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Mitsubishi Grandis


Avatar di Mario Cornicchia , il 03/10/05

18 anni fa - Monovolume più bassa o wagon più alta?

Monovolume più bassa o wagon più alta? Malgrado lo stile sportivo, la Grandis ha tutte le funzionalità di una monovolume sette posti, con prestazioni vivaci e guida divertente. Il prezzo è interessante.

COM'E' Ormai le Case lo hanno capito: i furgoncini del tappezziere non li vuole più nessuno e le monovolume perdono gli spigoli, si abbassano e fanno la faccia dura. Mitsubishi non si fa cogliere in contropiede e segue la tendenza, con una sette posti aggressiva come una sportiva e dalle prestazioni che poco hanno da invidiare a quelle di una grande wagon. Ma sulla Grandis i sette posti ci sono, veri e comodi, insieme a tutta la praticità di una monovolume.

A MUSO DURO

Per sfurgonare una monovolume le strade seguite sembrano esser due: un frontale aggressivo e una coda da sport wagon. La Grandis non si fa mancare nulla e lo stile è aggressivo, con un frontale dallo sbalzo ridotto, molto grintoso e con luci che ricordano la punta di una freccia Cheyenne.

CI METTE UN CUNEO

La linea dei vetri si abbassa verso la coda e le nervature sulle fiancate provvedono a segnare come con un pennarello evidenziatore l'andamento a cuneo. Originale come i vetri e le luci si raccordano in coda, con una stondatura che scende verso il basso. Le luci di coda sono montate in alto, con 24 led per ogni luce che tendono a sottolineare l'effetto astronave. Il lunotto è sovrastato da uno spoiler importante, per scongiurare definitivamente l'effetto furgone.

BELLA GRANDIS

Le misure sono importanti: con 476 centimetri di lunghezza massima si affianca alle grandi wagon, ma è alta 165 centimetri, la più bassa tra le monovolume oltre che la più larga, con 179 centimetri. Rispetto alle wagon ha però un passo più lungo. In Mitsubishi ce l'hanno messa davvero tutta per confondere le idee e per offrire tanto spazio all'interno.

BASE LUNA

Lo stile dell'abitacolo è coerente con quello spaziale dell'esterno, a partire dalla plancia che si protende nella parte centrale come un promontorio e incorpora tutti i comandi da tenere a portata di mano, compresa la corta leva del cambio. Se non si è scelta l'opzione dello schermo da 7 pollici al centro, un visore a cristalli liquidi un poco triste lo sostituisce, insieme a un piccolo vano portaoggetti che si aggiunge alla schiera di portabottiglie, cassetti e cassettini di cui la Grandis è dotata, senza esagerare in numero ma con un posto per tutto.

SETTETE

All'interno c'è spazio davvero per sette, con posti comodi su tutte le tre file dei sedili. Sulla terza fila si possono sedere senza troppo problemi adulti fino al metro e ottanta e anche raggiungere i due posti posteriori singoli è molto facile, meglio che su una tre porte, con i sedili centrali (divisi 40/60%) che scorrono senza sforzo in avanti fino alla prima fila.

ULTIMA FILA

I sedili della terza fila sono separati e si nascondono nel piano di carico con poche operazioni facili da capire anche senza studiare prima il libretto di istruzioni: si tirano due laccetti e via, i sedili si sbloccano e sono pronti all'uso. Per chi ama stare all'aria aperta ma non riesce a separarsi dalla sua Grandis, i sedili si possono altrettanto facilmente posizionare nel "picnic mode", rivolti verso la coda per pescare, guardare il tramonto, tenere a bada i bambini o cambiare il pannolone ai più piccoli, protetti dal portellone che si presta al ruolo di tettoia.

FURGONE DENTRO

Se si viaggia in sette, lo spazio a disposizione per i bagagli è sufficiente per un weekend su una spiaggia per naturisti, con 320 litri a disposizione, ma i sedili singoli posteriori consentono anche la configurazione sei posti, guadagnando parecchio spazio. Se si viaggia in cinque, 940 litri a disposizione sono davvero tanti per consentire ai piccoli di portarsi dietro biciclettine e orsi di peluche in grandezza naturale. Se non avete ancora pensato ad allargare la famiglia (il picnic mode può stimolare la fantasia, comunque...) i litri a disposizione sono 1545 con un piano di carico lungo 160 centimetri e la possibilità di caricare il mobile comprato al mercatino, le biciclette o altri attrezzi sportivi.

