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Prova su strada

Honda Civic IMA


Avatar di Mario Cornicchia , il 13/10/03

20 anni fa -

L'aiutino fa miracoli: consumi da utilitaria, emissioni da bicicletta, prestazioni da berlina. E l'ibrida di Honda è un'auto vera, normale, anche nel prezzo (o quasi).

COM’E’ A parte Grecia e Spagna, le berline a tre volumi di media stazza, quelle con bagagliaio a zaino e quattro sole porte, in Europa sono in via di estinzione. Il tema è stato svolto anche bene da Honda, ma della Civic IMA non interessa tanto la pelle, quanto il cuore. Importa, certo, sapere che la Civic IMA ha un abitacolo comodo e spazioso e un bagagliaio degno di tale nome (342 litri), ma è la tecnologia il suo atout: IMA sta per Integrated Motor Assist, ovvero l’auto con l’aiutino. Aiutino elettrico, come supporto al motore a scoppio che fa della IMA una Civic ibrida.

CUORE PULSANTE

Sotto il cofano gira un motore a benzina verde da 1.339cc per 86cv (63kW) e 119Nm a 3300 giri. È il motore adottato anche sulla piccola Jazz, con tecnologia i-IDS (doppia accensione sequenziale intelligente) e, per l’occasione, anche della distribuzione VTEC. Ma tra il motore e il cambio a 5 marce c’è il trucco, un motor-volano-avviator-generatore. In pratica è un motore elettrico che svolge anche la funzione di volano, di motorino di avviamento e di generatore per ricaricare le batterie. Un motore elettrico, innanzitutto, che con 13,6 cv (10kW) e 61,7Nm a 1000 giri (103Nm allo spunto) aiuta il motore a benzina a spingere.

CUORE PENSANTE

La mente che coordina i due motori sta dietro i sedili posteriori, tra schienali e bagagliaio, insieme all’invertitore e alle batterie. La mente analizza le condizioni di guida e di marcia e provvede a chiedere al motore elettrico di produrre potenza quando serve spunto (accelerazione, salita…) o di ricaricare le batterie (decelerazione, frenata, discesa, marcia costante…). Così nulla va sprecato e l’energia viene riutilizzata.

BATTERIA DI BATTERIE

Sono ben 120, 120 batterie ricaricabili Ni-Mh come quelle che si infilano nella torcia su cui però Honda mette la mano sul fuoco, garantendole per 8 anni e 250.000 chilometri. Praticamente a vita. Forse grazie alla sofisticata elettronica di gestione che le governa e al sistema di controllo della temperatura, con una ventola silenziosissima e automatica che, prelevando aria dall’abitacolo alla base del lunotto, provvede ad evitare surriscaldamenti e a mantenere ottimale la temperatura di esercizio.

SOTTO CONTROLLO

L’abitacolo non tradisce la tecnologia nascosta sotto la pelle della IMA. La plancia è ben fatta, con materiali e montaggi che soddisfano l’occhio e i polpastrelli più critici, e soltanto il cruscotto tradisce la doppia identità della IMA. Tra i quadranti ben retroilluminati da una piacevole luce blu violetto ci sono un paio di strumenti fuori serie. Il quadrante di destra, con quattro indicatori digitali a a barrette, mostra, oltre al livello del carburante e alla temperatura del motore, anche la carica delle batterie e cosa sta succedendo sotto il cofano: se si illuminano le barrette di sinistra in un verde pallido significa che si stanno caricando le batterie, se si illuminano quelle di destra significa che si sta sfruttando la spinta supplementare del motore.

SPIE SPIONE

Anche le spie fanno il loro mestiere di spie: un paio a forma di freccia, Up e Down, indicano la convenienza a cambiare marcia. Ma soprattutto la spia Auto Stop segnala la propensione ecologica della IMA, indicando l’attivazione dello spegnimento automatico del motore quando si è fermi che si riavvia automaticamente quando si inserisce la marcia.

PREZZO POPULAR

La IMA è una moderna evoluzione della propulsione ibrida, con l’integrazione di motore elettrico, generatore, motorino di avviamento e volano in un unico, compatto e leggero dispositivo. Il problema delle auto ibride fino a ora è stato il prezzo ma con la IMA si arriva a cifre ragionevoli, intorno ai 20 mila euro: non poco ma non è la Civic più costosa.

COME VA

Ben fatta, con una qualità da berlina di segmento superiore, l’abitacolo della Civic è accogliente e piacevole. Meno piacevoli sono i malefici schienali con regolazione a scatti tipici di quasi tutte le giapponesi e il volante regolabile soltanto in altezza. La posizione di guida è comunque comoda, forse un po’ alta. La leva del cambio è in posizione tradizionale, non sulla plancia come per le Civic a 3 e a 5 porte.

IMMOBILE IN MOVIMENTO

Fuori norma, soprattutto per una berlina media, è la completa assenza di vibrazioni e un rumore del motore appena percettibile. È uno dei trucchi della IMA: il motore elettrico provvede, compensando le variazioni di coppia del motore a scoppio, a minimizzare le vibrazioni. In maniera efficace. Anche dall’esterno il motore si sente appena e al minimo si fatica a capire se è davvero acceso. In marcia la Civic è straordinariamente silenziosa: il motore quasi non si sente anche alla massima velocità, la scocca filtra benissimo le irregolarità dell’asfalto e si avverte un poco soltanto il rotolamento delle ruote. I fruscii aerodinamici sono davvero modesti, merito forse anche della aerodinamica curata della IMA, con frontale rivisto, spoiler posteriore e carenature sotto il motore e sotto il retrotreno, per un Cx di 0,28.

AIUTINO

Che il motore elettrico spinga ci si accorge dall’indicatore Assist che illumina una serie di barrette. Non si avverte una spinta supplementare ma l’aiuto è molto graduale e sembra soltanto di avere un motore a benzina più potente dei 90 cavalli che porta in dote, un 1600 invece di un 1300. Il motore elettrico, in realtà dà un grande aiuto soprattutto in partenza con la coppia disponibile da subito a riempire il buco fino a 3000 giri del motore a scoppio. Così, la IMA è molto agile, dolce e docile nel traffico. Dove la spinta si sente meno è in velocità, quando si affonda sul pedale per accelerare.

DROMEDARIO

Un altro indicatore che rende evidente il lavoro della spinta supplementare è l’indicatore di consumo. L’aiutino è quasi gratis ed è facile contenere il consumo medio in 6/7 litri/100 km spremendo il massimo dell’energia da entrambi i motori. Quanto basta, invece, per superare i 1000 km con un pieno di 50 litri se si adotta uno stile un poco più attento.

ASSETTO TURISTICO

Con i suoi 177 km/h di velocità massima la IMA meriterebbe sospensioni un poco più rigide anche perché sono abbinate a uno sterzo molto diretto e leggero (il servosterzo è elettrico, ovviamente, per contenere i consumi): per ottenere una guida pulita e limitare il rollio è necessario abituarsi e usare una mano leggera con il volante.
Pubblicato da M.A. Corniche, 13/10/2003
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