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Prova

Nissan Pathfinder


Avatar Redazionale , il 16/02/05

19 anni fa - E' davvero pronta a tutto.

Cinquina! Ora occorrono tutte le dita della mano per tenere il conto delle Suv presenti nel listino della Nissan. L'ultima arrivata è di taglia XL, è dedicata agli sportivi e il suo asso nella manica è una gran versatilità.

COM'E' Altro che "non ci sono più le mezze stagioni"! Tra le Suv le vie di mezzo sono la norma imperante. Si va dalle dure e pure vecchia maniera alle country chic, fino alle "fuoribar", che alle pietraie preferiscono i sampietrini dei centri storici.Che ce ne sia davvero per tutti i gusti, lo sintetizza bene il listino della Nissan, unica Casa ad avere nella gamma la bellezza di cinque modelli in questa categoria.

ANGOLO RETTO L'ultima in ordine di apparizione è la Pathfinder, in vendita in Italia da metà marzo ed erede della concept Dunehawk apparsa a Francoforte nel 2003. Riconoscerla nella foto di famiglia è impresa alla portata di tutti, presbiti e miopi compresi. Le sue forme sono personalissime ed essenziali al tempo stesso. Paiono frutto di un intenso lavoro con la riga a T, tanti sono i tratti perpendicolari e gli spigoli che ricorrono, specie nella vista laterale. La linea non risulta comunque pesante ma semplicemente massiccia e atletica, come è giusto che sia per un mezzo che nel concetto di sport utility vehicle mette l'accento proprio sull'aspetto sport.

GOLDRAKE Il frontale è imponente e molto sviluppato in altezza. L'enorme mascherina domina su tutto, cromatissima e segnata dalle barre oblique tipiche delle Nissan a ruote tassellate. Ai suoi lati i fari sembrano quasi sollevati dai paraurti e dai passaruota paffuti  e finiscono per dare all'insieme un'aria molto grintosa, vagamente alla Goldrake. La fiancata non è meno suggestiva, con un linea di cintura orizzontale, il terzo montante tagliato controvento e un piccolo scalino all'altezza del terzo finestrino.

SU SOLIDE BASI Ben piantata  su cerchi da 17 pollici con pneumatici 255/65, la Pathfinder non fa molto per mascherare la sua taglia, che è una XL: la lunghezza è di 474 cm, la larghezza di 185 e l'altezza di 178. I vetri, per esempio, hanno una forma piatta e squadrata in stile furgone portavalori. Divisa, cinturone e distintivo non stonano nemmeno vicino alla coda della Pathfinder, che chiude il giro con un disegno in cui è ancora una volta lo spigolo a fare da ritornello. Il lunotto è esagonale, mentre il portellone pare frutto di un origami e va verso i lati con due pieghe geometriche.

PERFETTA SINTONIA Se la carrozzeria mostra i muscoli, l'abitacolo è sulla stessa lunghezza d'onda. Alla voce segni particolari la prima annotazione è così per la console centrale, che sfoggia forme corpose ma allo stesso tempo pulitissime, in cui linee curve sono rarità. Forme a parte, la Pathfinder si dimostra di sana e robusta costituzione. I materiali impiegati non sono da suite imperiale ma la sostanza c'è, eccome. Le plastiche sono spesse, di buona qualità e se tormentate con le unghie non tintinnano in modo fastidioso.

A TUTTO VOLUME Spostando lo sguardo nella zona posteriore si capisce subito che lo spazio abbonda e alla Nissan si sono spremuti le meningi per sfruttarlo anche al meglio. I posti sono cinque o sette, con gli eventuali due delle terza fila pronti a scomparire com per magia nel piano di carico. Lo schienale del divano è regolabile, ribaltabile e alla fine sono ben 64 le diverse possibilità che si hanno per configurare i sedili in funzione del carico da sistemare. Il volume utile del bagagliaio è notevole e va dai 190 litri dell'assetto a sette posti ai 2.091 di quando si utilizzano due soli posti.

MACCHINA DEL TEMPO Per la Pathfinder la Nissan ha scelto uno schema meccanico in cui classico e moderno convivono sotto lo stesso tetto. La scocca poggia su un telaio a longheroni e traverse di vecchia scuola che supporta però sospensioni a ruote indipendenti sulle quattro ruote. La trasmissione è di tipo All-mode, ovvero  integrale inseribile. In condizioni normali la trazione è sulle ruote posteriori. Tramite una manopola sulla plancia si può però selezionare la funzione Auto integrale full-time con ripartizione automatica della coppia o l'integrale part-time in cui il differenziale centrale è bloccato, con l'eventuale impiego anche delle marce ridotte.

UNO PER TUTTE Nessuna possibilità di scelta,invece, almeno per ora, sul fronte dei motori. Al lancio la gamma Pathfinder prevede l'impiego solo di un nuovo turbodiesel 2.5 dCi ( per ora Euro 3) per cui la Nissan dichiara una potenza massima di 174 CV a 4.000 giri e un picco di coppia di 403 Nm a 2.000 giri. Due i cambi abbinabili: un automatico con funzione sequenziale a cinque rapporti o un manuale a sei marce. Quale che sia la scelta fatta, le prestazioni sono di tutto rispetto: la velocità massima è di circa 175 km/h (174 per l'automatico), il tempo nella prova 0-100 è di 12,3 secondi e il consumo medio è di 9 litri ogni 100 km.  In un secondo tempo, e cioè nella seconda metà dell'anno, arriverà poi un motore V6 4.0 a benzina da 269 CV e 385 Nm, che pare però destinato in Italia al ruolo di mera comparsa nelle classifiche di vendita.