KUORE TETESKO

Avendo puntato tutto negli anni scorsi sulla iniezione diretta di benzina, la lungimirante Mitsubishi si è trovata a fronteggiare l'avanzata del diesel con armi spuntate ed è ricorsa a un aiutino germanico. Così ha stipulato un accordo con Volkswagen per una fornitura di motori a gasolio due litri da qui fino al 2013. Dietro i tre diamanti nipponici incastonati sul muso della Grandis si nasconde proprio lo stra-collaudato 2.0 TDI Euro 4 abbinato al cambio a sei marce che, per l'occasione, sfodera 136 cavalli a 4000 giri, 310Nm a 1750 giri per 195km/h di velocità massima e 10,8 secondi per lo 0-100 km/h. i consumi dichiarati sono contenuti, con un medio combinato di più di 15 km/litro. Per ora, non è disponibile il cambio automatico.

UNA E BASTA

Se volete una Grandis non dovete sovraccaricare di lavoro la materia cerebrale, con un unico allestimento che offre già tutto quanto serve, come sei airbag (frontali, laterali e a tendina per le prime due file di sedili), Abs, controllo di stabilità Masc e di trazione Matc, climatizzatore automatico con riscaldatore immediato elettrico per avere subito aria calda in inverno, raffreddatore per i posti posteriori, vetri scuri, cruise control, sensori di parcheggio, specchi regolabili, riscaldabili e ripiegabili (anche da telecomando) elettricamente, radio con cd mp3, cerchi in lega da 17" 215/55. Tutto per 27.950 euro, dal 15 ottobre.

PER GLI AMANTI DEL LUXURY

Con 3950 euro in più si ottiene il Luxury Pack, con selleria in pelle, sedili anteriori riscaldabili, climatizzatore automatico per i posti posteriori, doppio tetto elettrico, fari allo xeno, schermo 7" touchscreen e lavafari. Se si fa la follia per il Luxury Pack il navigatore Gps costa 1850 euro, costa invece 2550 euro se abbinato all'allestimento standard. Se i bambini sono delle pesti da ipnotizzare con un video, per 1350 euro è disponibile il lettore Dvd (asportabile per lasciarsi collegare a qualsiasi TV casalinga) con schermo sul soffitto.

COME VA

Lo stile è aggressivo ma la presenza è quella di una grande monovolume, anche se come monovolume sette posti la Grandis è un poco più bassa e filante. Che sia una monovolume ci si accorge anche appena seduti al posto di guida, con il sedile troppo alto per riuscire a spacciare la Grandis per una grande wagon. Occasione persa poiché, potendo abbassare ancora un poco il sedile di guida l'effetto wagon era molto vicino. Il volante regolabile soltanto in altezza, poi, si sarebbe adattato meglio a una seduta più bassa, risultando meno orizzontale. La posizione non è comunque scomoda, anzi, e offre una buona visibilità in ogni condizione oltre a comandi a portata di mano, leva del cambio in primis.

GOOD VIBRATIONS

Dopo aver acceso il quadro e portato a termine il rito della illuminazione tri-stadio degli strumenti (un gadget da giapponesi: prima si illumina la parte bassa degli strumenti, poi gli aghi e poi le scale), il motore si fa sentire, con il classico rumore da motore diesel soffocato da materiali fonoassorbenti e una microvibrazione diffusa che forse si sarebbe potuta filtrare meglio. Rumorosità sopportabile anche dopo permanenze lunghe al volante, ma che sovrasta la rumorosità contenuta della Grandis, ben isolata dalla strada e senza fruscii aerodinamici fastidiosi.

DIAMANTI BRILLANTI

Il motore si fa perdonare la voce grossa con prestazioni tra le migliori della categoria e una guida piacevole. Il cambio a sei marce si manovra velocemente e con facilità, ma le doti di elasticità del quattro cilindri made in Volkswagen non costringono a cambi marcia troppo frequenti: il motore riprende senza lamentarsi già da mille giri e spinge con forza a 1500, con la sesta utilizzabile anche nel traffico. E non brucia tutte le sue risorse ai bassi regimi: alla bisogna, il contagiri arriva fino a 5000 giri senza che il motore si addormenti.

IL PESO DELLA FAMIGLIA

Chapeau al motore se si considera il peso della Grandis, pari a 17 quintali, peso che si sente in marcia e che trasmette l'impressione di trovarsi a bordi di un'auto solida. Peso che però non sembra disturbare troppo l'equilibrio della Grandis, sempre ben parallela al terreno senza il rollio di alcune monovolume.

VIA LA CRAVATTA

La Grandis si fa apprezzare anche da padri di famiglia in libera uscita che, levata la cravatta, si lanciano nelle curve come in una prova speciale, infilando nelle curve il macchinone con grande precisione. Nelle staccate più aggressive, i freni, potenti, pronti e modulabili nella guida brillante, sono meno facili da gestire e da dosare, con qualche bloccaggio. Ma anche in questo caso la Grandis rimane sempre fedele alle traiettorie.
Pubblicato da M.A. Corniche, 03/10/2005
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