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Prova

Nissan Note


Avatar Redazionale , il 23/02/06

18 anni fa - Originalità fa rima con versatilità.

Se c'è una cosa che non le manca è l'originalità. Con una linea fuori dagli schemi, sposa la formula dell'utilitaria superspaziosa, buona un po' per tutte le occasioni. In Italia arriverà a fine marzo con quattro motori e cinque allestimenti.

SCACCO MATTO Questa volta per chi è sempre alla ricerca di somiglianze è praticamente scacco matto. Con la Note, la Nissan tira fuori la piccola che non c'era: un po' monovolume, un po' station, una di quelle auto che si possono chiamare al limite crossover, giusto perché, alla fine, crossover non vuol dire un bel niente. Basti pensare che anche in Casa hanno tirato su bandiera bianca e hanno rinunciato a catalogare la Note, risparmiando a tutti la fatica di dover imparare una nuova sigla bislacca.

ERRATA CORRIGE

A ben vedere, anche l'aggettivo piccola le va un po' stretto: la Note è realizzata sulla stessa base della Renault Modus ma rispetto alla cuginetta francese è più cresciutella. Metro alla mano, lunghezza, larghezza e altezza misurano nell'ordine 408, 169 e 155 cm, con le ruote sistemate ai quattro angoli del pianale e un passo di ben 260 cm. Giusto per fare un paragone con un'illustre berlina di rango superiore, la Golf ha un interasse 2 cm più corto.

BOOMERANG

La forma della carrozzeria non fa molto per mascherare gli ingombri. Il muso è relativamente importante e si staglia dal corpo della Note con due fari spalancati ai lati di una mascherina molto geometrica e pulita, sul genere di quella della Murano. L'elemento più caratteristico restano però i fari posteriori che si sviluppano in rilievo, a L (o a boomerang, come suggerisce la stessa Nissan). Le luci sembrano così due piccole creste applicate sui montanti posteriori, per sottolineare la fine del padiglione e abbracciare il lunotto. Anche il taglio del tetto è personale e segue a braccetto l'andamento spiovente dei finestrini.

FAMILY FEELING

Dopo aver dato libero sfogo alla fantasia con la carrozzeria, i designer hanno tirato un po' fiato al momento di schizzare l'abitacolo. L'interno ha forme più convenzionali, con una plancia che a tratti (e non poteva essere altrimenti) ricorda quella della Micra. A far capire che il ceppo etnico è lo stesso ci sono la console centrale arrotondata con i medesimi comandi della climatizzazione. La Note segna comunque un passo avanti rispetto alla sorellina sul fronte delle finiture, con pannelli portiera più curati e plastiche più gradevoli al tatto.

LIMOUSINE TASCABILE

Se le forme non suscitano stupore, è difficile restare indifferenti di fronte all'incredibile abitabilità che offre questa Nissan. A sorprendere è in particolare la zona posteriore, che non ha molto da invidiare neppure alle migliori berline del segmento D. Lo spazio è tantissimo in ogni direzione, al punto che anche il quintetto base di una squadra di basket potrebbe accomodarsi a bordo, con il play maker al centro del divanetto. Chi siede dietro, anche se supera il metro e ottanta, non ha alcuna difficoltà ad accavallare le gambe.

DA SOMA

Con tanti centimetri a disposizione, gli ingegneri Nissan non hanno sprecato la ghiotta occasione e hanno studiato un abitacolo esemplare anche dal punto di vista della versatilità. Agendo su una semplice maniglia, il divano posteriore può avanzare e arretrare di 160 mm e già così il volume del bagagliaio varia da 280 a 437 litri. Se poi si ribaltano gli schienali si arriva a un massimo di 1.332 e, sacrificando pure il posto anteriore destro, si possono stivare anche oggetti lunghi 240 cm.. In giro per l'abitacolo non mancano neppure i vani portaoggetti furbi, come quello da ben 10 litri nascosto sotto il sedile del passeggero o come il cassettino davanti al passeggero, che accoglie una dozzina buona di lattine ed è refrigerato.

DUE BENZINA

Le motorizzazioni che comporranno la gamma Note al momento del lancio, a fine marzo sono quattro, due a benzina e due a gasolio. Apre le danze un 1.400 da 65 cv e 128 Nm che porta questa Nissan fino a 165 km/h e la fa scattare da 0 a 100 km/h in 13,1 secondi, facendo in media circa 15,9 km/litro. Il motore più prestante del lotto è l'altro benzina, 1.600 da 110 cv e 153 Nm. In questo caso la velocità di punta è di 183 km/h e il tempo per lo 0-100 è di 10,7 secondi, mentre i consumi salgono, con un dato di circa 15,2 km/litro. Questo motore è l'unico ordinabile anche con cambio automatico, soluzione che semplifica la vita ma va leggermente a discapito delle prestazioni. I valori caratteristici diventano 174 km/h, 11,7 secondi e 14,3 km/litro.

DUE DIESEL

Quanto alle turbodiesel, il motore è in effetti uno, il 1.500 dCi di origine Renault, proposto in due configurazioni, da 68 cv e 160 Nm oppure da 86 cv e 200 Nm. Con la prima soluzione la velocità massima è di 155 km/h, il tempo nella prova d'accelerazione è di 16,5 secondi e la percorrenza media è di 19,2 km/litro. Il turbodiesel più potente è anche quello che consuma sulla carta un po' meno, con 19,6 km/litro, e lancia la Note a 168 km/h dopo aver toccato i 100 in 13 secondi netti.

