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Prova su strada

Peugeot 206 RC


Avatar Redazionale , il 25/05/03

20 anni fa -

Finalmente l'Enfant terrible mostra il suo vero volto, quello cattivo, irriverente, che per tutto questo tempo ha mascherato dietro un aspetto gentile ed elegante, di buona famiglia. La veste non cambia molto, ma il resto... Ecco come è fatta e come va la 206 più inquietante.

COM’E’ Riconoscerla tra la pletora di varianti della 206 in listino non è facile. Qualche sospetto dovrebbero insinuarlo i cerchi da 17”, gli pneumatici ribassati, i parafanghi leggermente allargati e le finiture in carbonio dei retrovisori esterni. Sottigliezze. Per individuare la RC con certezza bisogna guardargli il posteriore dove uno spoilerino fissato nella parte alta del portellone e due terminali di scarico cromati non lasciano dubbi. E’ la RC, ultima nata tra le 206, la più raffinata.

RESTYLING Il lancio tra l’altro coincide con un leggero lifting su tutta la gamma 206: piccoli ritocchi, quasi impercettibili, come le fasce dei paraurti e protezioni laterali in tinta con la carrozzeria, la griglia a nido d’ape della presa d’aria inferiore, le luci posteriori trasparenti e un leone cromato più invadente sul portellone.

CASUAL-CHIC Chi si aspettava un ambientino interno essenziale, ridotto all’osso, con alluminio sparso ovunque resterà deluso. Dentro è un misto di eleganza e sportività, dosati con gusto. I sedili anteriori sono tipo corsa, con armatura sportiva, avvolgenti e con poggiatesta integrati di altezza insolita. Dietro c’è posto solo per due altri ospiti, con sedute conformate per offrire tanto contenimento laterale, che però rubano spazio a un quinto passeggero. Pelle, alcantara e tessuto lavorato a maglia a nido d’ape i materiali per i rivestimenti.

ALLUMINIO I quattro strumenti raccolti sotto una palpebra in pelle impunturata hanno fondo scuro e lancette bianche. Unico cedimento alla moda il bordo argentato. Contagiri e tachimetro hanno i quadranti più grandi, con scale fino a 8000 giri e 250 km/h. Completano il tocco sportivo un volante in pelle a tre razze, la pedaliera in alluminio traforato e una leva del cambio corta con pomello in alluminio e inserti in fibra di carbonio su alcuni dettagli.

COMFORT A rendere tutto ancora più confortevole pensano la climatizzazione automatica, il parabrezza atermico, l’autoradio con lettore CD, tergi automatico con sensore di pioggia, accensione automatica dei proiettori, retrovisori ripiegabili elettricamente e il divano posteriore frazionabile. I sedili anteriori sono regolabili anche in altezza, il volante in altezza e profondità, l'ambiente è ovattato, morbido, elegante come la 206 nelle versioni più pregiate ci ha abituati.

QUALCHE NUMERO Punto di forza è il gioiellino quattro cilindri di 1997 cc, sedici valvole, doppio albero a camme in testa, fasatura variabile VVT sull’albero a camme di aspirazione, 180 cavalli (130 kW) a 7000 g/min, di 202 Nm a 4750 g/min di coppia massima di cui quasi l’80% (160 Nm) disponibili a soli 2000 giri. Tre dati servono a capire meglio: 220 km/h di velocità massima, 7,4 secondi per passare da zero a 100 orari, 28 secondi sul chilometro da fermo. Il massimo disponibile nella categoria.

VVT AL DEBUTTO Il monoblocco è in lega di alluminio, studiato per sopportare regimi fino a 7300 giri senza dare vibrazioni. E per la prima volta nella sua storia la Peugeot adotta la fasatura variabile, gestita dalla centralina attraverso la lettura di due parametri: temperatura dell’olio motore e regime di rotazione. La loro combinazione determina la maggiore o minore apertura delle valvole, con vantaggi sull’elasticità e la potenza erogata. Il sistema interviene solo a regimi superiori ai 4000 giri.

SOLO 5 MARCE Altro segno distintivo è il cambio, meccanico a 5 rapporti ilo stesso utilizzato sulla Gti ma con rapportature differenti. In prima si arriva fino a 66 km/h. Non c’è un sei marce per il semplice motivo che essendo di dimensioni più ampie avrebbe inciso troppo sul raggio di sterzata, che dagli 11 metri attuali sarebbe passato ai 13 metri. Troppi per una sportiva. Oltre che pericoloso sui tornanti.

SERVO VARIABILE Per i più "impegnati" nella guida c'è servosterzo ad assistenza variabile che modula il suo intervento in funzione della velocità di marcia. Leggero nelle manovre di parcheggio, è sempre meno “servo” via via che il regime dei giri del motore cresce.  Dai 3800 giri in su l'azione è minima.

SUPERMOLLE Grande lavoro di affinamento anche sulle sospensioni: pseudo McPherson con barra antirollio disaccoppiata all’anteriore, e a bracci tirati con barre di torsione al posteriore. Sono le stesse montate sulla 206 SW, particolarmente adatte per far fronte anche alle nuove prestazioni e sollecitazioni di questa 206. Il retrotreno è infatti provvisto di due tiranti che collegano i bracci delle sospensioni ad un supporto in lega solidale alla traversa. Le barre antirollio anteriore di 21 mm e posteriore di 22 mm sono diverse rispetto a quelle della GTi, per compensare l'aumentata rigidità dovuta alle molle e aumentare la motricità, nonché l'equilibrio generale del veicolo con la guida sportiva.

