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Mercedes SL 2012, ora anche in video


Avatar Redazionale , il 20/04/12

11 anni fa - La Mercedes SL 2012 ha un telaio in alluminio leggero e resistente

La Mercedes SL 2012 è la sesta generazione della roadsterd della Stella e riscopere il senso del suo nome, Super Leggera, con un telaio in alluminio leggero e resistente. Potendo, andrebbe comprata con un bel V8...

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RITORNO ALLE ORIGINI La Mercedes SL compie sessant’anni e a soffiare sulle candeline arriva anche un nuovo modello, che rappresenta la sesta generazione della roadster di Stoccarda. La nuova arrivata non rinnega il suo passato e va anzi alla riscoperta del senso originario della sigla SL, che, nei primi anni di produzione, era stato Super Leggera. Per l’edizione 2012 i tecnici hanno infatti studiato una struttura in alluminio che permette alla macchina di risparmiare 110 kg rispetto al telaio della “vecchia” SL.

CHE SAGOMA! Una certa continuità con il passato si nota anche dal punto di vista stilistico, almeno a livello di sagoma. La Mercedes SL 2012 si riconosce infatti subito come l’ultima erede della gloriosa stirpe di scoperte della Stella, con il suo cofano lungo, l’abitacolo arroccato sulle ruote posteriori e la coda larga e piatta, che danno una notevole presenza scenica su strada. Su questo impianto collaudato, che vede lunghezza e larghezza crescere di poco (siamo rispettivamente a 4.612 mm e 1.877 mm, con incrementi rispettivamente di 57 e 50), s’innestano poi dettagli freschi di giornata, come i fari bixeno e le luci a Led.

CHIARO SCURO Trattandosi di una scoperta, il tetto è chiaramente protagonista. Da chiuso ha un taglio attillato e armonioso, che ben s’inserisce nella linea, e si fa apprezzare anche per la costruzione curatissima. La sua struttura utilizza per larga parte il magnesio e contribuisce a far risparmiare ulteriormente peso e a spostare il più in basso possibile il baricentro. Il pannello sopra l’abitacolo si può avere in tinta con la carrozzeria, in vetro o oppure Panorama, il che vuol dire con la funzione Magic Sky Control, che permette - agendo su un pulsante - di scurire il di cristallo, aumentando la protezione dal sole. L’apertura avviene in una ventina di secondi, agendo su una leva sul tunnel centrale, sotto un coperchio che cela anche il pulsante del frangivento elettrico.

SI ALZA IL GOMITO L’abitacolo capitalizza il lieve aumento della larghezza mettendo a disposizione più spazio all’altezza delle spalle e dei gomiti. La plancia non si concede colpi di testa dal punto di vista dello stile, con forme fluenti che trovano continuità nei pannelli delle porte. La qualità percepita è notevole: tutto sembra realizzato con cura e con materiali di qualità. Anche qui non mancano richiami alla storia, come le bocchette circolari con finitura metallica, alternati a elementi high tech. Il centro della scena è occupato per esempio dallo schermo del sistema d’infotainment Comand online, che rappresenta la proverbiale punta dell’iceberg di una dotazione ricca e senza lacune.

MUSICA, MAESTRO! Degni di nota sono il Magic Vision Control, che vede gli spruzzini lavavetro sistemati direttamente sulle spazzole dei tergicristalli, per una maggior efficacia nella pulizia e per evitare di fare la doccia ogni volta che si pulisce il parabrezza con il tetto ripiegato, e il Frontbass System, che alloggia i woofer dello stereo nella zona dei piedi per una migliore acustica dell’abitacolo. Un’altra primizia per la Mercedes SL 2012 è l’Hands Free Access, che permette di aprire e chiudere il bagagliaio anche con le mani occupate, muovendo il piede sotto il paraurti posteriore.

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TRA DUE GUANCIALI Oltre a queste amenità, la Mercedes SL 2012 propone anche una sfilza di gadget che denotano una grande attenzione alla sicurezza. Ci sono i poggiatesta attivi Neck Pro, che salvano il collo dal colpo di frusta in caso di tamponamento (e lo tengono eventualmente caldo con le bocchette di sistema Air Scarf), l’Attention Assist, che vigila sui possibili colpi di sonno del pilota e lo invita nel caso a fare una pausa, e pure il sistema Pre-Safe, il quale, utilizzando i sensori del cruise control adattativo, controlla che la distanza di sicurezza non si riduca troppo e, temendo un tamponamento, interviene per limitare il più possibile i danni.

