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Prova su strada

Ford Focus 2005


Avatar Redazionale , il 04/10/04

19 anni fa - Punta più alla testa che al cuore

Niente colpi di fulmine. La nuova Focus smorza i toni del passato e punta più alla testa che al cuore. In Italia si potrà ordinare da novembre a prezzi ancora da definire. Le prime consegne a gennaio.

COM'E' I commenti iniziali sono stati piuttosto tiepidini (vedi articoli) ma questo, alla Ford, lo avevano già messo in preventivo. La scelta di normalizzare il look della Focus è stata piuttosto sofferta e alla fine i guru del marketing e dei sondaggi hanno emesso il loro verdetto: basta con linee senza compromessi, che hanno raccolto tanti consensi ma anche altrettante critiche, e spazio a qualcosa di più vicino ai gusti collettivi.


SMUSSATA

Nel nuovo design non c'è più traccia di forme appuntite, come quelle dei fanali che sembravano schizzati tirando tre semplici curve. Ora i tratti scaturiti dalla matita dell'italianissimo Claudio Messale, chief designer della nuova Focus, sono più elaborati e seguono la via aperta dalla C-Max, che si sta rivelando un autentico manifesto del nuovo corso dello stile Ford.

FALSA MAGRA

Anche se meno futuristica, la linea ha comunque un certo appeal. Se non altro per il tentativo (tutto sommato riuscito) di dare un'aria filante a un'auto con una spiccata vocazione familiare. Le dimensioni sono molto generose, con una lunghezza di 434 cm, una larghezza di 184 e un'altezza di 145. Tuttavia, da qualsiasi angolazione la si guardi, la Focus non dà mai l'idea di essere sovrappeso o affetta da gigantismo.

COUPE' MANCATA

Sul pianale, comune anche alla Mazda3 e alla Volvo S40, poggia infatti una carrozzeria che trova slancio nella forma tesa e sfuggente del padiglione. Il trucco è presto svelato: il montante anteriore è stato avanzato di ben 12 cm e la discesa verso la coda, ancora una volta alta e massiccia, avviene ora in modo più dolce. Il risultato è una forma molto dinamica, che, soprattutto per la tre porte, è quasi da coupé: se sul cofano campeggiasse un Biscione, il paragone con la gloriosa GTV sarebbe servito su un piatto d'argento.

MILLE ATTENZIONI

L'incremento delle dimensioni dà scontati benefici anche sul fronte abitabilità. La nuova Focus offre ai passeggeri più spazio in ogni direzione e anche il bagagliaio è ora più capiente, con un volume utile di 385 litri. A migliorare la qualità della vita a bordo contribuiscono anche altri interventi. La plancia, manco a dirlo simile a quella della C-Max, è realizzata con nuovi materiali, più gradevoli alla vista e al tatto, come anche i rivestimenti dei sedili. I comandi sono distribuiti in modo più razionale e si raggiungono ora più facilmente.

DA DEFINIRE

Nulla è stato ancora comunicato non solo in materia di prezzi ma anche sul fronte delle versioni disponibili. E' però certa la denominazione della versione più lussuosa, che sarà immancabilmente battezzata Ghia. In attesa che vengano sistemati gli ultimi dettagli circa le dotazioni di serie, si può però già anticipare qualcosa su alcuni gadget che andranno a impreziosire la lista degli accessori.

PICCOLE GRANDI FINEZZE

La Focus potrà montare alcuni utili dispositivi, molti dei quali al loro debutto assoluto su auto del segmento C. I principali esempi sono una pedaliera a regolazione elettrica, un sistema d'intrattenimento multimediale per i passeggeri posteriori e un impianto di comunicazione con standard bluetooth a comando vocale che integra anche il climatizzatore e il navigatore satellitare. Molto interessante è pure il sistema AFLS, che abbina il concetto di faro adattivo a lampade alogene, a costi quindi inferiori rispetto ad analoghe soluzioni allo xeno.

1600 O 2000

Tutto è invece ormai chiaro in tema di motori. La gamma Focus conterà su cinque alternative, tre a benzina e due a gasolio, realizzate a quattro mani con i francesi del Gruppo Psa. Quanto ai primi, alla base ci sarà un 1600 da 100 CV, affiancato da un nuovo pari cilindrata a fasatura variabile capace di 15 CV in più. In attesa di evoluzioni in chiave sportiva, il top della famiglia sarà invece un 2000 da 145 CV. Stesse cilindrate anche al capitolo turbodiesel, con il 1600 che eroga 109 CV e il due litri 136. Per tutti i cambi standard sono manuali, a cinque o sei marce. Per i tre benzina è prevista un'opzione automatica a quattro rapporti, mentre per il piccolo diesel c'è anche una soluzione a variazione continua CVT con funzione sequenziale con ben sette rapporti.

