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Mini Countryman 2017: prova, prezzi, dotazioni [VIDEO]


Avatar di Emanuele Colombo , il 09/02/17

7 anni fa - La Mini Countryman cresce e diventa una perfetta auto da famiglia.

La Mini Countryman cresce e diventata una perfetta auto da famiglia.

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ANCORA PIÙ GRANDE La ricetta è la solita, rifarla più grande: " La Mini più grande di sempre", dice Federico Izzo di Mini Italia. Ed ecco che con la seconda versione, costruita sullo stesso pianale di BMW X1 e Active Tourer, la nuova Mini Countryman guadagna 20 centimetri in lunghezza per un totale di 4,3 metri: 5 centimetri in più di una Fiat 500X e 8 in meno di una Nissan Qashqai, tanto per capirci. Lo scopo? Passare dal ruolo di seconda macchina a prima auto nel garage.

MENO MINI NEL LOOK A bordo lo spazio non manca: una sensazione amplificata dal padiglione più alto che in passato. Quello che si perde è la sensazione di trovarsi su una vera Mini. Non solo per le dimensioni (finalmente adeguate per un uso da famiglia), quanto per il design degli interni, fatto di linee più tese e meno tondeggianti, che in alcuni particolari richiamano le cugine BMW. Anche  i fianchetti esterni mostrano spigoli inediti: appena accennati, sia chiaro, ma che segnano una netta cesura con le omogenee rotondità del passato.

QUALITÀ PERCEPITA A bordo, la qualità percepita è superiore al passato, per via di materiali dalla qualità più omogenea in giro per l'abitacolo. Anche se, va detto, il volante appare leggermente disassato verso sinistra e la plastica di cui sono fatti i pulsanti sul volante e a centro plancia è un po' croccante. Molto pratica la soluzione del divanetto posteriore scorrevole, che regala fino a 13 centimetri di profondità extra al bagagliaio in caso di bisogno. Accoppiata agli schienali dei sedili posteriori regolabili nell'inclinazione, questa soluzione può valere fino a un centinaio di litri in più per i bagagli, all'occorrenza.

TOUCH A RICHIESTA Al centro della plancia domina sempre l'elemento circolare in cui è incastonato l'infotainment. A richiesta, l'impianto di serie con display da 6,5 pollici può essere rimpiazzato dallo schermo da 8,8 pollici del pacchetto Wired (un optional che può costare da 1.000 a 2.500 euro, secondo l'allestimento su cui lo si vuole installare), che per la prima volta porta la tecnologia touch anche a bordo della Countryman.

PERSONALIZZABILE Molto ampie, come al solito, le possibilità di personalizzazione: tanto estetiche quanto di sostanza. Per esempio ora si può richiedere il portellone posteriore robotizzato che si può aprire con i piedi, sfruttando un sensore sotto il paraurti posteriore. Oppure dotare il bagagliaio di Picnic Bench: un cuscino che rende comodo sedersi sulla soglia di carico.

DOPPIOFONDO A proposito di carico,la capacità del bagagliaio va da 450 a 1.390 litri, dei quali quasi 100 litri sono nascosti in un doppiofondo di quasi 100 litri. Se si vuole approfittarne bisogna rimuovre un ripiano: operazione che rende il piano di carico non più allineato alla soglia, ma anzi  parecchio infossato rispetto all'ingresso del bagagliaio.

GIOCHI DI LUCE Qualcosa di più frivolo? Il pacchetto MINI Excitement prevede luci colorate nell'abitacolo e un proiettore nello specchietto retrovisore lato guida che mostra sull'asfalto il logo Mini quando si apre la portiera. Il pacchetto Wired di cui sopra, poi, se abbinato al navigatore Mini Professional porta in dote il Mini Country Timer, che misura la strada percorsa su fondi inclinati, dissestati, sterrati o innevati, identificandola tramite i sensori del controllo di stabilità.

MANCA QUALCOSA... Sorprende, in un'auto di questo livello, che tra gli aiuti elettronici alla guida non siano previsti il sensore per l'angolo cieco e l'avviso per il superamento di corsia (spesso molesto, per la verità). La frenata automatica, poi, c'è, ma ha la sola funzione di mitigare i danni contro ostacoli e pedoni: non è progettata per evitare l'impatto tout court. In compenso con l'optional Mini Find Mate vedi sul display se bagagli, animali e tutte le cose che ti servono sono a bordo oppure no: basta ricordarsi di attaccargli un localizzatore chiamato tag, sagomato come un portachiavi, che può essere rilevato dal vostro smartphone, previa installazione dell'app Mini Connected.

