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Lancia Delta Top Executive 1.9 JTD


Avatar Redazionale , il 22/03/11

13 anni fa - La Delta più lussuosa in un test lungo 15 mila chilometri

Tra poco arriverà la versione con il muso ritoccato ma la nuova Lancia Delta non cambierà in nulla nella sostanza. Che è tanta. Ecco come è andata in un test lungo 15 mila chilometri.

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PASSATO PROSSIMO Era nell’allestimento più esclusivo, quella con sedili in pelle beige Poltrona Frau trapuntati, plancia in pelle nero opaca, con carrozzeria bicolore marrone e testa di moro, vetri posteriori scuri e cerchi da 17” bruniti. Un misto di eleganza e sportività che in Lancia definiscono Top Executive, il massimo. Ne parliamo al passato perché l’abbiamo da poco riconsegnata alla legittima padrona dopo che per sei mesi è passata di mano in mano in redazione, nemmeno si fosse trattato di una vettura di rappresentanza.

LONG TERM TEST Sul tachimetro, poco più di 15 mila chilometri testimoniano un uso intenso, considerando che in redazione ruotano diverse auto. Un Day-By-Day nel vero senso della parola, segnato da numerosi trasferimenti di diverse centinaia di chilometri alla volta e da un uso cittadino quasi quotidiano. Per la cronaca, abbiamo chiuso il DBD senza nessun problema tecnico e con il 1.900cc JTD Twinturbo da 190cv che ha bevuto in media 7 l/100km, con punte di 6,0 in basso e di 7,9 l/100km in alto.

BEN TORNITA La Nuova Delta ha linee insolite, non banali, per certi versi eleganti, ma non da sportiva come la Delta più famosa. Non è vistosa, ma nel traffico non passa comunque inosservata grazie anche alla calandrona che la caratterizza e i due baffetti di Led che le segnano gli occhi da gattona. E’ la tipica bellezza che si apprezza un poco alla volta, abituandosi alla sua “diversità” giorno dopo giorno. Bisogna infatti farci un po’ l’occhio a quel padiglione lungo e spiovente, a quella coda tornita, con i due gruppi luci posteriori verticali che seguono l’andamento dei passaruota e ben riconoscibili anche di notte.

TUTTI COMODI E’ soprattutto nell’abitacolo però che la Delta guadagna molti punti. Intanto per lo spazio fuori dal comune, in particolare quello riservato agli ospiti posteriori, che se non possono incrociare comodamente le gambe poco ci manca. I due davanti riescono invece sistemarsi a piacere e il pilota, grazie alla regolazione elettrica del sedile e all’escursione del volante sia in altezza (non molta) sia in profondità (molto ampia), riesce facilmente a trovare la posizione più adatta per lui.

IL GIOCO DEI PACCHI Soddisfacente anche lo spazio riservato ai bagagli, con un baule chiuso però da una cornice piuttosto alta che obbliga a sollevare più del necessario borse e valige prima di sistemarle sul piano. Sono tuttavia 380 litri disponibili con tutti i sedili sollevati, che in caso di necessità possono arrivare a 1500 abbassando gli schienali dei sedili posteriori (ribaltabili nella classica proporzione 60/40).

MEZZO LITRO DI MINERALE Per pilota e passeggero inoltre abbondano i vani dove depositare piccoli oggetti, come quello che sembra pensato apposta per il cellulare, sul tunnel centrale, a fianco della leva del freno a mano, anche se piccolo per uno smartphone (all’epoca della presentazione non erano ancora così diffusi). Quest’ultimo può però trovare posto nel vano superiore del  bracciolo centrale. Oppure, come il vano portavivande climatizzato sempre nel bracciolo centrale, dove trova posto perfettamente una bottiglia da mezzo litro di minerale.

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SALOTTINO FRAU A bordo della Delta Top Executive il lusso non era comunque uno slogan pubblicitario. La pelle Poltrona Frau faceva la sua bella presenza e anche l’occhio ogni volta ringraziava soddisfatto. Parlare di lusso infatti non è improprio, a partire dai sedili in pelle beige trapuntata larghi come poltrone fino al rivestimento della plancia in pelle nera opaca percorsa da cuciture chiare. Un bell’ambientino comodo, caldo e gratificante che faceva piacere frequentare. 

