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Mitsubishi L200 Double-Cab


Avatar Redazionale , il 03/04/08

16 anni fa - Il classico pick-up si urbanizza

Duro ma non troppo, con una doppia cabina che vista da fuori richiama le carrozze delle fiabe: il classico pick-up si urbanizza, anche se con misura. Rimane rigidino di sospensioni, ma le forme ingentilite e una dotazione che per comodità lo avvicinano ai Suv lo rendono la classica scelta alternativa. Anche nel prezzo .

DIECI ANNI Le mode nascono anche così, a volte dal caso, a volte dal basso. L'L200 per esempio ha sdoganato i mezzi da lavoro in ambito civile. Ha buttato l'occhio alla moda "da strada" per poi declinarla nel "lusso". E l'evoluzione di oggi prevede per il Double Cab una continua rincorsa alla via urbana. Anche se col trucco. Se l'aspetto, tolto il cassone, lo qualifica come cittadino, la sostanza non lo è ancora. O non del tutto.

TUTTI I GIORNI Usare tutti i giorni un mezzo da lavoro per fare casa-ufficio, la spesa e al massimo un week end? Perché no. Qualche interrogativo, però, al momento di avviare la breve convivenza ce lo siamo posti anche noi. Una lunghezza di 519 centimetri significano retromarce dolorose e ricerche di parcheggi modello roulette. Un dubbio che ci ha accompagnato fino alla fine: la stazza "americana" impone garage o posto auto dedicato a casa, al lavoro e al supermercato. Per il resto ci siamo divertiti, forse per lo spirito selvaggio che prende il guidatore dopo pochi minuti di conoscenza. Alla fine caricavamo anche l'acqua minerale sul cassone.

SENSAZIONI Superato l'adattamento ad uno sterzo non proprio diretto e ad ondeggiamenti pronunciati rispetto alle concorrenti urbane, le sensazioni di guida sono rimaste piacevoli e a volte anche esilaranti. Impossibile trovare qualcuno più alto ai semafori come nei sorpassi, a meno che non si chiamino autobus o camion. Impossibile anche aver paura di buche, marciapiedi, dislivelli pronunciati. A bordo dell'L200 sembra di poter superare qualsiasi cosa. E pazienza per la risposta delle sospensioni, secca su sconnessioni o sulle giunture dei ponti, accentuate dai sedili tanto rigidi che quelli tedeschi sembrano francesi. Difficile a spiegarsi ma rimangono in memoria sensazioni di libertà.

BAGAGLI INGOMBRANTI A proposito, proprio la questione bagagli rischia di essere lasciata in troppa libertà. A meno che non decidiate di optare per il guscio modello lumaca che coprirà il cassone regalando protezione dagli occhi e dagli agenti atmosferici. Nessun problema se avete caricato la vecchia lavatrice da rottamare, ma anche solo la borsa della spesa, per non dire quella del computer, nel migliore dei casi bisogna metterla in cabina e in bella vista. Un problema anche per una breve sosta all'autogrill.

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BUSSOLA ALTERNATIVA Insomma, se i Suv si sono talmente addomesticati da diventare dei veri tuttofare l'L200 no, non ancora. Questo non significa che si stia male a bordo. L'interno sobrio non vuol dire scomodo e tantomeno triste. Lo schermettino digitale - spunta dalla consolle centrale - regala una bussola che gira impazzita nelle rotonde urbane ma segnala sempre l'altezza sul livello del mare, a testimonianza di una scelta davvero alternativa. Lo stesso cruscotto in plastica duretta conosce poi finezze come i quadranti tripartiti che starebbero bene su una moto sportiva. La leva delle ridotte vicino alla cloche del cambio automatico ci ricorda le origini. Come il bracciolo centrale che non appare ben tarato nelle misure.

GUIDA NO PROBLEM In qualsiasi situazione si va via tranquilli. Senza problemi, a patto di avere un "occhio". Soprattutto nelle retro dove, se avete uno spiderino in coda o una nonnina rischiate di non vederli. E di sensori manco a parlarne. I 136 cavalli sono pronti a tirare la carretta sempre e a lungo, a parte una lieve esitazione iniziale, in questo caso accentuata - a differenza del Santa Fe - dal cambio automatico che fa sentire anche troppo i passaggi da un rapporto all'altro.

AL POSTO DEL SUV Rimane il quesito chiave. Va bene al posto di un SUV? No se pensate poi di cederlo alla moglie apprensiva o se fisichino gracilino e pancetta sono assolutamente da berlina. Risposta affermativa se volete essere davvero alternativi e i nasini storti dei ben pensanti metrochic, non vi spaventano. E poi, chi ha detto che gli spiriti rudi non conoscono poesia? Se abbassate - elettricamente come sulle limousine - il vetro che separa cabina e vano di carico, le foglie secche raccolte dal cassone verranno risucchiate e le vedrete svolazzare leggere dallo specchietto retrovisore. Quale Suv, anche con vetrata sul tetto, potrà mai darvi questo?


Pubblicato da Luca Pezzoni, 03/04/2008
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