IL BELLO DELLA DIRETTA Il rinnovamento non risparmia la gamma dei motori, tutti parte della famiglia BlueDirect ad eccezione della punta di diamante, il poderoso V12 6.0 biturbo che spinge la SL 65 AMG da ben 630 cv. A fargli da scudiero c’è il piccolo (tutto è relativo) V8 5.5 da 537 cv della SL 63 AMG, declinato anche in configurazione da Performance da 564 cv. La parte del leone nella raccolta degli ordini la faranno però le due versioni d’accesso, ovvero la SL 350 e la SL 500, entrambe con il bollino di efficienza BlueEfficiency e proposte con cambio automatico a sette marce 7G-Tronic. La prima, che costa 98.070 euro ha un V6 3.5 da 306 cv, 9 in meno rispetto al modello uscente, e 370 Nm di coppia, contro i 360 di prima. La vera differenza viene fuori sul lato consumi, con taglio drastico del 30% e una media di 6,8/100 km. La seconda, che ha invece un listino di 117.057 euro, monta un nuovo V8 4.7 che fa segnare passi avanti su tutti i fronti, potenza (435 cv, +12%), coppia (700 Nm, +32%) e consumi (-22%).

STELLA… A CINQUE STELLE La Mercedes SL non è mai stata una sportiva estrema e ha sempre ricoperto di attenzioni il pilota e il suo compagno di viaggio. Questa sesta generazione non fa eccezione alla regola e accoglie i suoi occupanti in un ambiente raffinato e nel quale non ci si sente costretti nemmeno se si ha un fisico da tallonatore. Il sedile è grande, comodo e si lascia regolare elettricamente in ogni direzione, con tanto di memorie e possibilità di riscaldamento. Alla fine, insomma, è praticamente impossibile non trovare una sistemazione soddisfacente. Gli angoli della bocca non piegano all’ingiù nemmeno una volta in movimento. L’assetto si dimostra capace di digerire con una certa disinvoltura l’asfalto butterato e la silenziosità è buona in ogni condizione, tanto con tetto chiuso, quanto con il vento tra i capelli. Questo, peraltro, è solo un modo di dire, perché, una volta sollevato il frangivento, nell’abitacolo non si muove un filo d’aria nemmeno a velocità da ritiro immediato della patente.

SALTO DI QUALITA’ Fin qui la Mercedes SL 2012 ottiene una pagella da prima della classe ma non c’è di che stupirsi: comfort è sempre stata la materia preferita anche delle edizioni precedenti. Le liete novelle arrivano invece quando l’asfalto inizia ad avvolgere le sue spire come un boa e le curve si fanno più incalzanti. Ora che la dieta l’ha resa più atletica, la SL si muove con un’agilità e un rigore sconosciuti alle sue antenate, regalando un maggior piacere di guida. Se l’impressione che si ha è positiva, parte del merito van anche al nuovo sterzo elettromeccanico, che assicura un buon feedbeck su cosa stia accadendo tra i pneumatici e la strada. La Mercedes SL 2012 entra in curva svelta, si appoggia saldamente sulle ruote esterne e si fionda poi verso il rettilineo successivo aiutata anche dal sistema Torque Vectoring, che contrasta lo slittamento della ruota interna in accelerazione e aumenta la motricità.

CHE BELLA COPPIA Il motore con cui la Mercedes SL 2012 mostra di avere più affinità di coppia è sicuramente il nuovo V8 della SL 500 per il quale vale la pena di rispolverare la definizione di “pugno di ferro in guanto di velluto”. Morbido e pastoso ai regimi più bassi, non si fa pregare quando c’è da salire di giri e si produce in una progressione notevole, che fa schizzare la lancetta nella parte destra del contagiri. Con il suo temperamento vivace, riesce anche a far passare in secondo piano anche una certa pigrizia del cambio quando è selezionata la modalità normale, ottima comunque per andare tranquillamente a passeggio. Tra l’altro, quando si guida con piede felpato, questo V8 sa anche stupire con consumi ragionevoli. Viaggiando per statali e autostrade rispettando i limiti, i 10 km/litro non sono un miraggio, mentre mettendo un po’ alla frusta i cavalli su strada ci si assesta sui 7-8 km/litro.


Pubblicato da Paolo Sardi, 20/04/2012
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