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Prova

Hyundai i10 2014


Avatar di Andrea  Rapelli , il 17/10/13

10 anni fa - Sarà un osso duro per Panda e up!

La Hyundai i10 2014 affila gli artigli e dichiara guerra a Fiat Panda, VW up! & Co. Puntando tutto sul 3 cilindri.

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AFFILA GLI ARTIGLI I prossimi anni vedranno il debutto di un sacco di novità nel segmento A, ormai quello delle citycar che aspirano a diventare (un po' più) grandi. La Hyundai i10 2014 anticipa i tempi e prova a spiazzare la già agguerritissima concorrenza con una faretra ben fornita di frecce.

CRESCIUTELLA Gli 8 cm di lunghezza in più, per un totale di 3,66 m, visivamente si percepiscono poco. Però, seguendo precisa precisa i dettami del Fluidic Sculpture, la Hyundai i10 2014 beneficia un bel po' della diminuzione dell'altezza (- 4 cm) e dell'aumento di larghezza (+ 6,5 cm). Evitando l'effetto alto e stretto della vecchia Atos Prime, ingigantito dalle ruotine stile carrello della spesa. Ben piantata sui cerchi, riprende però qua e là qualche tratto dalla concorrenza, specialmente nella coda.

OCCHIO AL PARCHEGGIO Non serve guidarla per accorgersene: i retronebbia della Hyundai i10 2014 sembrano messi lì apposta per avere un appassionato incontro con il primo panettone o ostacolo basso che capiti a tiro. Ma potrebbe bastare anche un semplice contatto da parcheggio per vederli andare in frantumi. Su un'auto prettamente cittadina, poi, fa specie notare che manchino totalmente protezioni sui fascioni. Sacrificate – e non è l'unico caso nel panorama attuale, purtroppo – sull'altare del design.

TRE PER TE Anche Hyundai, come la maggior parte dei competitor, punta moltissimo sul 3 cilindri: nella fattispecie, un millino da 66 cv e 94 Nm a 3.500 giri. Tutto nuovo, doppio albero a camme e fasatura variabile, il cuoricino in questione assicura un certo risparmio (4,7 l/100 km dichiarati nel misto) e può essere ordinato anche con un cambio automatico di vecchia concezione, a 4 rapporti. Volendo, in gamma c'è il classico 4 cilindri 1.2 da 87 cv e 4,9 l/100 km. Il diesel? La scelta precisa e ragionata, visti i numeri di mercato, è stata quella di ignorarlo completamente.

ECO E BLUE DRIVE Se invece fate parte della famiglia dei “gipiellisti” per voi c'è la Hyundai i10 2014 EcoDrive, sempre motorizzata con il tricilindrico, che esce dalla fabbrica di Izmit (Turchia) già agghindato di impianto GPL. Scegliendo, infine, la Hyundai i10 BlueDrive, potrete contare su tutta una serie di accorgimenti – fra cui pneumatici a bassa resistenza di rotolamento e Start&Stop – che permettono di scendere fino a 4,3 l/100 km in media, con emissioni pari a 98 g/km.

ILLIMITATAMENTE GARANTITA La leva, bisogna ammetterlo, è forte. Come tutte le auto di casa, anche la Hyundai i10 2014 beneficia di serie della garanzia di 5 anni con chilometraggio illimitato. Anche per quanto riguarda la versione GPL. Gli intervalli di manutenzione si accorciano un filo rispetto ad alcune concorrenti (primo tagliando a 15.000 km, gli altri a 20.000) ma il surplus di tranquillità per chi compra è indubbio.

