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Prova su strada

Kia Soul EV


Avatar di Luca Cereda , il 03/11/14

9 anni fa - Una Soul in tutto e per tutto. Servita... alla spina

E' una Soul in tutto e per tutto, ma fa il pieno (e 150 km) con 2 euro: la Kia Soul EV sta per arrivare in città. Prezzi da 36.000 euro

A LUNGO TERMINE Le auto elettriche non fanno cassa – nemmeno 800 gli esemplari venduti in Italia da gennaio a settembre – ma faranno parte del futuro. E già adesso fanno discutere, sui social network e in internet, soprattutto l’utenza più giovane. Nel futuro entra anche Kia con la Kia Soul EV, ordinabile nelle concessionarie e in consegna da febbraio 2015 a 36.000 euro. In allestimento completo, batteria inclusa.

GEMELLA DIVERSA Rispetto alle Soul tradizionali, solite indossare abiti sgargianti, la Kia Soul EV pare aver messo la tuta spaziale, bianca e azzurra. Tinte candide, a sottolineare il carattere più docile verso l’ambiente, ma allo stesso tempo capaci di rendere la Soul EV immediatamente riconoscibile. Il look funziona, è trendy e non differisce soltanto nel colore: la Soul EV ha una mascherina ridisegnata per ospitare lo sportellino che nasconde le prese per la ricarica e paraurti limati di fino per abbassare il Cx. Cerchi dedicati, luci di coda a LED e il badge ECO-electric completano l’identikit.

ABBASSA IL VOLUME Etereo è anche l’interno della Kia Soul EV, dove plancia e sedili riecheggiano i colori chiari della carrozzeria e sono confezionati con materiali ecologici come cellulosa e canna da zucchero. Per il resto, dentro la Soul è più o meno la stessa anche quando va a scossa. Gli adattamenti necessari all’elettrificazione, soprattutto quelli portati al pianale, nel quale sono annegate le batterie ai polimeri di ioni di litio da 27 kW/h di capacità, principali responsabili dell’aumento di peso (fino a 250 chili rispetto a una Soul con motore a scoppio), non stravolgono l’abitabilità: difficile sentire il millimetro scarso che manca alle gambe dei passeggeri in seconda fila. Il sistema elettrico penalizza di più il bagagliaio, che perde un quinto del potenziale, passando da 354 a 281 litri.

TUTTO SOTTO CONTROLLO E’ arricchita la strumentazione, invece. Contro l’ansia da ricarica, la Kia Soul elettrica mette in campo una serie di funzioni ad-hoc per tenere sotto controllo quel che succede nell’hardware (ad esempio ci sono grafiche che mostrano se la Soul sta assorbendo o rigenerando energia), per monitorare quanti km di autonomia rimangano o dove sia la colonnina di ricarica pubblica più vicina. Tutte queste informazioni sono visualizzabili sullo schermo del cruscottino o sul display da 8’’ del navigatore. Premendo il tasto EV sulla plancia si può fare un check-up del dispendio energetico, e, se eccessivo, adattare il proprio stile di guida o passare o ottimizzare la climatizzazione limitandola al solo posto guida (Eco Clima), quando si viaggia in solitaria. E’ possibile anche scaldare o raffreddare la Soul EV quando è ancora attaccata alla presa elettrica del box, conservando così un altro po’ di energia: basta attivare l’apposito programma una mezzoretta prima della partenza.

TEMPI DI RICARICA E AUTONOMIA Un pieno di kilowatt fatto in casa può costare anche solo 2 euro (i prezzi variano molto da operatore a operatore), ma se il contatore è di tipo tradizionale può richiedere fino a 12 ore di tempo per completarsi del tutto. Con la ricarica veloce, invece, i tempi per l’e-stop scendono fino a mezzora, peccato però che le supercolonnine siano quasi un miraggio, in Italia. Equipaggiata di serie con cavi per entrambe le soluzioni, la Soul elettrica dichiara un’autonomia a carica piena di 212 km, grazie al risultato ottenuto nel ciclo di omologazione. La vita di tutti i giorni però è un’altra cosa e le accorcia il fiato un bel po’, così 150 km possono considerarsi una percorrenza media più credibile per la Soul EV (e comunque un range più che discreto, nella sua categoria). Anche se, come sempre, alla fine i numeri dipendono parecchio dal tipo di tragitto e dallo stile di guida di ciascuno. 

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ALTAVISTA La Kia Soul EV è un’auto adattata all’elettrico, non “nata elettrica”. Con tutti i vantaggi e svantaggi che ne conseguono. Un vantaggio è senza dubbio il fatto che, se la conosci, calarsi nel posto guida è questione di un attimo, perché l’impostazione, alta e rassicurante, non differisce minimamente da quella della Soul tradizionale. Un minimo di apprendistato, semmai, è richiesto dalla strumentazione dedicata all’elettrico, peraltro ben integrata al resto del “software”.

BRAKES MODE Avere appositi pulsanti sulla plancia rende però il tutto più semplice. Premo “EV” e comincia il gioco, con l’occhio che fa la spola tra la strada e chilometri residui (calcolati istantaneamente dalla CPU sulla base degli ultimi 20 cicli di guida). All’inizio mi impegno a  preservare il più possibile l’autonomia, azzerando il clima e sfruttando al massimo il freno motore per ricaricare le batterie. Per questo sposto la leva del cambio automatico da “D” (Drive)  a “B” (Brakes), una modalità di guida che appunto ottimizza il recupero di energia potenziando il freno motore. Per essere ancor più zelante, attivo anche l’Eco Mode (funzionante sia in “D” sia in “B”) per regolare al risparmio motore e clima.

SCATTISTA In “B” la Soul EV è certamente più efficiente ma anche meno piacevole da guidare nel traffico milanese, perché decelera senza far complimenti. Quando decido che ne ho abbastanza, rimetto la leva in “D” e torno a godere appieno delle prestazioni in rilascio. Gli 81,4 kW (110 cv) della Soul elettrica, che accelera da 0a 100 km/h in 11,2 secondi e tocca i 145 km/h di velocità massima, garantiscono una buona spinta ed un discreto allungo, ma l’aspetto più divertente sta nella coppia: 285 Nm tutti sull’attenti, pronti a fare la voce grossa quando il semaforo diventa verde.

ZEN Chilometro dopo chilometro, si fa largo la sensazione che qualcosa non torni: già, manca la colonna sonora. Di auto elettriche ne ho provata qualcuna ma abituarsi al silenzio del motore non è semplice. E senza borbottio di sottofondo, si insinuano più distinti i fruscii aerodinamici e il rotolamento delle gomme, uniche interferenze con un’atmosfera quasi zen, accentuata dal proverbiale comfort della Soul, molto ben piantata su strada e neutra d’assetto. Anche se un po’ più secca del solito nelle risposte quando si tratta di scavalcare un dosso o di digerire una buca per via del peso extra concentrato nella parte bassa, dove è imboscato il pacco batterie.


Pubblicato da Luca Cereda, 03/11/2014
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