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Prova su strada

Mercedes Classe C Coupé 2016


Avatar Redazionale , il 01/04/16

8 anni fa - La Classe C Coupé è una sportiva non estrema, che si apprezza nella guida di tutti i giorni

Come è e come va la Classe C Coupé, una sportiva che si apprezza nella guida di tutti i giorni. La nostra prova.

COM’È Dopo il debutto, avvenuto ormai diversi mesi fa al Salone di Francoforte, per la Mercedes Classe C Coupé è arrivato finalmente il momento di sbarcare dietro le vetrine delle concessionarie. E, ora che si lascia ammirare sotto la luce del sole, la sportiva di Stoccarda sembra addirittura ancora più in forma che non sulla passerella dell’IAA.

TUTTA SUA SORELLA La linea della Mercedes Classe C Coupé s’ispira in modo chiaro a quella della sorella maggiore, la Classe S Coupé, anche se le diverse proporzioni la rendono forse ancor più equilibrata. Il taglio quasi identico dei fari e delle luci di coda rende comunque superfluo qualsiasi test del DNA: il legame di sangue è evidente. La Classe C Coupé conferma ancora una volta come sotto la Stella tre punte tiri un’aria nuova, con forme plastiche e a tratti anche muscolose a fare da denominatore comune. Qui però la carrozzeria si fa più dinamica che mai, con il cofano lungo che si contrappone alla coda corta e ben tornita. In resto lo fanno le porte prive di cornice per i finestrini, che danno alla silhouette un’aria più filante, confermata poi da un Cx molto basso, pari a solo 0,26.

UNA STELLA… A CINQUE STELLE Metro alla mano, la nuova Mercedes Classe C Coupé mette su quasi una taglia rispetto al modello uscente, con la lunghezza che cresce di 95 mm, la larghezza di 40 e il passo che si distende di 80. Ciò significa che l’aumento delle dimensioni va soprattutto a vantaggio dei passeggeri. Questi ultimi hanno di che sorridere anche per come è confezionato l’abitacolo. La plancia ha una forma avvolgente e fa una gran scena, complici anche le ormai immancabili bocchette dell’aria tonde e lo schermo del sistema d’infotainment piazzato sull’attenti sopra il mobiletto centrale.

BEN PIANTATA Se da un punto di vista estetico la Mercedes Classe C Coupé ammicca a una clientela più giovane rispetto a quella media tradizionale della Casa, il telaio promette grandi soddisfazioni nella guida allegra. Le sospensioni adottano uno schema raffinato, con l’avantreno a quattro bracci e il retrotreno multilink, mentre l’assetto è ribassato di 15 mm rispetto a quello della C berlina, che già si comporta benone tra le curve. Un altro dato significativo è quello relativo alle carreggiate, che si allargano (di 29 mm davanti e di 10 dietro) e alle cui estremità si trovano cerchi da 17 pollici in su.

CUSCINO D’ARIA A Stoccarda mettono a disposizione anche le sospensioni pneumatiche autolivellanti e regolabili Airmatic, una tecnologia unica nel segmento. Sono loro il massimo per esaltare l’innocua forma di schizofrenia della Mercedes Classe C Coupé, pronta a cambiare personalità al semplice tocco di un pulsante. Grazie al tasto del Dynamic Select si può infatti settare tutta l’elettronica di bordo il diverse modalità (Eco, Comfort, Sport, Sport + e Individual).

DIESEL UBER ALLES Quanto ai motori, l’offerta si presenta articolata già nella fase di lancio, con ben quattro proposte a benzina e due a gasolio, che faranno però con ogni probabilità la parte del leone nella raccolta ordini. Si tratta di due varianti del noto e apprezzato 2.1 turbodiesel, da  170 e 204 cv, destinate rispettivamente alle C 220d e C 250d. Per gli aficionados della pompa verde ci sono invece le C 180 (1.6 turbo da 156 cv), C 200, C 250 e C 300 (spinte da un unico 2.0 turbo in tre configurazioni, da 184, 211 e 245 cv). Discorso a parte per le C 63 e C 63 S firmate da AMG, entrambe con motore V8 4.0 biturbo da 476 o 510 cv,

A TUTTO TONDO Se queste ultime due hanno tutti i numeri per sfidare a viso aperto le sportive più blasonate (0-100 in 3,9 - 4 secondi), la gamma cerca nel complesso di dare un’alternativa sportiva a chi cerca una macchina a tutto tondo, buona per pennellare le traiettorie ma anche per macinare chilometri. Lo testimonia una dotazione completa, che comprende (di serie o a richiesta) molti dei più evoluti dispositivi elettronici in circolazione. Dell’elenco fanno parte per esempio l’Attention Assist, il Collision Prevention Assist Plus e il cruise control adattivo Distronic Plus con funzione stop &go, oltre al Pre-Safe Plus, al parcheggio assistito, alle telecamere che riprendono a 360° e a un sistema di navigazione che indica non solo i limiti di velocità ma anche i divieti d’accesso e di sorpasso.

