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In prova

Jeep Grand Cherokee 2011


Avatar di Isabella Galli , il 15/06/11

12 anni fa - Grande, comoda, pesante, e disinvolta arrampicatrice.

Dovevano arrivare i nostri per liberare il grande capo indiano. Dopo anni di gestazione, arriva la Jeep Grand Cherokee 2011 anche con motore diesel made in Italy. Grande, comoda, pesante, e disinvolta arrampicatrice.

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COM’E’ Una lunga gestazione, iniziata sotto la bandiera Daimler-Chrysler, rallentata poi dai problemi economici e terminata infine grazie all’arrivo dei piemontesi. La nuova Grand Cherokee ha atteso più del dovuto per presentarsi sul mercato. È arrivata prima con i motori a benzina V6 3.6 e V8 5.7 e ora la Grand Cherokee 2011 arriva anche con il motore a gasolio 3.0 CRD, il V6 prodotto a Cento, Ferrara, nella linea di produzione VM Motori, azienda posseduta ora in quote paritetiche da Fiat e da GM.

FALSA MAGRA Lo stile è sportivo e abbandona le forme un po’ scatolate, boxy come le definivano gli americani, della precedente Grand Cherokee. Ha proporzioni che ingannano la vista. Cerchi da 18 o da 20 pollici, paraurti massicci, parafanghi bombati e con tanta aria e poca lamiera sopra la gomma, linea della carrozzeria filante, con vetri bassi e il lunotto abbastanza inclinato per ottenere una coda leggera. Visivamente la Jeep Grand Cherokee 2011 sembra più snella e più compatta di quanto sia in realtà.

FALSA BASSA Alla prova centimetro, la lunghezza aumenta di 7 centimetri, fino 482 centimetri per 194 di larghezza. Il passo aumenta di 12 centimetri, aumentando l’abitabilità e l’accesso ai posti posteriori, e contribuendo alla compattezza del fianco. A snellire il fianco pensa anche la nervatura massiccia sottolineata da una protezione cromata che taglia quasi in due le portiere, alte in realtà come portoni del Duomo di Milano. Perché la Jeep Grand Cherokee 2011, a dispetto della sua linea sleek, è anche alta, più o meno quanto la uscente Grand Cherokee.

BUON INVESTIMENTO Sette centimetri in più ma ben sfruttati, un buon investimento per ottenere tanto spazio in più all’interno. Tanto spazio per chi siede davanti, anche in altezza, ma una situazione decisamente migliorata ai posti posteriori, grazie al passo più lungo. Dodici centimetri non sono pochi e consentono portiere più ampie per un accesso comodo e più spazio per le gambe. Lo spazio in altezza anche in questo caso non manca. Non manca nemmeno spazio per il bagagliaio, che aumenta dell’11% con 782 litri in configurazione cinque posti e 1554 con il sedile posteriore ripiegato. È possibile anche aprire soltanto il lunotto ma per la media della popolazione caricare dal lunotto diventa una prestazione da cestisti dell’NBA.

DUE POTENZE Il motore italiano è un tremila V6 Multijet con iniezione a 1800 bar, disponibile con due livelli di potenza: 190cv e 440Nm tra 1600 e 2800 giri, disponibile per la Grand Cherokee Laredo e 241cv con 550Nm tra 1800 e 2800 giri per la Grand Cherokee Limited e Overland. Consumi dichiarati uguali per entrambi, 8,3 l/100km nel ciclo combinato e 10,3 nel ciclo urbano, e anche le emissioni di CO2, pari a 218 g/km. Differenti le prestazioni: 191km/h e 10,2 secondi nello 0-100km/h per la Grand Cherokee depotenziata e 202km/h e 8,2 secondi per la Grand Cherokee da 214 cavalli. Per tutte il cambio è automatico a cinque marce, quattro più overdrive, con comando sequenziale sulla leva.

FACCIAMO QUADRA La trazione è integrale con riduttore e frizione a gestione elettronica per la ripartizione sui due assi con possibilità di blocco per lo schema Quadra-Trac II. Lo schema Quadra-Drive II aggiunge il differenziale posteriore autobloccante a slittamento controllato a controllo elettronico. Di serie per la Grand Cherokee Overland ci sono anche le sospensioni Quadra-Lift, pneumatiche a controllo elettronico che consentono di regolare l’altezza da terra da 16,5 centimetri, posizione di parcheggio, fino a 27,2 centimetri. L’altezza standard è 20,6 centimetri, si abbassa automaticamente nella posizione Aero a 19,3 a seconda della velocità e si può alzare manualmente su due posizioni Offroad, da 24 e da 27,2 centimetri da terra.

CHI SALE E CHI SCENDE Di serie per tutte le nuove Grand Cherokee c’è l’Hill Descent Control, per regolare la velocità nelle discese offroad con il sistema che pinza i freni automaticamente per mantenere la velocità costante, che può essere incrementata premendo sull’acceleratore. Per le salite c’è l’Hill Start Assist, che tiene i freni bloccati per qualche secondo dopo aver sollevato il piede dal pedale del freno in salita o fino a quando non si accelera per facilitare le partenze (e dare meno lavoro al convertitore del cambio automatico).

