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Prova

Mitsubishi Outlander 2.2 DI-D e 2.4 Mivec


Avatar Redazionale , il 10/10/07

16 anni fa - Ora la gamma è completa

La gamma della Suv nipponica si completa con l'arrivo di due nuovi motori, che affiancano il 2.0 a gasolio già in listino. Il candidato best-seller è il turbodiesel 2.2 da 156 cv ma anche il 2.4 a benzina da 170 cv ha i numeri per trovare molti estimatori.

AVANTI GLI ALTRI Neanche fosse un puzzle, un pezzettino alla volta il listino della nuova Outlander sta prendendo sempre più forma. Dopo la prima infornata di esemplari spinti dal motore 2.0 TDI a iniettore pompa di origine Volkswagen, la Mitsubishi sta ora per ampliare l'offerta. A rimpolpare le fila arrivano, come già annunciato a gennaio, all'epoca della prima prova, un altro turbodiesel e un 2.4 a benzina. 

AMICI FIDATI La novità più interessante è senza dubbio il 2.2 a gasolio che, ancora una volta, i giapponesi prendono da chi in fatto di diesel la sa lunga. Si tratta stavolta del Gruppo PSA che nel progetto Outlander mette ben più di uno zampino, visto che la stessa auto è venduta, con un look rivisto, anche sotto le insegne Peugeot, come 4007, e sotto quelle Citroën, come C-Crosser. Non a caso per le due francesi il motore è lo stesso 2.2 che ora si candida al ruolo di best-seller anche all'ombra dei tre diamanti.

 

PREZZEMOLO Questo propulsore sembra fare un po' da prezzemolo nelle gamme di varie Case. Nella sua breve carriera, è già apparso, sovralimentato dadue turbine, sotto svariati cofani, come quelli delle Citroën C5 e C6, oppure delle Peugeot 407 e 607. Nella variante con una sola turbina mostra invece una maggior propensione all'avventura, visto l'impiego da parte delle Suv gemelle franco-nipponiche, oltre che da parte della Land Rover Freelander2.

 

A TUTTA FORZA La turbina impiegata è di tipo a geometria variabile e svolge il suo lavoro a meraviglia. La scheda tecnica snocciola numeri di tutto rispetto: la potenza massima è di 156 cv, il picco di coppia è pari a 380 Nm, con una velocità di punta di 200 km/h, un tempo di 9,9 secondi nello 0-100 e con una percorrenza media di 13,7 km/litro. Al di là dei freddi numeri, è però su strada, nell'utilizzo normale, che il 2.2 impressiona.

 

MEGLIO CAMBIARE, NO? La sua spinta è sempre robusta, sin dai regimi più bassi. La progressione è decisa già prima che la lancetta del contagiri tocchi quota 2.000. Il meglio viene però fuori da qui in poi, fino ai 4.000 giri. Volendo insistere ancora, il motore mulina le bielle fino ai 5.000 ma l'operazione non dà grandi frutti. L'impulso in avanti diventa più blando e consiglia di cambiare prima, per sfruttare invece la generosità della coppia.

 

SENZA STRESS La vivacità è davvero tanta, al punto da innescare qualche reazione allo sterzo quando si pesta di brutto sull'acceleratore. Lo sterzo, tra l'altro, non è precisissimo, anche se non bisogna dimenticare che stiamo sempre parlando di Suv e che la taratura è pensata per cavarsela pure sullo sconnesso più tormentato, a costo qualche correzione quando si pennellano le traiettorie. Il telaio e l'assetto sono comunque a punto e permettono di guidare allegri senza grande impegno, né fisico né mentale.

 

TUTTO IN UNA MANOPOLA In ogni caso, se si decide di guidare l'Outlander come una Lancer Evo, basta inserire la funzione 4WD, con trazione integrale e ripartizione automatica della coppia tra i due assi, per mantenere molto più facilmente la linea desiderata e per contare su una maggiore motricità in ogni frangente. Nella guida normale si può invece lasciare tranquillamente il selettore a manopola che c'è tra i due sedili anteriori sulla posizione base 2WD, con la sola trazione anteriore inserita. Per i passaggi fuoristradistici c'è poi la terza posizione, Lock, che divide la forza motrice fifty-fifty tra le ruote davanti e quelle dietro. In questo caso l'Outlander tiene fede al buon nome Mitsubishi e si muove con disinvoltura su ogni terreno. I limiti vengono più che altro degli angoli caratteristici poco spinti o dalle gomme stradali, certo non dalla trasmissione.

 

OUT...SIDER Per chi macina pochi chilometri all'anno, dà una certa importanza all'esborso iniziale e pensa magari anche di tenere l'auto per un po' di anni, anche il nuovo 2.4 a benzina rappresenta una buona alternativa. Il sistema di fasatura variabile Mivec lo rende particolarmente fluido e lineare nell'erogazione. Certo, la sua spinta non è quella di un turbodiesel. Tuttavia fila via liscio come l'olio se si accarezza l'acceleratore ed è pronto a tirare fuori gli artigli se invece si entra a gamba tesa sul pedale destro. Dando fondo ai suoi 170 cv e 232 Nm, la pratica 0-100 viene archiviata in 9,6 secondi e si possono toccare i 190 km/h, con una percorrenza media di 10,6 km/litro.

 

COMODA, LA VITA La sua spalla ideale non è tanto il cambio standard, un manuale a cinque marce comunque onesto, quanto piuttosto l'automatico CVT con funzione sequenziale e sei rapporti, proposto in opzione a circa 1.200 euro. Rapido a far guadagnare giri, senza tempi morti e con una progressione dolcissima, finisce anche per esaltare il comfort di marcia che resta uno dei fiori all'occhiello della Outlander. In tal senso parte del merito va comunque divisa tra il buon comportamento sullo sconnesso e la buona silenziosità.

 

AL VERTICE Ferme restando le Outlander 2.0 da 140 cv, che per il momento sono confermatissime a listino, le nuove 2.2 D-Di e 2.4 Mivec vanno a rifare la punta alla gamma, inserendosi al suo vertice. Entrambe queste motorizzazioni sono proposte solo con l'allestimento top Instyle, ovvero quello dotato di sette posti con i due sedili che compongono la terza fila pronti a scomparire nel piano di carico. In questa fase restano ancora da definire gli ultimi dettagli e la parola fine in tema di prezzi ci sarà solo al Motorshow di Bologna. Tuttavia si può spannometricamente dire che la 2.2 DI-D dovrebbe costare circa 33.300 euro, 1.000 euro più della 2.0 con pari allestimento. Per la 2.4 si parla di un prezzo di 29.800 euro, cifra allettante, visto che sono 2.500 euro meno della 2.0.

 

FACCIAMO I CONTI Per concludere, sorge spontanea una domanda. Quali carte ha da giocarsi la Mitsubishi rispetto alle sue due sorellastre francesi, che dalla loro hanno una rete di vendita più capillare? In attesa di un'esatta definizione del listino, che, così come da indiscrezioni, vedrebbe l'Outlander avere prezzi leggermente inferiori, a vantaggio della Suv nipponica potrebbero giocare il fascino esotico e il blasone del marchio nel settore delle 4x4. Due fattori, questi, che potrebbero avere poi in futuro benefici influssi anche sulla tenuta del valore a livello di usato.


Pubblicato da Paolo Sardi, 10/10/2007
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