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Prova su strada

Opel Corsa my 2001


Avatar Redazionale , il 01/08/01

22 anni fa -

Cresce nelle dimensioni, nel comfort e nella qualità complessiva la nuova generazione della best seller tedesca, autrice in passato di autentiche stragi di cuori anche nel nostro Paese. Alle linee taglienti della carrozzeria, come usa di questi tempi ma senza azzardare troppo, abbina motori puliti e brillanti per tutti i gusti, allestimenti all’insegna del quasi tutto compreso e prezzi interessanti. Per continuare a dominare nella hit parade delle più vendute in Europa.

 

LA NOVITÀ

Mette in soffitta l’abito tutto curve e sfoggia una silhouette tagliente, come impone la moda del momento, la Opel Corsa del 2000. Che si prepara a bissare i successi della precedente edizione (nel 1998 è stata la straniera più amata dagli italiani) puntando su un livello di comfort da ammiraglia in scala ridotta, su una batteria di motori capaci di soddisfare ogni esigenza (da un mille da 58 cv a un milleotto da 125 cv, diesel compresi), su allestimenti per tutti i gusti (base, Comfort, Elegance, Sport, Gsi, esclusi gli ultimi due anche con 5 porte) e prezzi a misura di tutte le tasche (da 18,7 a 29,9 milioni di lire).

DI PUNTO IN...

Sarà un semplice caso. Ma è innegabile qualche somiglianza tra la piccola di Rüsselsheim e la rivale (cugina?) di Torino Fiat Punto. Basti un’occhiata alle spigolature del profilo, o una sguardo alla conformazione della coda e, in particolare, alla posizione alta dei fanali. Sia chiaro, si tratta di leggere similitudini, anche perché entrambe le "best seller" hanno una loro marcata (e apprezzata) personalità. Ma va detto che i designer della Casa tedesca avrebbero potuto osare un po’ di più. Soprattutto nella parte frontale che si riallaccia molto a quella della edizione ora in pensione. Del resto sei milioni di esemplari venduti nel mondo lasciano ben qualche perplessità su un radicale stravolgimento stilistico...

ALTRO CHE CITY CAR

La crescita delle dimensioni della piccola tedesca (7 cm in lunghezza, 4 in larghezza, 2 in altezza) si apprezza in modo particolare appena varcata la soglia dell’abitacolo. Grazie al "passo lungo" di 249 cm (la Punto si attesta a quota 246), la Corsa ha l’abitacolo più capiente della sua categoria. Non si creda con questo di poter scorazzare allegramente in lungo e in largo sulla nostra Penisola con tutta la famiglia al seguito, ma dentro stanno comodi anche quattro adulti e nel vano bagagli (da 260 a 1060 litri ripiegando lo schienale posteriore, sdoppiato solo spendendo 250 mila lire in più) c’è posto per le valigie di una mini vacanza di una coppia.

FINITURE DA UPPER CLASS

Più di tutto lo sforzo per elevare la qualità della Corsa si nota analizzando i materiali che compongono l’abitacolo. Plastiche e stoffe sono di buona qualità, come curato è l’assemblaggio di ogni particolare. L’allestimento Sport, quello da noi preso in esame più approfonditamente (che abbinato con il motore 1.2 16v è offerto per la tre porte a 22 milioni 900 mila lire), mette in mostra un cruscotto ben fatto con i due strumenti circolari (contagiri e tachimetro) ben integrati, quasi a formare un otto, a fondo bianco e con lancette rosse. All’interno di quello di destra è annegato il contachilometri digitale con indicazione del totale e del parziale. Non mancano, poi, in piccolo, altri due strumenti rotondi che indicano la temperatura dell’acqua e il livello del carburante.

CONSOLLE HI-TECH

A colpire subito lo sguardo appena saliti a bordo è tuttavia la consolle centrale a effetto alluminio satinato. Ispirata da quella dell’ammiragliona di casa Omega è bella da guardare e da toccare e si riallaccia alla moda del momento diventando un esempio per stile e funzionalità. Il merito è anche della radio ben intergrata (Siemens o Delco), con comandi al volante (sulla Sport), del piccolo monitor a cristalli liquidi sulla sommità della plancia e dei pratici comandi del climatizzatore, di serie a partire dall’allestimento Comfort. Qualche appunto va invece mosso alla scelta delle fantasie delle stoffe di sedili, decisamente sotto tono...