SELECT Come tutte le fuoristrada più suveggianti moderne, anche la nuova Grand Cherokee si dota del controllo elettronico dei sistemi di bordo in funzione del tipo di guida e di fondo stradale. Il pomellone del Selec-Terrain sul tunnel centrale consente di scegliere, oltre alla modalità standard Auto, tra una modalità stradale Sport (controllo di trazione limitato, fino all’80% della coppia al posteriore e sospensioni in posizione Aero), una Sand Mud (Abs con taratura Offroad, trazione 50/50 sui due assi, Quadra-Lift su Offroad 1), una Snow (Abs standard, trazione 50/50, partenza in seconda e sospensioni ad altezza standard) e una Rock disponibile soltanto con le ridotte (Abs Offroad, trazione 50/50, Quadra-Lift su Offroad 2).

TRE SORELLE (+ DUE) Sono tre, quindi le Grand Cherokee 3.0 CRD. La Laredo è la versione d’ingresso da 44.500 euro, con motore 190cv, segue poi per 51.500 euro la Grand Cherokee Limited, con motore da 214 cavalli e la gamma chiude con la Grand Cherokee Overland, per 60.000 euro tondi tondi con il motore V6 CRD 214cv, e con i due motori a benzina, il V6 3.6 Pentastar da 286 cavalli (54.000 euro) e il V8 5.7 da 352 cavalli (63.800 euro).

LAREDO La nuova Grand Cherokee d’attacco ha una dotazione già decisamente soddisfacente: fari Bi-Xenon HID, cerchi in lega da 18 pollici, cruise control, climatizzatore automatico bizona, retrovisori esterni regolabili, riscaldabili e ripiegabili elettricamente, sedili anteriori regolabili elettricamente, volante in pelle con comandi audio integrati, regolabile in altezza e profondità, monitoraggio della pressione degli pneumatici (TPM), sistema Keyless Enter-N-Go, radio CD/DVD/MP3 con schermo touchscreen da 6,5", presa AUX e porta USB.

LIMITED La Limited aggiunge paraurti anteriore e posteriore con inserti cromati, cristalli laterali posteriori e lunotto oscurati, rivestimenti in pelle, sedili anteriori e posteriori riscaldabili, volante regolabile elettricamente in altezza e profondità, retrovisori esterni ed interno auto anabbaglianti, sedile del guidatore, retrovisori esterni e volante con funzione memory, fari Bi-Xenon SmartBeamTM autoadattativi, impianto audio Alpine® Premium con amplificatore da 506 watt, 9 altoparlanti e subwoofer, vivavoce Bluetooth UConnect, sistema di ausilio al parcheggio (Park Assist) anteriore e posteriore con telecamera per la retromarcia, TPM con indicazione della pressione per singola ruota e cristalli anteriori stratificati.

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OVERLAND La più ricca delle nuove Grand Cherokee aggiunge le sospensioni pneumatiche Quadra-Lift, il portellone posteriore ad apertura e chiusura elettrica, il doppio tetto panoramico CommandView, i cerchi da 20 pollici, sedili e plancia rivestiti in pelle Nappa con impunture a vista, sedili anteriori ventilati, volante in pelle e legno riscaldabile integrati e sistema di intrattenimento e navigazione satellitare con schermo touchscreen da 6,5", hard disk da 30 Gb, porta USB, ingresso AUX e lettore DVD video e il pacchetto Safety Pack composto da Cruise Control adattivo, Forward Collision Warning e Blind Spot Detection.

COME VA Eh sì. La sua linea ben snellita dall’abile lavoro di matita dei designer inganna. Ci si accorge avvicinandosi e, soprattutto entrando che l’accesso è alto e che la portiera della Jeep Grand Cherokee 2011 sembra ancora più grande per effetto dei vetri bassi, che all’esterno rendono la linea più compatta ma all’interno rendono la parte bassa della portiera decisamente imponente.

VEDETTA INDIANA Anche la posizione di guida è, di conseguenza, alta anche abbassando completamente il sedile. Una posizione decisamente panoramica ma comunque ben disegnata ergonomicamente, non verticale, correttamente seduta, e con la giusta distanza tra i fulcri umani delle anche e delle spalle e i comandi. Sedile e volante si regolano elettricamente sulla Jeep Grand Cherokee 2011 Overland con buona escursione e il volante ha la corona grande, da manona americana e la Overland ha la parte superiore in legno, stucchevole e scivoloso dettaglio che piace ormai soltanto ad americani e tedeschi.

DEUTSCHLAND UNDER ALLES Il legame germanico della Jeep Grand Cherokee 2011 è anche più nascosto e più profondo, e sta nel pianale, derivato da quello della Mercedes Classe M. Il progetto è infatti partito sotto la bandiera DaimlerChrysler e per economie di scala è stato utilizzato il medesimo pianale. Da qui il medesimo passo lungo 291,5cm, gli ingombri uguali centimetro più centimetro meno, e anche il medesimo diametro di sterzata di 11,6 metri.