I MOTORI Anche tra i motori, per ora, si nota la mancanza di un diesel di piccola cilindrata. A gasolio c'è solo il duemila nelle varianti da 150 e 190 cavalli. A benzina ci sono il tre cilindri da 1,5 litri e 136 cavalli e il quattro cilindri da 2,0 litri e 192 cavalli, a cui si affiancherà a maggio una versione ibrida plug-in con 40 chilometri di autonomia a emissioni zero e il motore elettrico da 88 cavalli al retrotreno, a dare una trazione 4x4 senza bisogno di una trasmissione meccanica. Siete poco interessati al contenimento delle emissioni? Allora sappiate che l'ibrida sarà più rapida in accelerazione della top di gamma John Cooper Works da 231 cavalli...

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4X4 ON DEMAND Quanto ai cambi, sulla Mini Countryman Cooper le scelte possibili sono il manuale o l'automatico Steptronic, entrambi a 6 marce, mentre l'automatico a 8 marce è disponibile come optional per Cooper S e Cooper D. Solo sulla Cooper SD è di serie. La trazione integrale delle versioni All4 è di tipo on demand, trasferisce cioè la coppia alle ruote posteriori solo in caso di bisogno, basandosi sui dati raccolti dal controllo elettronico di stabilità DSC.

QUANTO COSTA Prezzi a partire da 27.450 euro per leversioni a benzina e 29.450 per le diesel. Per chi punta al top, la versione a gasolio più ricca costa 41.200 euro. Accessori esclusi, si intende. Per ulteriori dettagli il listino ufficiale è scaricabile qui sotto come pdf.

E VAI COL DIESEL Parto da Bologna a bordo di una Mini Countryman Cooper D All4: la diesel da 150 cavalli con trazione integrale. In città apprezzo l'acceleratore sensibile e la messa a punto del cambio automatico a otto marce, molto puntuale sia che lo lasci fare sia che invece decida di azionarlo a mano, tramite la leva tra i sedili (sulla mia auto non ci sono i paddles dietro al volante).

PIACE, MA NON È UN GO KART Esco dalla città e mi dirigo verso Modena, lungo un percorso collinare. Lo sterzo diretto e preciso rende la guida piacevole, ma le dimensioni cresciute si fanno sentire e il famoso go-kart feeling Mini si è un po' stemperato. Occasionali sorpassi si effettuano in scioltezza, grazie alla schiena del diesel e alla già citata puntualità del cambio.

LE GOMME SI SENTONO Migliorabile è l'insonorizzazione, che lascia filtrare in abitacolo una certa rumorosità di rotolamento anche a velocità contenute: specie se l'asfalto non è perfettamente liscio. Provo ad avventurarmi in una strada pianeggiante, ma non asfaltata e le sospensioni, che assorbono bene gli avvallamenti dell'asfalto, non sono altrettanto efficaci sulle buche e sulle piccole asperità, restituendomi qualche scossone di troppo.

ON DEMAND, MA VELOCE Spento il controllo di trazione, provo a mettere in crisi la trazione: in questo frangente si sente chiaramente il momento in cui il 4x4 on demand entra in azione, anche se l'elettronica di controllo è rapida a intervenire. Quanto ai consumi, al termine del giro il computer di bordo calcola circa 14,4 chilometri litro di percorrenza: pari a poco meno di 7 l/100 km.

E ORA IL BENZINA... Dopo una breve sosta passo a una più sportiva Mini Coutryman Cooper S, con motore a benzina da 190 cavalli. Immediatamente ho l'impressione di trovarmi su un'auto più sportiva, con un assetto più rigido e un rumore decisamente più gradevole (ma anche più invadente) da parte del motore.

QUANTO BEVE? La guida è più affilata, ma in allungo la spinta è meno intensa di quanto mi aspetto e quando provo un sorpasso in autostrada il cambio automatico scala addirittura 4 rapporti prima di farmi percepire una progressione significativa. In questi casi è meglio prevenire e scalare manualmente, con le palette dietro al volante che trovo su questa versione. I consumi? Con questa versione sono dell'ordine degli 11 l/100 km.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 09/02/2017
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Jeep Renegade Trailhawk vs Audi Q2 vs Mini Countryman