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IL PREZZO E' GIUSTO? Fare il prezzo di un'auto, in un segmento dove i margini di profittabilità sono bassi, è quantomai arduo. In più, questa i10 è cresciuta, ha raggiunto una maturità e una qualità lontani anni luce dalla serie precedente. La faccio breve: il listino ne ha risentito. Perché la base Hyundai i10 1.0 Classic (che può già vantare di serie ESP e controllo pressione pneumatici ma priva di clima e radio) costa 9.850 euro, mentre ne servono almeno 11.350 per mettersi in garage una i10 Comfort, già discretamente dotata. In cima alla scala gerarchica c'è la Style, non plus ultra, a 12.850 euro. Il motore più potente costa un'aggiunta di 600 euro.

LANCIO La buona notizia è che, dal 6 novembre (data di inizio della prevendita) fino a tutto dicembre ci sarà la possibilità di aggiudicarsi una versione di lancio, la Hyundai i10 Log-In Edition: creata sull'ossatura della Comfort, aggiunge però Bluetooth, fendinebbia con luci diurne a Led, altoparlanti posteriori e comandi audio al volante. Il tutto, allo stesso prezzo: 11.350 euro. Prime consegne a gennaio.

SIGNORA PLANCIA Chi scende dalla vecchia i10 non potrà fare a meno di strabuzzare gli occhi: la cura con cui sono stati costruiti gli interni della Hyundai i10 2014 si tocca davvero con mano. Non tanto per quanto riguarda le plastiche, comunque rigidine, ma in particolar modo per gli assemblaggi, di precisione teutonica. Semmai, la gigantesca plancia sembra sottrarre preziosi cm all'abitacolo. Ok la posizione di guida, bella alta, ma il volante si regola solo in altezza, così come – e questo è da annoverare fra i pregi – l'attacco della cintura.

BASSA FUORI, ALTA DENTRO Sarete contenti di sapere che i 4 cm di altezza persi non costringono a contorsionismi degni degli acrobati del Cirque du Soleil: entrare nell'abitacolo della Hyundai i10 2014 è semplice e, in quattro, si sta più che comodi. Anche se i due che siedono dietro sono di altezza fuori misura. La capacità del bagagliaio (252/1.046 litri) non si discute e così pure la disponibilità di vani portaoggetti. E' il grosso scalino sulla soglia che complica un po' le cose se dovete caricare colli pesanti. Inoltre, abbattendo gli schienali, scoprirete che il pavimento non è piatto.

WHY? Quando ho saputo che avrei provato la Hyundai i10 2014 in Sardegna, ho storto un po' il naso. Non fraintendetemi: amo, come molti di voi, questa splendida Regione. Purtroppo, però, la i10 passerà la maggior parte del suo tempo in città e Porto Cervo non è esattamente il teatro ideale per mettere in luce le doti metropolitane di un'auto. Ciò detto, le prime impressioni sono confortanti: la i10 2014 si guida con una facilità esemplare tra le curve poco trafficate della Costa Smeralda. Anzi, sembra avere un assetto quasi sportivo. Rollio? Non pervenuto. Beccheggio? Nada. Anche forzando la mano lei sta lì, senza tra l'altro sgradite divagazioni della coda.

VAI COL TRE Il nuovo millino, poi, ci mette del suo. Usatelo fino ai 4.000 giri e potrete contare su una risposta sempre rotonda, senza vibrazioni, a tratti pimpante. Ci si può anche spingere oltre, ma serve a poco. Mi ha colpito anche l'insonorizzazione dai fruscii aerodinamici e dai pneumatici, davvero notevole per una citycar. Così come il cambio e la frizione, morbidi e precisi. Tutto bene, quindi? Nì. Perché, oltre allo sterzo sensibilmente artificiale, il reparto sospensioni – che stupisce tra le curve – è nettamente sbilanciato a favore dell'handling. Su tombini, dossi e asfalto butterato, la i10 rimbalza quindi seccamente, con un timbro sonoro non proprio di qualità. Il tipico pavé cittadino, così come le traversine autostradali, potrebbero incuterle qualche timore. Non resta che attendere un day by day per fugare il lecito dubbio.


Pubblicato da Andrea Rapelli, 17/10/2013
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