SALTO IN ALTO Il salto di qualità rispetto alla uscente Grand Cherokee è evidente all’interno, con la plancia in plasticozza rigida e povera sostituita ora da materiali decisamente più adatti al prezzo e a combattere la concorrenza. Da plastiche povere e utilitarie a un interno curato e ben rifinito, anche senza doversi per forza lasciare tentare dalla plancia rivestita in pelle e dalla nappa dei sedili della Overland. Al di là di queste raffinatezze, il livello globale di rifinitura è ora negli standard delle SUV di lusso. La dotazione di serie, poi, è già più che soddisfacente a partire dalla Laredo, sibaritica per la Overland.

CINQUE MARCE La nuova Grand Cherokee è un’auto di peso. I suoi 2400 chilogrammi abbondanti in ordine di marcia si fanno sentire. Si fanno sentire quando si chiude la portiera, si sentono quando si affronta una salita e il V6 perde il suo aplomb e deve rimboccarsi le maniche e salire di giri per muoverla rapidamente. In questi casi ci si accorge che il punto debole della Grand Cherokee 2011 è il cambio automatico, che fa il suo meglio ma che ha soltanto cinque marce a disposizione e non riesce a essere rapido e puntuale come i più moderni cambi a 6, 7 e anche 8 marce che si vedono sempre più spesso abbinati ai grandi motori turbodiesel. Il cambio sfrutta al meglio la spinta del V6 ai bassi ma aspetta fino all’ultimo a scalare marcia sperando di farcela e poi scala in fretta quando è troppo tardi. Nel misto, se magari si vuole andare svelti, meglio aiutare il cambio a capire le situazioni toccando la leva a sinistra e a destra, per scalare o passare manualmente, e rapidamente, alla marcia superiore.

SEI CILINDRI Il V6, invece, se la cava piuttosto bene nel maneggiare i 24 quintali. Ha coppia a sufficienza ai bassi regimi per muovere con grazia la Grand Cherokee nella guida tranquilla o anche nel fuoristrada più ripido e ha anche una bella spinta quando si preme sull’acceleratore per un sorpasso o uno scatto, con accelerazioni rapide e un bel rombo che arriva dal V6, quasi sportivo. Anche i consumi sono piuttosto contenuti, i 10/12 chilometri con un litro di gasolio sono alla portata di tutti e senza pensare troppo al risparmio.

SALOTTONE Una caratteristica che non manca alla nuova Grand Cherokee è la comodità. Nei sedili, anche se un po’ rigidi, e negli spazi, ma anche nel comfort acustico, davvero molto curato. È molto silenziosa nell’isolamento della scocca da terra, nel rumore e nelle vibrazioni del motore e anche nell’aerodinamica, silenziosa anche a velocità autostradali oltre Codice. Anche in spazi ristretti, il suo frontale grande e le fiancate alte imbarazzano un po’ all’inizio ma poi si prende la misura degli ingombri e ci si manovra facilmente, con gli 11,6 metri di diametro di sterzata che sembrano anche meno.

CUSCINO D’ARIA Contribuiscono al comfort anche le sospensioni pneumatiche Quadra-Lift, capaci di assorbire egregiamente anche avvallamenti profondi presi in velocità e di evitare beccheggi e rollii fastidiosi. Si viaggia su un cuscino di aria anche se, come tutte le sospensioni pneumatiche, risultano un po’ elastiche, un po’ gommose, non fluide sulle piccole asperità e rugosità come normali ammortizzatori idraulici. Hanno però il pregio di regolare anche l’altezza da terra, sia su strada dove, avvicinandosi alla strada migliorano Cx e stabilità, sia in parcheggio, per rendere più facili salita e discesa e il carico, ma soprattutto in fuoristrada dove, nella posizione Offroad 2 la Grand Cherokee ha una altezza da terra da Big Foot.

OFFROAD Nel fuoristrada aiutano anche misure canoniche offroad da vera Jeep: l’angolo di attacco è 26 gradi, che diventano 34,3 con le Quadra-Lift in posizione Offroad 2, l’angolo di dosso va da 19 a 23,1 gradi e l’angolo di uscita va da 24 a 27,3 gradi. Nel fuoristrada il timore di toccare con il sottoscocca o con i paraurti passa in fretta, poiché in realtà non si tocca mai, anche con le sospensioni nella normale posizione stradale. Le ruotone da 20 pollici passano sopra tutto.

SPORT Nella guida brillante è necessario fare i conti con il peso ed entrare in curva un po’ sopra le righe significa dover prendere in mano la situazione con polso fermo e tenere a bada i 24 quintali, sfruttando al meglio ogni centimetro di strada per evitare scompensi difficili poi da controllare. Le sospensioni posteriori, a ruote indipendenti come le anteriori, non fanno mancare ai nostalgici del ponte rigido l’effetto nelle curve strette, con la ruota posteriore interna alla curva che tende a perdere aderenza. In questi casi entra in funzione, con mano brusca, il differenziale posteriore autobloccante ed è bene essere pronti alle reazioni.


Pubblicato da Isabella Galli, 15/06/2011
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