Logo MotorBox
Test Drive

Hummer H3


Avatar di Mario Cornicchia , il 25/01/06

18 anni fa - Large, ma non troppo

E' il cucciolo di famiglia ma di taglia large anche lui. Difficile da mimetizzare ha il vantaggio di essere più urbano nelle dimensioni, più pratico da guidare nel traffico oltre che più elegante. Senza però rinunciare a nessuna delle sue qualità fuoristradistiche. Il tutto a un prezzo concorrenziale rispetto alle Vip Suv europee.

A ME GLI OCCHI Una cosa è certa: ogni membro della dinastia Hummer non passa inosservato. Lo stile di famiglia è inconfondibile, implacabilmente vistoso ma anche terribilmente fascinoso. Uno stile forte, a metà tra un mezzo militare e un furgone portavalori, ma anche ben disegnato nella sua originalità. Calandrona cromata (è plastica, in realtà, per evitare di ripetere il numero della donna segata con i pedoni senza i trucchi del mago Casanova), cofano piatto e basso, design cubista, vetri laterali a feritoia e, novità per gli Hummer, parafanghi allargati che faticano a contenere le grandi ruote taglia 32".

VIETATO AI TIMIDI

Così forte che anche l'H3, il cucciolo di casa, non riesce a mimetizzarsi nel traffico malgrado le sue dimensioni ridotte rispetto ai fratellini H1 e H2, ma sempre Large per gli standard europei. Oltre che in altezza (meno 16 cm rispetto all'H2) è la larghezza contenuta in 190 centimetri che rende l'H3 più adatto alle nostre strade. Anche con l'H2 si passa più o meno dappertutto (vedi prova nei carruggi liguri) ma con l'H3 si guida senza pensare alle dimensioni: una Range Rover, per esempio, è più grande, anche se il suo stile da signora di campagna non fa pensare alle dimensioni.

SENZA FRONZOLI

Passato lo stupore per le finiture spartane dell'abitacolo, con la plastica utilizzata per plancia e portiere degna di una utilitaria, e fattasi una ragione che il prezzo di acquisto non è motivato da pelle e radica ma dalla meccanica heavy duty, l'Hummer si rivela piacevole per affrontare la quotidiana trincea di traffico. Oltre alla spartanità della plastica rude, mancano anche la regolazione in profondità del volante, un pratico climatizzatore automatico e uno straccio di luce interna che illumini direttamente anche i posti anteriori. Lo spazio è large quanto le dimensioni, sia per i posti anteriori, sia per il divano posteriore, sia per il bagagliaio, adatto alle esigenze di una famiglia esigente nelle trasferte.

RUDE E PURO

L'Hummer H3 si fa apprezzare anche per la guida serena che ispira. Se siete smanettoni da-casello-a-casello è inutile dirlo: cambiate aria. L'H3 si presta a una guida anche veloce, pulita, ma certo non sportiva. È necessario tener conto, innanzitutto, del peso (2.910 kg) e delle gomme, adatte al fuoristrada ma un po' scivolose sull'asfalto, e delle robuste sospensioni che tendono a saltellare nello sconnesso affrontato in maniera ardita. Del baricentro alto, invece, potete anche farvene il classico baffo, tanto H3 nelle curve non si piega di lato nemmeno di un grado, come una sportiva.

INDIANO METROPOLITANO

Il cinque cilindri 3.5, poi, sembra avere tanta potenza appena si preme l'acceleratore ma quando si chiede di più fa l'indiano e fa finta di niente. Non serve premere a fondo, con una guida leggera e redditizia sia nei tempi sul giro, sia nei consumi (6/7 km/litro se si adotta questo stile) si apprezzano le comodità del baby Hummer, la sua spinta dolce, il cambio automatico senza scosse e la sua silenziosità di marcia, eccellente rispetto all'aerodinamica da cassaforte e alle ruote da movimento terra.

DUE VERSIONI

Qualche fruscio aerodinamico si fa sentire soltanto se ci si spinge verso la velocità massima (180 km/h). Il cambio automatico (2.470 euro) è un optional da mettere in conto se ci si vuole godere appieno l'Hummer, portando il prezzo di acquisto a 49.890 euro se si sceglie la versione H3 SUV, e a 57.210 euro se si sceglie la Platinum, dotata di interni in pelle con piping in contrasto (rendono meno spartano l'interno), impianto Kenwood con navigatore e TV dall'ergonomia cervellotica ma dalle eccellenti prestazioni, e dalle barre cromate laterali, utili per salire e scendere senza sporcarsi i calzoni (i parafanghi allargati faticano a contenere le giga-ruote e le fiancate sono sempre sporche e molto maschie). Irrinunciabile anche il tetto apribile gigante (disponibile solo sulla versione Platinum) che fa salire il prezzo a 58.785 euro.

GIALLOROSSO

Un giocattolone antistress, che offre il relax del suo guscio protettivo e delle sue doti di inarrestabilità e che mette di buon umore soltanto a guardarlo, specie se si sceglie un colore allegro come il rosso e non si tenta di mettergli un abito elegante: a Schwarzenegger stavano meglio le canotte strappate e la tuta da Robocop più che la grisaglia da governatore...
Pubblicato da M.A. Corniche, 25/01/2006
Gallery
Vedi anche