La spinta del nuovo HDi è di quelle che ti inchiodano per certi versi allo schienale, vuoi perché i primi tre rapporti del cambio sono di accelerazione, corti da costringerti a cambiare subito, con il contagiri che sale in men che non si dica a cifre vietate; vuoi perché tutti quei Nm il loro compito lo svolgono egregiamente. Si va forte anche senza volerlo ed è questo il pericolo maggiore.

DISTRAZIONI Quando si vuole esagerare è chiaro cosa si sta facendo; il problema è nell’andatura ordinaria, magari mentre si chiacchiera amabilmente con gli ospiti e non si bada all’allegria dell’HDi. Quarta e quinta sono le più usate nel misto ed è facile dimenticarsi di come i giri salgano senza fatica. In un attimo, se la strada è libera, ci si ritrova a 90-100 km/h senza rendersene conto.

OCCHI APERTI Non aiuta a capire a quanto si sta viaggiando nemmeno il rumore del motore o del rotolamento gomme, contenuti, compressi a valori insospettabili. Meglio tenere sempre un occhio sul contachilometri e badare che il piede destro non spinga troppo. Soprattutto sulle stradine di campagna, le più a rischio.

RIGIDITA' Una buona dose di responsabilità in tutto ciò l’hanno anche le sospensioni. In Peugeot minimizzano, solo una taratura un po’ più rigida di molle e ammortizzatori dicono, il risultato però è evidente. La nostra 307 è molto più stabile, ha perso la morbidezza di prima e, senza esagerare con la rigidità, ora consente di affrontare le curve con una maggiore dose di sicurezza. Merito anche del controllo elettronico della stabilità, che aiuta a correggere eventuali errori.

ZONA ROSSA La sesta è necessaria in autostrada, quando si vuole viaggiare ai vertici delle medie da codice con un occhio più attento ai consumi. In sesta si raggiungono i 130 km/h a soli 2200 giri e a 170 km/h si è solo a 3000 giri. Si può continuare a salire, ma arrivati al limite dei 4000 giri si sente che il 2,0 litri HDi non ha più la stessa veemenza di prima e comincia a dare segni di affanno. Come quasi tutti i diesel del resto. E' anche vero però che a quel numero di giri si arriva raramente, mai comunque se si vuole restare nei limiti del codice.   

CONFUSIONE Un problema potrebbe riguardare il cambio: sei marce sono tante, anche per i più esperti, e c'è il rischio concreto di fare un po' di confusione con gli innesti, soprattutto tra terza e quinta o tra quarta e sesta. Si risolve tutto con un po' di esperienza, come per tutte le cose, anche perché il cambio di suo è piuttosto preciso.


Pubblicato da Gilberto Milano, 22/12/2003
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