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Prova su strada

Nissan 350Z


Avatar di Mario Cornicchia , il 16/07/03

20 anni fa -

Non pensate alla superMicra. La storia delle Z Nissan è lunga e costellata di perle dal cuore generoso. L'ultima nata tiene fede alla tradizione e offre prestazioni e sensazioni da sportiva di razza a un prezzo da sportiva da aperitivo.

COM'E' Pochi ricordano la 240Z che nel ’71 vinse l’East African Safari. Pochi ricordano una più recente ed eccellente 300ZX. Z, lettera estrema dell’alfabeto occidentale sigla in Giappone le auto dalle prestazioni estreme, un po’ come la nostra R di Racing. E per Nissan le sportive fanno parte della tradizione.

MUSCOLOSA L'ultima Z è piuttosto estrema anche nello stile, forte e moderno. Tagli netti, sbalzi minimi, cofano lungo, coda corta, parafanghi muscolosi stirati da grandi ruote da 18 pollici e la maniglia della portiera studiata e massiccia come quella di un frigorifero ultima generazione. Il tetto sembra una lamiera forzata verso l’alto per accogliere giusto giusto i due occupanti l’abitacolo.

DESIGN HI-TECH Dietro, un comodo portellone per caricare i bagagli senza troppa fatica e due scarichi grandi come tubi della stufa. Una immagine forte ed emozionante, uno stile moderno, pulito e decisamente hi-tech. E che non copia da nessuno.

PULSANTONI Moderno anche l’abitacolo, con l’unico richiamo al passato nella strumentazione. Tre strumenti tondi (il contagiri è al centro, come tradizione sportiva comanda) sono racchiusi in un guscio sagomato che segue gli aggiustamenti del volante (regolabile soltanto in altezza) per rendere le informazioni sempre ben visibili con qualsiasi regolazione. E tre strumenti dal guscio circolare e orientati verso il pilota sono in alto, sulla plancia, come sulla 240Z: da destra, voltmetro, manometro olio e, unica concessione alla tecnologia, un visore digitale per le informazioni del computer di bordo (velocità istantanea, temperatura esterna, consumo medio in km/litro e litri/100km, autonomia, velocità media, cronometro…) selezionate da uno dei pulsantoni posti ai lati degli strumenti.

PORTATUTTO Due posti secchi modellati sportivamente e uno stile semplice e reso un po’ spartano dalla distesa di plastica nera appena impreziosita da finiture color alluminio disposte ad arte qua e là. Un po’ sparsi anche i vani portaoggetti: due piccole tasche ricavate nei pannelli delle portiere, un cassettino nel tunnel centrale, un portalattine davanti il passeggero, un portaocchiali e un cassetto sulla console centrale… Dietro i sedili si trovano due cassettini chiusi per carte, documenti e oggetti piatti e dietro il sedile del passeggero si apre un vano più ampio chiuso a chiave dove riporre anche la cartella del lavoro o uno zainetto.

DAY BY DAY Il bagagliaio, grazie al portellone e alla coda alta, è piuttosto capace malgrado la traversa di irrigidimento che lo attraversa da parte a parte E che complica le operazioni di carico. E fa tenerezza l’adesivo applicato sotto il portellone con le istruzioni per caricare due sacche da golf… D’altronde, Nissan propone la 350Z come un‘auto da tutti i giorni e deve garantire comodità e praticità senza troppe limitazioni.

SOTTO SOTTO Tutti i giorni con il sorriso sulle labbra: sotto il cofano la 350Z ha un bel V6 3500cc aspirato che trasmette i suoi 280 cavalli e i 363Nm a 3600 giri alle ruote posteriori grazie a un albero di trasmissione in fibra di carbonio e a un cambio manuale a sei marce. Quanto basta per farle raggiungere i 100 km/h partendo da ferma in 5,9 secondi fino ai 250 km/h di velocità massima autolimitata.

NO BAR Una sportiva vera, di razza, non una coupè da bar. Con una dotazione da ammiraglia: interni in pelle, sedili regolabili e riscaldabili elettricamente, climatizzatore automatico, airbag frontali, laterali e a tendina, controllo elettronico di stabilità ESP con controllo di trazione, fari allo xenon, cruise control e un impianto hi-fi Bose da 240 Watt e 7 diffusori. Completano l’anima sportiva i cerchi in lega da 18 pollici gommati 225/45 all’anteriore e 245/45 al posteriore e l’impianto frenante Brembo.

COSTA MENO Il prezzo di lancio è molto interessante: 37.800 Euro, meno di un’Audi TT turbo quattro, molto ma molto meno di una Porsche Boxster 3.2S a cui va paragonata (almeno…) per scheda tecnica. Unici optional: interni in pelle Alezan Orange (550€), vernice metallizzata (500€) e cerchi in lega RAYS da 18 pollici (1.000€).

COME VA Moderna e tagliente, la 350Z fa venir voglia di mettersi al volante. Ispira potenza e sicurezza. L’abitacolo è ampio e comodo, con bei sedili grandi, avvolgenti senza strizzare i più corpulenti. Il volante, ben dimensionato e con i comandi dell’impianto stereo Bose e del cruise control disposti sulle razze, si regola soltanto in altezza ma trascina nei suoi spostamenti anche l’intero cruscotto, a garanzia di ottima visibilità in qualsiasi posizione di guida.

ANTIDEPRESSIVA Pochi comandi sulla consolle centrale, facili da azionare a da capirne il funzionamento. Peccato che per trovare il posto per cellulare e relativo auricolare ci si debba un po’ arrangiare... Complimenti ai tecnici del suono! Quelli della Bose? Anche loro se la cavano bene e l’hi-fi suona davvero bene a qualsiasi volume. Intendevo, invece, chi ha tarato la rumorosità del motore. Un bel rombo pieno riempie l’abitacolo, vellutato e profondo. Il lavoro di accordatura tra scarico e aspirazione è eccellente, la 350Z dovrebbe passarla la mutua come cura antidepressiva. Un rombo mai fastidioso che si manifesta quando serve: a seconda di quanto si preme sul pedale dell’acceleratore il rombo è più cupo e forte o più fievole e delicato.

MOTORONE Ad andatura costante, invece, la 350Z è silenziosa e pronta ad affrontare lunghi viaggi senza farsi odiare. Tanto rumore e niente arrosto? Assolutamente no. La 350Z mantiene tutte le promesse sportive, con accelerazioni decisamente molto rapide quando si preme a fondo il gas. Il V6 è un vero motorone e la potenza si sente tutta. Per fortuna si sente anche ai bassi regimi: la 350Z procede senza un sussulto anche in sesta marcia a 2000 giri, sempre disponibile ad accelerare prontamente fino a raggiungere senza troppa fatica i 250km/h.

TELAIONE Al motorone fa contorno il telaione dall’assetto sportivo: i 250km/h si tengono anche sui curvoni autostradali (benedette autobahn tedesche…) e sfruttare la potenza su qualsiasi tipo di curva è un gran bel gioco. L’ESP interviene garbatamente e disinserendolo (tramite apposito tasto alla sinistra del volante) il gioco diventa ancora più divertente, meno urbano e più acrobatico…

GIOIELLONE A rimediare a qualche slancio eccessivo pensa l’ottimo impianto frenante, potente e ben dosabile a 250 km/h come in posteggio. Un vero gioiellone con cui arrivare in ufficio tutte le mattine con il sorriso sulle labbra, pronto a lasciarsi guidare senza pensare troppo se si è stanchi o a ripristinare il buon umore se si è nervosi.


Pubblicato da M.A. Corniche, 16/07/2003
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