COME VA

Salire a bordo e trovare una posizione di guida soddisfacente è un tutt'uno. Anche senza intervenire sulla pedaliera e a prescindere dalla stazza, chiunque si sistema comodamente al volante. Una puntatina sul divano posteriore non riserva brutte sorprese. Lo spazio per le gambe è soddisfacente e anche la testa, nonostante il tetto spiovente, non rischia di toccare il padiglione. Alcune concorrenti fanno meglio, è vero, ma neanche poi di tanto.

SALTO DI QUALITA'

In movimento, sin dai primi metri, la Focus trasmette un piacevole senso di sostanziosità, frutto di un accurato lavoro di accordatura dell'assetto. Tra le altre cose, le sospensioni multilink sono state modificate, compaiono nuove boccole idrauliche e ammortizzatori di maggiori dimensioni, mentre le carreggiate sono state allargate. L'impressione che si ha è quella di guidare un'auto di categoria superiore rispetto alla vecchia Focus, sia quando l'asfalto è liscio come un biliardo sia quando si affrontano tombini di aspetto vulcanico.

SULLA RETTA VIA

I progressi sono però ancor più evidenti quando si forza l'andatura e si chiude nell'ampio cassetto portaoggetti (refrigerato) la diligenza del buon padre di famiglia. Guidando con piglio da prova speciale, la Focus non fa una piega e descrive traiettorie con precisione quasi certosina. Insensibile alle tentazioni e alle molestie, non abbandona mai la retta via, regalando una vita senza stress agli eventuali angeli custodi elettronici, l'Esp e il Tcs.

2.0 16V

Quanto basta insomma, per tenere a bada anche i 145 CV della versione due litri a benzina, che faticherà sicuramente a raccogliere ordini in Italia ma che lascia un ottimo ricordo in chi ha la fortuna di provarla. A dispetto del regime di coppia massima piuttosto elevato, pari a 4500 giri, questo motore spinge bene anche in basso e asseconda ogni stile di guida. Certo, l'habitat naturale della lancetta del contagiri resta a ridosso della zona rossa, ma procedendo a briglia sciolta ci si ritrova in breve a un passo dal ritiro della patente. Anche perché l'insonorizzazione è ottima, con cristalli di spessore maggiorato di un buon 20%, e per accorgersi della velocità non resta che tenere d'occhio il tachimetro.

1.6 TDCi CVT

La sorpresa più bella è però il felice matrimonio tra il noto TDCi 1.6 e il cambio automatico CVT che, come detto poco fa, dispone anche di una modalità sequenziale a sette rapporti. Nel primo caso si apprezza soprattutto la pulizia della progressione, che consente di filare via senza incertezze o sussulti come se si viaggiasse su un tappeto volante. Nel secondo merita un plauso la rapidità degli innesti, sia in accelerazione che in scalata: il massimo per sfruttare le doti di allungo del motore, uno tra i diesel più moderni e vivaci in circolazione. Chi è convinto che un piccolo diesel a cambio automatico non possa essere divertente si prepari cambiare idea...

2.0 TDCi

Con il turbodiesel da due litri, invece, niente sorprese: semplicemente piacevoli conferme. Il tiro robusto, senza punti deboli ad alcun regime, assicura una guida piacevole ed efficace in ogni situazione. Le riprese sono fluide e decise anche quando il motore trotterella prossimo al minimo ma il vero godimento è la guida in scioltezza, fatta accarezzando l'acceleratore e tenendo il regime tra i 2000 e i 3000 giri. Usando le maniere forti, il TDCi risponde da par suo, con un temperamento e una grinta capaci di fare impallidire nel misto molto accreditati rivali, compreso il fratello a benzina.

CARTE IN REGOLA

Chiudono il quadro un impianto frenante potenziato, pronto e puntuale nelle risposte, e uno sterzo che con una buona progressività e una discreta precisione permette sempre di portare la Focus proprio là dove si vuole. Forse anche in vetta alle classifiche di vendita, se il listino prezzi, come giurano alla Ford, non sarà troppo diverso da quello attuale.
Pubblicato da Paolo Sardi, 04/10/2004
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