XE PLUS  La Pathfinder 2.5 dCi è proposta in tre allestimenti: XE Plus, SE e LE. Il primo è offerto solo a cinque posti e con cambio manuale a 36.900 euro. E' una cifra poco lontana da quella delle principali rivali e che comprende una dotazione già piuttosto completa, con di serie i cerchi in lega, il climatizzatore automatico bizona, sei airbag, il controllo elettronico della stabilità Esp e della trazione Tcs e il sintolettore CD.

PER CHI VUOLE DI PIU' Per 2.000 euro tondi in più la SE aggiuge sul piatto tra le altre cose due posti, l' impianto stereo con comandi al volante e il caricatore CD, i fendinebbia, le barre sul tetto, il computer di bordo, i vetri posteriori scuri e il lunotto apribile separatamente. Al top c'è infine la LE. A un prezzo di 44.400 offre in più l'interno in pelle, il climatizzatore posteriore, il cruise control, il tetto apribile, i fari allo xeno, la chiave elettronica, le pedane laterali e il sensore pioggia. Abbastanza nutrita la lista degli optional, in cui spiccano il cambio automatico a 1.900 euro e l'IT Pack che a 2.900 euro propone il navigatore satellitare, la retrocamera, il sistema di comunicazione integrato Bluetooth a comandi vocali e lo stereo con lettore mp3.

COME VA Salire a bordo è facile, le porte hanno ampi angoli di apertura e chi è destinato all'ultima fila può contare su un pratico sistema di ribaltamento dei posti esterni del divano. Lo spazio abbonda sia in prima e sia in seconda classe. I passeggeri della fila centrale sono  messi proprio bene mentre chi viaggia in terza classe può contare su una sistemazione un po' di fortuna. Non che gli strapuntini siano scomodi, sia chiaro: semplicemente lo spazio vitale è sufficiente solo per chi ha una statura inferiore alla media.

CI VUOLE OCCHIO Il pilota e il suo secondo siedono su sedili comodi e ampiamente regolabili. Il volante, a sua volta sistemabile a piacere, è abbastanza verticale e con la Pathfinder non si ha mai l'impressione essere alla guida di un autobus. Che questa Nissan non sia nemmeno un giocattolino lo si avverte comunque sin dai primi metri. La stazza è notevole e in manovra occorre fare l'occhi agli ingombri. In tal senso, la telecamerina che proietta la vista posteriore sullo schermo del navigatore è una vera benedizione ma di grande aiuto è pure il raggio di sterzo contenuto.

FA LA SOSTENUTA Leggero in manovra, il volante si indurisce progressivamente e assicura un buona sensibilità anche in velocità. Ciò permette di sfruttare al meglio le doti dell'assetto, che rappresenta un ottimo compromesso per la Pathfinder e la aiuta a vestire con insospettabile disinvoltura i panni del jolly, pronto a calarsi in ogni situazione. Le sospensioni hanno una taratura ben sostenuta e si baratta volentieri qualche colpo sullo sconnesso in cambio di un'ottima precisione di guida, quanto meno in rapporto agli oltre 2.200 chili di massa. Quale che sia l'andatura, tanto nei curvoni autostradali quanto nel misto stretto, la Pathfinder accusa una deriva e un coricamento laterale ridotti e pennella le traiettorie senza sbavature. Anche se si esagera, le reazioni della coda ampie ma sincere e ben controllabili.

A TUTTA FORZA Il nuovo turbodiesel 2.5 dCi appare in forma smagliante. Regolare e rotondo fin dai regimi più bassi, tira con invidiabile vigore ai medi e si distende poi con autorevolezza anche ben oltre i 4.000 giri. Complice il Cx di soli 0,38, è così facile (ove consentito...) tenere medie elevatissime, molto prossime alla velocità massima.

DE GUSTIBUS Le  caratteristiche del dCi permettono un'unione felice con entrambi i cambi, da scegliere liberamente in base al gusto personale. Quello automatico è dolce e ben scalato. Il suo unico peccato, veniale, è di tirare un po' troppo le marce prima di passare al rapporto più lungo, fatto che penalizza un po' la silenziosità di marcia. Alla cosa si può ovviare comunque spostando la leva a destra e selezionando di persona  le marce. Senza macchia è invece in giudizio del manuale, che ha una corsa non eccessiva e innesti piuttosto precisi. Scegliendolo bisogna però chiaramente mettere in preventivo un maggior impegno non solo nel traffico ma anche nel fuoristrada, quando occorre un po' più di malizia per giocare con tre pedali anziché con due.

DOTI NASCOSTE Proprio quando si lascia l'asfalto si scopre l'altra faccia della Pathfinder. Sugli sterrati si tiene un passo da bersagliere senza alcun affanno ma il bello viene quando il gioco si fa duro. Alla faccia della sua impostazione tutt'altro che specialistica questa Nissan è capace di superare ostacoli all'apparenza fuori dalla sua portata. L'angolo di attacco è di 33°, quello di uscita di 25° e quello di dosso di 24° massima ma al di là dei numeri colpisce la naturalezza con cui vengono digeriti i passaggi acrobatici. L'impressione, insomma, è che nell'armadio della Pathfinder, accanto all'abito elegante e borghese sia appesa anche una divisa da esploratore.


Pubblicato da Paolo Sardi, 16/02/2005
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