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Prova

Opel Insignia 4p 2.0 CDTI Ecoflex


Avatar Redazionale , il 06/09/10

13 anni fa - La Insignia non fa rimpiangere le station wagon come auto da viaggio e da famiglia

Con un motore generoso, un buon comfort e tanto spazio per i bagagli, la Opel Insignia 4p 2.0 CDTI Ecoflex non fa rimpiangere le station wagon come auto da viaggio e da famiglia. Il tutto con consumi accettabilissimi in ogni condizione.  

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SHERPA IN INCOGNITO Se non fosse per la svalutazione più veloce, alla fine dei conti, qualche berlina in più la gente potrebbe forse anche comprarla, al posto della solita station wagon. E' una riflessione che lascia forse il tempo che trova ma che mi è venuta spontanea vedendo il bagagliaio della Opel Insignia 4p 2.0 CDTI Ecoflex  fagocitare senza battere ciglio due valigie rigide di taglia L e XL, un trolley formato gigante e quattro zainetti di misure assortite. Che i 500 litri scritti sulla scheda tecnica della tre volumi di Rüsselsheim fossero tanti lo sapevo bene ma vuoi mettere l'effetto che dà la prova pratica, fatta la mattina all'alba, davanti alla famiglia scettica, in partenza per le vacanze?!

MEGLIO DAVANTI Se la Insignia CDTI si dimostra una buona compagna nei giri turistici non è però solo per merito della sua capacità di carico. Il posto di guida è ben studiato e permette di arrivare freschi come delle rose alla fine di tappe marathon, grazie soprattutto a sedili anteriori ortopedici, che si dimostrano a prova anche di suocera.L'abitabilità posteriore non è invece proprio quella che ci si aspetterebbe da una macchina lunga 483 cm ma per lamentarsi ci vuole comunque un bel coraggio: lo spazio per le gambe e per la testa in fondo è più che sufficiente anche per adulti di altezza media.

SPECCHIO DELLE MIE BRAME La qualità delle finiture di questa Insignia Ecoflex è buona, con plastiche che reggono bene il confronto rispetto alle concorrenti più blasonate e non scricchiolano nemmeno sugli sterrati accidentati. Pure la disposizione dei comandi è indovinata: molte operazioni si possono svolgere usando i pulsanti sul volante e anche quando si deve buttare un occhio alla plancia si trovano in fretta tasti grandi e che si azionano intuitivamente. Peccato però che le modanature lucide alla base del parabrezza si riflettano, in particolari condizioni di luce, sul vetro,  facendo venire sistematicamente il dubbio che si sia crepato. Quello dei riflessi è tra l'altro un neo che emerge anche nella guida notturna: al buio sono invece gli strumenti e l'eventuale navigatore a specchiarsi nella parte alta del cristallo, infastidendo un po' almeno chi è alto tra i 180 e i 185 cm.

VENGA, DOTTO' Muovendo i primi passi negli spazi stretti si scopre come i sensori di parcheggio siano di grande utilità finché non si è fatto l'occhio al taglio delle lamiere. D'altro canto, l'habitat naturale della Insignia Ecoflex è rappresentato dalle grandi arterie a scorrimento velocespecie in questa versione Ecoflex. Questo è il nome che in Opel hanno dato alla variante più ecologica della gamma, dotata cioè di un'aerodinamica ottimizzata (con un Cx che scende a 0,26), di una combustione particolarmente efficiente e di rapporti del cambio rivisti.

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BRADICARDICO In particolare, la prima e la seconda sono più corte del solitomentre la sesta è allungata, per consentire al due litri turbodiesel da 160 cv e 380 Nm di non avere il fiato corto nelle sgroppate da-casello-a-caselllo. Giusto per avere un'idea, la Insignia Ecoflex fila via liscia come l'olio a 130 km/h con la lancetta del contagiri che indica circa 1.800 giri, pronta a far girare le bielle al piccolo trotto anche quando si è nei tratti senza limiti delle autobahn tedesche. Nonostante il motore spinga bene sin dai 1.500 giri circa, il rovescio della medaglia è chiaramente rappresentato dalla necessità di scalare quando si è su strade statali o si vuole completare un sorpasso.

MEDIA DEL 7 Tuttavia è una "fatica" che si fa volentieri per veder scendere i consumi. In tal senso, nell'uso misto e sulla base di alcune migliaia di chilometri, non ha trovato conferma l'ottima media di 5,2 litri per 100 km registrata in occasione della prima breve prova organizzata dalla Opel. 7,2 litri per 100 km, corrispondenti a 13,9 km/litrosono comunque un dato comunque lusinghiero per una berlina che pesa oltre una tonnellata e mezza e che talvolta invoglia a guidare in modo molto allegro, viste leottime doti dello sterzo e del telaio.

UNA E TRINA Per sfruttarle appieno, il massimo è poter giocare con i tasti del sistema FlexRide, un optional che vale gli 850 euro che costa e che regala a questa Insignia doti da trasformista. Questo dispositivo mette a portata di dito due regolazioni diverse da quella standard per la risposta degli ammortizzatori, dello sterzo e del pedale dell'acceleratore, oltre che per l'intervento dell'Esp. Quella chiamata Sport si dimostra fin troppo spinta in rapporto all'indole della Insignia ed è da usare tassativamente in preda a un attacco di prurito al piede destro, da soli o dopo aver verificato che nessuno dei passeggeri sia debole di stomaco. Nell'uso quotidiano la taratura ottimale è quella più soft, chiamata Tour, che si va di norma a cercare ogni volta che ci si mette al volante, dopo essersi imbattuti nella prima buca profonda.


Pubblicato da Paolo Sardi, 06/09/2010
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