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Test Drive

Mazda5 1.8


Avatar Redazionale , il 24/03/06

18 anni fa - Un'alternativa alle solite note.

Arriva dal Sol Levante una valida alternativa alle solite note, con un look filante e tante piccole astuzie. Può trasportare una squadra di pallanuoto oppure un bel po' di bagagli e offre cinque anni di garanzia.

CARNEADE "Bella 'sta monovolume ma che cos'è?". Non so quante volte mi sono sentito rivolgere questa domanda; sinceramente ho perso il conto. E dire che alla Mazda5 la personalità non sembra mancare. Fari appunti e forme slanciate la rendono piuttosto diversa dalle altre monovolume, sia da quelle compatte sul genere della Scénic, sia da quelle più stazzate, tipo Ulysse e compagnia bella. Forse investire un po' di più in pubblicità non sarebbe un'idea tanto bislacca...

SLIDING DOORS

Se si può dire che la Mazda5 svolge il tema della monovolume in modo originale non è comunque solo per un fatto estetico. Nella fascia mercato attorno ai quettro metri e mezzo è per esempio l'unica a disporre di porte posteriori scorrevoli. Si tratta tra l'altro di porte molto ampie, che assicurano una facilità d'accesso non comune ai posti della fila centrale e nemmeno pesantissime, almeno in rapporto alle loro dimensioni. Si tratta di una vera benedizione quando si parcheggia vicino a un muro o a un'altra auto e non si è costretti a prendere sembianze da sogliola per salire o per scendere. Occhio però perché, quando si scende lato strada, chi sopraggiunge, non vedendo una porta aperta, potrebbe passare vicino alla fiancata, facendovi giù la polvere dalle scarpe (nella migliore delle ipotesi...).

SEI PIU' UNO

Anche l'abitacolo è sui generis. Sulla carta è a sette posti ma a conti fatti la definizione che gli calza meglio è 6 più 1. Scontati i due posti anteriori e quelli a scomparsa della terza fila, in quella centrale ci sono invece due belle poltrone laterali divise da uno spazio centrale che può svolgere molte funzioni. In prima battuta si può lasciare libero, per creare una sorta di corridoietto verso la zona posteriore. In alternativa si possono sollevare i piani di seduta delle poltrone e ribaltare verso il centro o un sedile supplementare o un pratico ripiano portaoggetti. Roba degna del gioco delle tre carte. Lo schienale centrale può a sua volta trasformarsi in bracciolo o farsi da parte per agevolare appunto il passaggio.

TRASFORMISTA

Chiaramente quando si viaggia al gran completo la capacità di carico è quella che è, limitata a 112 litri. Se l'equipaggio ha solo cinque membri, il volume utile sale già fino a 720 litri, che diventano 1.566 con a bordo solo il pilota e il suo secondo e con tutti gli altri sedili ripiegati. La versatilità è eccellente anche perché ciascuno dei sedili posteriori può essere ripiegato singolarmente, oltre che regolato a piacere in senso longitudinale. A rendere l'ambiente ancor più pratico e funzionale provvedono pure i numerosi vani sparsi qua e là per l'abitacolo. La Mazda ne conta 45 e si può crederle sulla parola.

TUTTI COMODI

Chi gode della sistemazione migliore è sicuramente chi siede nella fila centrale ma anche chi viaggia in classe economica, a ridosso del portellone non ha molto da lamentarsi. Lo spazio per le gambe è sufficiente e se si ha un'altezza nella media non si rischia neppure il trauma cranico quando s'incontra un avvallamento profondo. Il pilota è sistemato ben in alto ma l'effetto seggiolone è scongiurato. La posizione non è troppo in piedi, con una distanza corretta tra il sedile e pavimento. Anche i comandi sono a portata di mano, con il cambio sistemato sulla console centrale e sovrastato dalle manopole della climatizzazione e dai pulsanti dello stereo. Tutto funziona a meraviglia, anche se le finiture sono realizzate badando soprattutto al sodo, con plastiche rigide anche nella parte alta della plancia, laddove un bello schiumato non avrebbe invece stonato.

IL TERZO OCCHIO

La posizione rialzata assicura una buona visibilità in manovra. In ogni caso le dimensioni e il taglio della carrozzeria fanno apprezzare molto l'eventuale presenza della telecamerina posteriore che proietta le immagini sul display del navigatore, con cui è offerta in blocco. D'altro canto la città non è l'habitat naturale della Mazda5, che si trova più a suo agio nei percorsi extraurbani o nelle maratone da-casello-a-casello.

ALZA IL GOMITO

Nei centri storici come negli spazi aperti, la monovolume nipponica non ama troppo che le si metta fretta. A meno di non essere stakanovisti del volante, il 1.800 è forse la scelta economicamente più vantaggiosa della gamma, ma questo motore è un filo sottodimensionato rispetto alla stazza della Mazda5. Se si vuole guidare sportivamente si può sempre entrare decisi sull'acceleratore e giocare con il cambio per tenere la lancetta nella zona di destra del contagiri.

AL TROTTO

Così facendo gli spunti si fanno piuttosto brillanti ma è bene mettere in preventivo un aumento della rumorosità e dei consumi, già in condizioni normali abbastanza elevati: i 10 km/litro sono le media più frequente nell'uso quotidiano. Il trotto è l'andatura migliore per apprezzare anche le doti del telaio e dell'assetto che si sforza di limitare i movimenti della carrozzeria senza sacrificare il comfort sullo sconnesso. La guida pulita è comunque quella che paga di più, visto che questa Mazda non il fisico compatto dell'ala tutta dribbling e, con il suo passo chilometrico, preferisce muoversi a lunghe falcate.
Pubblicato da Paolo Sardi, 24/03/2006
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