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Test Drive

Hyundai Terracan


Avatar Redazionale , il 24/03/05

19 anni fa - Grande in tutto, non nel prezzo.

Costa come una Suv di taglia media ma per dimensioni e prestazioni può sfidare rivali ben più blasonate. Gli assi nella sua manica sono l'abitabilità, la versatilità e un molto motore generoso.

COLPO DI FORTUNA Per un po' posso risparmiarmi la fatica di giocare al Superenalotto. Non che sia avvezzo al gioco ma dopo essermi visto assegnare una Terracan alla vigilia della partenza per una settimana in montagna sospetto che il credito con la fortuna si sia abbondantemente esaurito. Roba da metterci una firma quando il rischio neve incombe e a comporre la spedizione sono una moglie che quando si sposta sembra una lumaca, con tutta la casa in spalla, e due bambine che "mica possono lasciare a casa i loro giochi preferiti!?!".

A INCASTRO

In effetti, con questa Hyundai un problema bagagli si pone lo stesso ma qui è il contrario di quanto accade in molti altri casi: lo studio non va fatto per far stare tutto, bensì per fare in modo che, una volta caricate, borse e valigie non ballino. Lo spazio disponibile è davvero notevole, con un vano di carico ben sviluppato in larghezza, altezza e profondità. Per fortuna che a dare una mano c'è anche la rete fermabagagli, utile soprattutto quando si deve trasportare una semplice spesa e non ci si vuole ritrovare a fare un pediluvio nel vino...

IN PANCIOLLE

Se il bagagliaio è grande, l'abitacolo non è da meno. Sul sedile posteriore, in particolare, si gode di una sistemazione regale e pure chi ha arti da trampoliere non ha problemi a livello di gambe. Gli schienali dei sedili sono fuori dalla portata dei piedi dei bimbi e la loro incolumità è garantita anche se chi è seduto nel seggiolino proprio non è capace di star fermo. Per assurdo, la situazione peggiora un po' per chi viaggia davanti, a causa della forma del tunnel centrale e della plancia che limitano un po' le possibilità di movimento, ma per lamentarsi ci vuole davvero una bella faccia tosta.

SALUTI DA...

Qualche perplessità la suscita invece la finta radica che riveste la consolle centrale e parte del volante. Non che sia fatta male, intendiamoci: è di sana e robusta costituzione ed è assemblata con cura. Solo l'aspetto delude un po', con un'aria da piedistallo di souvenir che non si addice alle ambizioni di arrampicatrice sociale della Terracan. Nessun appunto invece per le plastiche, spesse e che offrono una buona sensazione al tatto.

AVANTI TUTTA

Il motore, accreditato di 163 CV e di 343 Nm, è un'altra piacevole sorpresa. Specie se rapportato all'elevata cilindrata unitaria (sono quattro i cilindri che si dividono equamente i 2.902 cc), il suo funzionamento è morbido e basta scaldarlo un pochino per poterlo definire anche piuttosto silenzioso. Sin dai regimi più bassi dà prova di buona volontà. Il meglio viene però fuori poco oltre il regime di coppia massima e la spinta si esaurisce solo con l'approssimarsi della lancetta del contagiri alla zona rossa.

PRONTI? VIA!

Credo che l'abbinamento ideale sia con il cambio automatico. Anche il manuale montato da questo esemplare fa comunque la sua onesta figura. Pur se maneggiato sportivamente, non accusa incertezze e si dimostra discretamente rapido e ben scalato, assicurando accelerazioni e riprese vivaci. La quinta consente di tenere senza affanno medie notevoli in autostrada, un ambiente che per la Terracan si rivela molto meno ostile del previsto.

NON E' MAGRA

Il rumore del motore e degli pneumatici, come i fruscii aerodinamici, non disturbano più di tanto, al punto che è ben difficile arrivare stanchi alla meta. Le sospensioni fanno il possibile per assorbire bene tanto le buchette secche quanto i colpi più duri, un compito non facile visto che questa Hyundai fa fermare l'ago della bilancia attorno alle 2,1 tonnellate. Più che sullo sconnesso, la massa si fa sentire nel misto stretto, con una naturale tendenza al coricamento laterale e ad allargare un po' le traiettorie quando si guida con troppa irruenza.

SPIRITO LIBERO

Dove la Terracan si muove a meraviglia è invece in condizioni di scarsa aderenza e nel fuoristrada leggero. La trazione integrale inseribile manualmente anche in movimento, fino a 80 km/h, garantisce un'ottima motricità anche quando il fondo è infido. Lontano dai nastri asfaltati, l'unico limite è rappresentato dagli ingombri elevati e dagli angoli caratteristici non troppo spinti. Ma questo è un problema che si avverte in situazioni in cui l'acquirente medio non si sogna neanche di avventurarsi. Ce n'è a sufficienza, insomma, per giudicare interessante il prezzo di 30.371 fissato per la versione Dynamic, con di serie tra l'altro anche l'interno in pelle e l'antifurto.
Pubblicato da Paolo Sardi, 24/03/2005
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