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Prova su strada

Panda 4x4 1.2


Avatar Redazionale , il 16/09/04

19 anni fa -

La Panda 4x4 torna e mette d'accordo tutti, dai pantofolai maniaci del comfort agli avventurieri nostalgici del vecchio modello. Elegante, pratica ma anche più ruspante che mai, sarà in vendita dal prossimo 3 ottobre.

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COM'E' L'evoluzione della specie e il passare del tempo sono molto democratici. Toccano tutti, senza risparmiare nessuno. E così anche la Panda 4x4 ha finito per scrollarsi di dosso la sua antica veste minimalista e adeguarsi alle esigenze dei tempi moderni, andando a rinfoltire le fila della gamma del nuovo modello. Sacrilegio? Alto tradimento? Niente di tutto questo: chi era stato conquistato dalla prima serie non farà molta fatica ad innamorarsi di nuovo.

FORMULA VINCENTE

Ma andiamo con ordine. La base è quella ormai nota della piccola best-seller del segmento A: faccina simpatica con fanali squadrati, finestrini che descrivono un arco fino all'ultima luce, più bassa e spigolosa e cinque comode porte. Aperte queste, si entra in un abitacolo in cui luminosità, spazio e qualità delle finiture sono sempre una piacevole riscoperta. La formula è vincente e, visto che piace, cambiarla non avrebbe avuto alcun senso. Partendo da qui la Casa ha sviluppato non una ma due versioni a trazione integrale, l'essenziale 4x4 e la più raffinata 4x4 Climbing.

NIENTE FRONZOLI

La prima svolge il tema della piccola tuttofare badando al sodo e senza troppi fronzoli. Per distinguerla a prima vista dalle Panda comuni occorre che l'occhio cada sui pneumatici da 165/70-14 M+S o sulle protezioni che si integrano nei paraurti. Oppure che si noti la diversa altezza da terra, che sale fino a 160 mm facendo sembrare la Panda il punta di piedi, come se volesse apparire un po' più grandicella di quello che in effetti è.

GIU' LA MASCHERA

Praticamente inconfondibile è invece la versione Climbing. A darle un tocco particolare provvedono i codolini e le bandelle laterali paracolpi nere, le barre sul tetto, i paraurti e la mascherina in tinta, oltre ai pneumatici 185/65-14 e a ulteriori 5 mm di luce a terra. Anche le dimensioni cambiano leggermente, con la Climbing che veste una taglia in più: la lunghezza sale di 36 mm (3574 contro 3538) e la larghezza di 27 (1605 contro 1578). Sembra poco ma basta e avanza per darle un'aria più importante, da crossover bonsai. Vedere per credere.

SVOLTA EPOCALE

Dove le due Panda sono assolutamente identiche è invece sotto la pelle, con lo schema di trasmissione cambia radicalmente rispetto al passato. Buttata alle ortiche la trazione integrale a inserimento manuale con collegamento rigido dei due assali, semplice ed economica ma valida solo in condizioni estreme, la Fiat si è convertita al 4x4 permanente, con l'impiego di un giunto viscoso.

FA DA SOLA

In pratica, in condizioni normali, la Panda invia il 98% della coppia motrice alle ruote anteriori, comportandosi in rettilineo, su asfalto asciutto, come una trazione anteriore vulgaris. Non appena però le ruote anteriori, per un qualsiasi motivo, iniziano a slittare, il giunto trasmette all'istante motricità anche a quelle posteriori, regolando man mano la ripartizione della coppia in modo automatico e ideale.

FUTURO A GASOLIO...

Lo schema di trasmissione è uguale per entrambe le motorizzazioni proposte, il milledue Fire da 60 CV e il milletre Multijet da 70 CV. Quest'ultimo entrerà però a listino solo nel primo semestre del 2005 e a oggi Fiat non comunica ancora nulla su quelle che saranno le prestazioni della Panda 4x4 turbodiesel. La versione a benzina tocca invece i 145 km/h e raggiunge i 100 km/h 20 secondi dopo la partenza da fermo, con consumi di 7,9, 5,8 e 6,6 litri ogni 100 km rispettivamente nei cicli urbano, extraurbano e combinato.