INCROCIO MAGICO

L'offerta a livello di allestimenti è piuttosto articolata. Sono cinque in tutto: Visia, Jive, Acenta, Tekna, e Matic. Jive e Acenta si possono abbinare a tutti i motori, Visia solo ai motori base delle gamme benzina e diesel (1.4 e 1.5 68 cv), mentre Tekna solo a quelli di punta (1.6 e 1.5 86 cv). Matic, come lascia intuire il nome stesso, è invece l'allestimento legato al cambio automatico e quindi alla Note 1.6.

NASCE POVERA

Le Visia 1.4 e 1.5 dCi costano rispettivamente 12.950 e 14.350 euro e offrono di serie giusto due airbag, l'Abs con Ebd e la chiave elettronica. Volendo si possono equipaggiare anche di climatizzatore manuale (750 euro) e radio CD (350 euro) ma a questo punto conviene ordinare una Note Jive e non pensarci più. Con 14.500 euro per la 1.4 e 15.900 per la 1.5 68 cv, oltre a clima e radio si hanno infatti tra l'altro gli airbag laterali, il computer di bordo, gli alzacristalli elettrici anche posteriori e un pratico ripiano che aumenta la funzionalità del bagagliaio creando un doppio fondo. In generale, chi vuole non vuole la 1.400 e preferisce la 1.600 deve mettere a budget 600 euro in più, mentre il passaggio dal turbodiesel da 68 cv a quello da 86 costa 500 euro.

IN CRESCENDO

Il passo successivo è la versione Acenta, che costa 1.000 euro più della Jive e aggiunge cerchi in lega da 15", fendinebbia, chiave intelligente, sensori pioggia e crepuscolare, climatizzatore automatico e caricatore da 6 CD in plancia. Al top ci sono le Tekna 1.6 e 1.5 86 cv che in cambio 17.100 e 18.400 euro danno anche gli airbag al tetto, l'Esp, i poggiatesta attivi, i cerchi da 16", i vetri posteriori scuri e rivestimenti in tessuto e pelle. La Matic 1.6 fa infine parrocchia a sé e costa 17.500 euro, con un allestimento simile al Tekna ma senza Esp e pelle.

TUTTO NORMALE Anche se la forma esterna della Note esce dagli schemi canonici, la posizione di guida non ha nulla di stravagante. Ci si siede in posizione naturale, senza lo sgradevole effetto seggiolone che caratterizza di norma le monovolume di taglia small. Le regolazioni del sedile e del volante consentono a tutti di ricreare la posizione preferita. Tutti i comandi sono a portata di mano e funzionali, con la sola eccezione di quelli della climatizzazione, che hanno un display non sempre ben leggibile. La visibilità è buona davanti e un po' meno dietro, anche se la forma verticale del portellone permette di capire comunque bene dove finisce l'auto.

DA VIAGGIO

La Note si muove con agilità anche negli spazi stretti ma non sfigura nemmeno quando si esce fuori porta o le si fanno indossare i panni della globetrotter. Nei tratti autostradali si dimostra molto confortevole e silenziosa, pur nulla affaticante né per il pilota né per i membri del suo equipaggio. Tanto il motore quanto i flussi aerodinamici non turbano la quiete dei timpani mentre le sospensioni assicurano un molleggio adeguato.

FA LA SOSTENUTA

La taratura è leggermente più sostenuta di quella della Micra, rispetto alla quale anche il telaio è un po' più rigido. I benefici di queste scelte si fanno sentire non appena si entra nel misto. La Note si muove tra le curve con autorevolezza, dando una piacevole sensazione di consistenza al guidatore. Complice il buon feeling dello sterzo con servoassistenza elettrica, si ha l'impressione di guidare un'auto di categoria superiore. La tenuta di strada è buona; la naturale tendenza del muso ad allargare le traiettorie resta sempre entro limiti accettabilissimi ed è contrastabile con manovre istintive, davvero a prova di neopatentato.

DOUBLE FACE

Tra le motorizzazioni disponibili alla presentazione, quella che ha la maggior affinità di coppia con la Note è senza dubbio il dCi 1.5 da 86 cv. Questo turbodiesel parte lesto e, già pochi secondi dopo l'avviamento, sfoggia una silenziosità non comune per un motore a gasolio. Anche ai regimi più bassi non si avvertono ruvidità e a passeggeri privi di orecchio fine si potrebbe tranquillamente far credere di essere a bordo di un'auto a benzina. L'erogazione è pastosa, senza brusche entrate in coppia. Il dCi guadagna giri con buona rapidità. Nonostante la scheda tecnica indichi a 3.750 giri il regime di potenza massima, la lancetta del contagiri arriva senza tanta fatica fino a quota 5.000. In pratica, si può guidare in panciolle, sfruttando il tiro robusto, oppure in modo aggressivo, ben assecondati dal buon cambio.

AMA GLI ACUTI

Chi invece invoglia a tenere una guida brillante è il 1.600 a benzina. Caratterizzato da un taglio piuttosto sportivo, dà il meglio di sé ai regimi più elevati, rendendo la guida coinvolgente e gustosa. Ciò non vuol dire comunque che questo motore si adatti male all'uso quotidiano, tutt'altro. La progressione è fluida e regolare e solo quando si viaggia a pieno carico diventa necessario fare ricorso al cambio con una certa frequenza per tenere un'andatura spedita.
Pubblicato da Paolo Sardi, 23/02/2006
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