EREDITÀ DISCUTIBILE Dalla Corsa del passato, la versione del terzo millennio della tedeschina eredita qualche difettuccio a cui avremmo rinunciato volentieri. Un esempio è quello dei cristalli posteriori fissi sulle versioni a tre porte, insieme al selettore di azionamento delle luci a sinistra del volante, che include il comando di accensione dello spot di lettura della plafoniera tirandolo verso di sé: un operazione che può tuttavia essere compiuta solo dal guidatore.

DOTAZIONE OK

Tutte le Corsa vantano una dotazione di serie da auto del Terzo Millennio. Il servosterzo (elettroidraulico) e i due airbag frontali (quello del passeggero con sensore di disattivazione quando il sedile non è occupato) sono di serie su tutte le versioni, mentre a richiesta sono fornibili quelli laterali e l’ABS per l’impianto frenante. A completare la dotazione di sicurezza ci sono i poggiatesta attivi e la pedaliera sganciabile. Il climatizzatore, come anticipato, è a pagamento solo sulle versioni base, mentre chi vuole una Corsa in configurazione simil ammiraglia può attingere da un elenco di accessori che comprende persino il navigatore satellitare abbinato con il caricatore di cd e il telefono GSM. Ma non l’interno in pelle. Perché?

AL VOLANTE

Da tedesca "doc" la posizione di guida della Corsa è di quelle che soddisfano gli amanti dell’assetto da rallista: sedile tutto giù e volante alto. Ma le ampie regolazioni sono capaci di appagare comunque le esigenze di piloti di tutte le taglie. Le poltrone sono ben conformate, anche se un po’ durette; il volante è di dimensioni quasi spropositate ma ben rivestito e ben impugnabile anche nelle manovre più ardimentose.

OCCHIO ALLO SPIGOLO

Proprio nelle manovre in città, qualche perplessità viene sollevata dal montante posteriore massiccio che compromette un po’ la visibilità alta di tre quarti posteriore. Niente di preoccupante, tuttavia, e un difetto solo della tre porte, giacché la 5 porte è dotata di un’ampia terza luce che esorcizza il problema.

1.2 16v Con il cuore Ecotec di 1199 cc da 75 cv/55 kW (è il tre cilindri fatto in quattro, e omologato Euro IV) la Corsa è un’auto versatile, sufficientemente brillante (specie sopra i 2000 giri; il picco massimo della coppia è di 110 Nm a 4000 giri), confortevole e parca nei consumi. Spingendo a tavoletta la piccola tedesca raggiunge i 170 km/h e scatta da 0 a 100 all’ora in 13 secondi, assicurando in media una percorrenza di 15,9 chilometri ingoiando un litro di verde. Lo sterzo è leggerissimo in città e abbastanza preciso alle andature più elevate. Qualche indurimento è possibile nelle manovra a bassa velocità, caratteristica tipica dei comandi a servoassistenza elettrica. Il cambio è veloce e preciso con qualche rado impuntamento.

CINQUE MARCE ROBOTIZZATE

Soltanto abbinato con il motore 1.2 è previsto il cambio Easytronic. Si tratta di una trasmissione a 5 marce automatizzata, costruita sulla struttura di una manuale ma con tre motorini elettrici che provvedono a sostituirsi al pilota nelle cambiate: una centralina elettronica comanda i motorini che provvedono a innestare e a disinnestare la frizione al posto del pilota e a selezionare la marcia intanto che viene interrotta l’erogazione di potenza per 240-300 millesimi di secondo. Due le modalità di funzionamento: manuale, che lascia al pilota la facoltà di decidere che rapporto inserire spostando in avanti o all’indietro la leva; automatica, che libera da ogni impegno chi siede al volante e assicura, stando a quanto dichiara la Opel, di diminuire i consumi di un decimo di litro ogni 100 km rispetto a un tradizionale cambio manuale.

MORBIDA MA INCOLLATA A TERRA

L’irrigidimento della scocca della nuova Corsa si riflette in un comportamento su strada diventato assolutamente impeccabile. Il merito è anche delle sospensioni (anteriori a ruote indipendenti, posteriori a ruote interconnesse) che pur avendo una taratura molto morbida per assicurare un efficace assorbimento delle asperità del terreno, non mettono in evidenza un marcato rollio e un evidente fenomeno di sottosterzo in uscita di curva. Tenuta e stabilità si aggiudicano così un punteggio a cinque stelle, così come la frenata, con limiti davvero elevati per una cittadina... pardon compatta di rango.

David Giudici
foto di Stefano Cordara
20 marzo 2001


Pubblicato da Redazione, 01/08/2001
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