...PRESENTE A BENZINA

Allo stesso modo, per il momento, si conoscono solo i prezzi delle due Fire, in vendita dal prossimo 3 ottobre. Per acquistare la Panda 4x4 dotata di airbag lato guida, Abs, servosterzo Dualdrive e volante regolabile occorrono 12.200 euro, mentre per la versione Climbing la cifra sale fino a 12.950. A giustificare il maggiore esborso, ci sono anche l'airbag lato passeggero, la strumentazione con contagiri e Trip computer, la chiusura centralizzata e gli alzacristalli elettrici.

COME VA

Non fosse per il piano di seduta leggermente più alto, salendo a bordo sarebbe quasi impossibile accorgersi di essere su una Panda 4x4 anziché su una 4x2. La disposizione dei comandi sulla plancia non cambia e lo stesso vale anche per l'impostazione del posto di guida. Al volante, così come sul divano posteriore, tutti riescono a trovare una sistemazione soddisfacente, anche se, per evidenti motivi strutturali, la piccola Fiat calza meglio ai pesi leggeri che a quelli massimi.

PISOLO

Mettendosi in movimento, la prima cosa che colpisce è lo stato di apparente letargo in cui si trova il motore. E' vero che il Fire 1.2 non è mai stato un fulmine di guerra, ma qui il sospetto è che al rifornimento sia finito nel serbatoio un po' di cloroformio. Difficile spiegare altrimenti la perdita di ben 6 secondi nella prova di accelerazione 0-100 rispetto alla versione a due ruote motrici. Alla Panda 4x4 vanno riconosciute le attenuanti del maggior peso (circa un centinaio di chili) e del lieve assorbimento di potenza dovuto alla trazione integrale ma il verdetto del cronometro resta comunque piuttosto deludente.

MEGLIO PASSEGGIARE

Meglio quindi farsene da subito una ragione e reprimere gli eventuali pruriti sportivi, risparmiando inutili sevizie alla meccanica. Anche perché ad andatura tranquilla la Panda regala grandi soddisfazioni. Fluida e regolare, scorre liscia come l'olio con un filo di gas e con una voce molto sommessa, ben assecondata da un cambio docile e ben manovrabile.

SOLIDI APPOGGI

Sulla Panda integrale le sospensioni hanno subito importanti aggiornamenti e la cura dà i suoi benefici. Le molle e gli ammortizzatori sono nuovi e, al pari dell'inedito retrotreno a ruote indipendenti, si comportano a meraviglia in ogni frangente. Su strada limitano gli effetti negativi dovuti all'innalzamento del baricentro: contengono il rollio in curva, assicurando una tenuta e una stabilità pregevoli, senza scendere a compromessi sul fronte del comfort.

INARRESTABILE

Quando poi il gioco si fa duro, la Panda non si tira affatto indietro. Anche nel fuoristrada fatto di buche, twist, guadi, salite ripide e rese viscide dalla pioggia la piccola Fiat sembra avere poco da invidiare alle offroad più blasonate. La trazione integrale funziona come un orologio. Il suo intervento è sempre dolce e puntuale e non fa rimpiangere più di tanto l'assenza di qualche cavallo in più. Certo che quando ci sarà il Multijet la musica cambierà. Tuttavia per ora va benone anche così, visto anche che la pendenza massima superabile eccede il 50%.

NELLA CRUNA DELL'AGO

Anche perché il vero punto di forza della Panda 4x4 restano chiaramente le dimensioni contenute e la maneggevolezza, che le permettono di sgattaiolare quasi ovunque. Gli sbalzi ridotti garantiscono tra l'altro angoli caratteristici notevoli: per la versione Climbing quello di attacco è di 26 gradi, quello di uscita di 42 e quello di dosso di 24, mentre per la base i valori sono nell'ordine di 26 gradi, 44 e 23. Il tutto, senza dimenticare l'apporto dello sterzo, il cui raggio di sterzata è tanto ridotto da permettere di superare d'agilità anche curve e tornanti "a chiocciola".
Pubblicato da Paolo Sardi, 16/09/2004
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