UN OPERATORE TUTTO PER NOI Era un piacere anche farsi coccolare da tutti quei sistemi elettronici presenti sulla nostra Delta. E in questo la Top Executive ha poche rivali. L’elenco è lunghissimo, ma una menzione particolare la meritano il sistema Blue&Me Nav, soprattutto quello per accedere ai servizi di assistenza stradale e sanitaria (basta premere il pulsante Sos perché la Delta lanci l’allarme, con la richiesta di assistenza e la posizione Gps per essere localizzati, ma che prevede anche la richiesta di assistenza in automatico in caso di attivazione di un airbag), oppure per mettersi in contatto con il sevizio Informazioni (il pulsante Info) per ricevere  da un operatore aggiornamenti su eventi, musei, viabilità, treni, ristoranti e quant’altro, ma  questo servizio è a pagamento.

PARCHEGGIO MAGICO Utile, vista la poca visibilità posteriore della Delta (e in parte anche laterale) il sistema Magic Parking, attivabile anch’esso tramite pulsante sulla plancia, grazie al quale la Delta si parcheggia praticamente da sola una volta individuato uno spazio sufficiente. Si inserisce la retromarcia, si staccano le mani dal volante e si agisce solo sui pedali. Sono garantiti parcheggi da dieci e lode. 

DI TUTTO, DI PIU’ Da segnalare anche l’Hill holder per le ripartenze in salita; le luci laterali che si attivano quando si curva; il Driving Advisor che avvisa quando si supera la propria corsia (si attiva e si disattiva con un tasto e resta in funzione  tra i 65 e i 180 km/h facendo forza sul volante in modo da consigliare al pilota la direzione in cui sterzare per mantenere la corsia di marcia); i sensori di parcheggio, i sensori per il tergicristallo e il controllo elettronico dei pneumatici.

SUBITO VIVA Se la visibilità esterna non è il suo forte (sia davanti, per via di quei due montanti spessi come pali della luce, sia posteriormente, anche lì per colpa dei montanti posteriori larghissimi e del lunotto ridotto) è nel piacere di guida che la Delta guadagna molti punti. Il motore è sempre pronto a reagire e anche quando sembra sonnolento basta una pressione più decisa sul pedale dell’acceleratore per vedere di che pasta è fatto. Del resto i 400Nm di coppia massima a 2000 giri vorranno pur dire qualcosa e anche a 1000 giri e con la sesta inserita è sufficiente premere sull’acceleratore per far riprendere vigore alla Delta.

LANCIA PUNTUTA I benefici si misurano particolarmente in città, dove la guida nel traffico non costringe a continui cambi di marcia per tenere su di giri il motore, grazie anche a un cambio con i rapporti ben  cadenzati del quale spesso ci si dimentica. Ma anche scattare partendo dalle velocità di crociera autostradali non è difficile: le prestazioni di questo motore sono degne del nome della vettura su cui è montato e, pur se la mole della Delta è di tutto rispetto (si parla sempre di circa 1430 kg), chi vuole adottare una guida sportiva può farlo con grande soddisfazione. Se poi non dovesse bastare si può sempre inserire la modalità Sport per farle tirar fuori gli artigli.

BEVE POCO In autostrada, si possono mantenere velocità di crociera elevate e compiere sorpassi in piena sicurezza, mentre nel misto la Delta risponde con un’ottima tenuta di strada anche a sollecitazioni di guida non proprio da padre di famiglia, grazie a sospensioni piuttosto rigide che aiutano a la Delta a non scomporsi. Unico neo, il rumore di rotolamento proveniente dai pneumatici che filtra nell’abitacolo quando la velocità si alza. C’è da dire però che la nostra Delta montava pneumatici sportivi (225/45 R 17) che ci mettevano del loro a complicare la situazione.


Pubblicato da Gilberto Milano, 22/03/2011
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