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L’IMBARAZZO DELLA SCELTA Quanto infine agli allestimenti a catalogo, c’è da aver l’imbarazzo della scelta. Per una clientela meno sportiva e per quella business più brillante c’è la versione Executive, con standard, tra le altre cose, luci diurne a Led, cerchi in lega da 17” e interni in misto ecopelle-tessuto, con la predisposizione per il navigatore. Quest’ultimo diventa di serie sulla Sport (+2.870 euro), assieme ai fari full Led, alla retrocamera e ai cerchi da 18”. Lo step successivo è il livello Premium (+3.000 euro sulla Coupé Sport), con cerchi 18” AMG, kit estetico sempre AMG e navigatore Comand Online, seguito dal Premium Plus (+5.000 euro), che mette sul piatto cerchi da 19” AMG, fari full Led intelligenti ILS, tetto Panorama, Park Tronic e interni in pelle. Per i più rapidi nel compiere l’acquisto c’è poi anche l’Edition 1, con dettagli che creano un look distintivo. Per un quadro completo e preciso del listino si può consultare il pdf allegato; in ogni caso, i prezzi della Mercedes Classe C Coupé 2016 partono da 38.450 euro, che salgono almeno a 45.150 per la C 220 d con cambio automatico, predestinata al ruolo di best seller.

COME VA La Mercedes Classe C Coupé  si propone come sportiva per tutti i giorni, capace di vestire i panni della sprinter ma con una vocazione da passista, comoda anche per chi spende molto tempo da-casello-a-casello. In questo senso il posto di guida è emblematico: sedile e volante hanno possibilità di regolazione enormi e permettono a fantini e pivot di trovare una sistemazione adeguata. Impressionante è soprattutto la capacità del sedile di scendere moto vicino al pavimento, una cosa che farà la gioia di chi ama una postura quasi pistaiola. Che si voglia stare rasoterra come sulla griglia di partenza del DTM o di vedetta sul traffico, la Classe C Coupé lascia tutti i comandi a portata di mano su una plancia che dà un’idea di notevole qualità.

A TESTA BASSA Se davanti il pilota e il suo secondo hanno spazio da vendere, chi siede dietro deve mettere in preventivo qualche piccolo disagio. L’accesso ai posti posteriori è un po’ laborioso e, una volta seduti,  c’è il rischio di qualche interferenza tra la testa e il padiglione se si è più alti della media. Nessun problema invece per le ginocchia, lontane diversi centimetri dagli schienali dei sedili anteriori. Il taglio del tetto riduce anche un po’ la visibilità in manovra, ma è una cosa abbastanza normale per una macchina di questa categoria.

IL JOLLY Mettendosi in marcia, la prima cosa che colpisce è come la Mercedes Classe C Coupé dia l’idea di essere un’auto importante e non solo per il modo in cui sa catalizzare lo sguardo dei pedoni.  Una macchina così, lo dico subito, merita di essere equipaggiata con le sospensioni pneumatiche Airmatic, non tanto perché le sospensioni meccaniche di serie non vadano bene ma per sfruttare appieno le doti di trasformismo di questa Coupé. Per i viaggi in tutto relax, in stile ammiraglia, c’è la selezione Comfort del Dynamic Select, con lo sterzo che rimane leggero e le sospensioni che digeriscono  bene le buche, anche se ci si è fatti ingolosire da cerchi oversize e pneumatici ribassati. E quando a un certo punto la coscienza ecologica si fa sentire? Basta optare per la modalità Eco ed ecco la macchina percorrere centinaia e centinaia di metri in rilascio, in silenzio e senza sforzo apparente, con la trasmissione disaccoppiata dal motore, che gira al minimo, a tutto vantaggio dei consumi. Quando invece si avverte un prurito al piede destro non resta che passare a Sport o Sport+, che irrigidiscono man mano le sospensioni, rendono il volante più pesante tra le mani e danno all’acceleratore e al cambio una maggiore reattività. L’ultima modalità, Individual, ricordo che consente di creare un set up personalizzato, che mixa le diverse regolazioni degli altri programmi di guida.

IL PREDESTINATO Come ho già anticipato prima, il Mercedes credono che il grosso degli ordini si possa concentrare sulla 220 d con cambio automatico 9G-Tronic e non so dar loro torto (anche se io apprezzo sempre tanto anche la variante da 204 cv). Questo motore, con i suoi 400 Nm di coppia disponibili già a 1.400 giri e con una trasmissione rapida e dolce al tempo stesso, se la cava alla grande in ogni situazione. Le riprese sono sempre svelte e quando si francobolla l’acceleratore al pavimento si possono raggiungere i 100 km/h in soli 7,3 secondi. Numeri a parte, la sensazione che si ha è di avere sempre a portata di piede la giusta riserva di potenza, anche se – a conti fatti – il telaio non avrebbe alcuna difficoltà a gestire potenze anche molto superiori.

SLALOM GIGANTE Complice la notevole impronta a terra (ho provato un esemplare con cerchi da 18”), la C Coupé ha appoggi molti sicuri e percorre le traiettorie senza allontanarsi dalla linea impostata. Questa Mercedes non si scompone nemmeno se incontra avvallamenti profondi in piena velocità. Il suo pane sono chiaramente le curve veloci, mentre nel misto stretto l’allungamento del passo sembra aumentare l’inerzia nei cambi di direzione presi d’infilata. Una sensazione, questa, che potrebbe dipendere però anche dal fatto che il test si sia svolto con gomme invernali.

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Pubblicato da Paolo Sardi, 01/04/2016
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