SUPER ESP Altra peculiarità della RC è un nuovo e raffinatissimo controllo elettronico della stabilità (ESP), uno dei più evoluti in commercio. Invece di agire prima sull’avantreno e poi sul retrotreno come gli ESP tradizionali, questo interviene ruota per ruota. Al centro della vettura un sensore trasmette alla centralina la posizione “geografica” della RC. Sarà poi la centralina a decidere se far intervenire l’ESP elaborando anche le informazioni degli altri sensori (freni e imbardata).

QUATTRO FUNZIONI Per avere un’idea della complessità del sistema si pensi che l’ESP Peugeot integra nel suo intervento quatto importanti funzioni: ABS, per mantenere la direzionalità della 206 RC nel caso di frenata con aderenza precaria; controllo di stabilità (CDS) che legge il corretto rapporto tra angolazione del volante e velocità della 206 RC e interviene a ristabilite la traiettoria iniziale; antipattinamento (ASR) che si attiva riducendo la coppia motrice e/o frenando la ruota che perde aderenza; ESBS (Enhanced Stability Brake System) che ripartisce elettronicamente la coppia frenante, in modo da portare maggiore stabilità.

W LA LIBERTA' Visto che si tratta di una vettura sportiva l’ESP è tarato in modo da lasciare un margine di libertà al pilota anche nelle manovre al limite. Se questi per rimediare la brutta situazione si affida al pedale del freno l’ESP interviene in tempi molto brevi su ABS e acceleratore. Ma se il pilota dimostra di saperci fare e non tocca i freni, l’ESP non agisce subito, lasciando ancora qualche attimo di “libertà” di manovra prima di intervenire. In pratica si stabilisce un compromesso tra frenata ed ESP in modo da lasciare al pilota la possibilità di affrontare la curva così come l’aveva impostata.

DISATTIVO I più esperti potranno tuttavia riconquistare la piena libertà di manovra disattivando le funzioni ESP, ASR e CDS (premendo un pulsantino). L’operazione sarà segnalata da una spia luminosa che si spegnerà una volta reinserito l’ESP. L'ESP, comunque, si inserisce automaticamente ogni volta che si riavvia il motore.

SCARPE GROSSE La RC monta di serie freni a disco (ventilati quelli anteriori) da 283 mm di diametro e 26 mm di spessore, con pinze a un solo pistoncino. Di serie anche i cerchi in lega da 17” abbinati a pneumatici ribassati Pirelli P 7000 (205/40 R 17W), i più adatti secondo i tecnici Peugeot a offrire la giusta aderenza per la RC, sia sull'asciutto sia sul bagnato. 

COME VA Basta girare la chiave per sollevare anche lo spirito più depresso: il 4 cilindri borbotta cupo, ben assorbito dall’insonorizzazione dell’abitacolo, ma piacevolmente presente. Non disturba, anzi, più si ascolta e più cresce l’impazienza di sentirlo cantare a squarciagola. Ma dove? La sindrome da flik (siamo in Francia, ma sarebbe la stessa cosa ovunque) ci blocca. E ci salva da una multa certa quando su una superstrada poco trafficata spuntano dal nulla due agenti con autovelox.

MR HYDE Con queste vetture è così, superare i limiti di velocità senza accorgersene è facile come soffiarsi il naso; ci vuole pazienza e attendere il momento e la strada giuste per spingere sul pedale di destra. Lo sanno anche le Case più intelligenti, che per evitare stress da Codice stradale predispongono auto da dottor Jekyll e Mr.Hyde. La 206 RC è una di queste, una vettura dalla doppia anima: dolce e morbida come un’auto da città fino ai 4000 giri, quindi grintosa, sportiva, terribile appena si supera questo limite.

FUORIGIRI E’ infatti a questo regime che interviene la fasatura variabile. L’intervento della VVT è impercettibile, e chi guida sente solo che l’unico limite all’accelerazione è il fuorigiri. Il cambio è ben rapportato e aiuta molto a mediare tra guida sportiva o andatura da buon padre di famiglia. Una sesta marcia avrebbe fatto comodo in autostrada, ma come abbiamo visto renderebbe la RC ingessata.

RALLYMAN Con la prima lunga i più bravi potranno affrontare i tornanti come fanno i veri piloti di rally, in prima appunto, oppure esibirsi in accelerate mozzafiato. Sorprendente è l’elasticità del motore, che riprende bene anche ai bassi regimi. Un pregio che si apprezza sulle strade tortuose dove evita di usare troppo la leva del cambio.

QUANTO BASTA L’ESP è meglio lasciarlo inserito sempre, anche perché interviene proprio al limite, quando serve davvero. E lo fa con discrezione, senza frenare la vettura ma intervenendo a raddrizzare la situazione quanto basta per evitare problemi più gravi. Disinserendolo c’è l’ebbrezza della sbandata che incombe, ma bisogna essere piloti provetti per assaporarne gli effetti. E’ infatti molto difficile che la RC si scomponga: stabilissima, ha una tenuta di strada superba ed è rigida quanto basta per offrire grande stabilità senza togliere il piacere del viaggio anche ad eventuali ospiti.

HOW MACH? Per averla si dovrà attendere fino a settembre, quando la troverete presso tutti i concessionari. A un prezzo da definire ancora nei dettagli, ma compreso tra i 20.500 e i 21.000 euro. L’arrivo della RC non pregiudicherà comunque l’esistenza della Gti, che resterà ancora in listino.

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Pubblicato da Gilberto Milano, 25/05/2003
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