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Day by day: Opel Signum CDTI 1.9 150


Avatar Redazionale , il 19/08/04

19 anni fa -

Un intelligente ibrido a metà tra una berlina e una familiare compatta, messa alla prova in oltre 2500 km che ci hanno portato fino al mitico vecchio Nurburgring. Giusto per scoprire che viaggiare in prima classe può essere anche molto divertente.

CENERENTOLA TEDESCA Che sia bella, qualcuno lo mette in dubbio: a un frontale aggressivo corrisponde un posteriore non altrettanto armonioso, che sembra quasi allungato con Photoshop. Non è una berlina a due volumi, non è nemmeno una familiare, è semplicemente una Opel Signum, Cenerentola tedesca forse un po' trascurata dal grande pubblico. Anch'io mi sono avvicinato a quest'auto un po' diffidente, ma è bastato poco per farmi cambiare completamente idea. Tanto che poi, alla fine, non volevo più nemmeno riportarla in redazione.

DOTAZIONE COSMICA Interni in pelle con sedili elettrici e riscaldabili, frigobar, caricatore CD, sono solo alcuni degli accessori proposti di serie sull'allestimento Cosmo, il più ricco disponibile nella gamma. Con il motore 1.9 Multijet di origine Fiat da 150 cavalli, la Signum Cosmo costa la bellezza di 32.920 Euro. Metteteci quei due o tre optional indispensabili su una vettura di questo segmento, come gli ottimi fari allo xenon (in questo caso anche bixenon e autoadattivi) e arriverete come ridere a 35.000 Euro. Una cifra importante, certo, ma la Signum sa farsi perdonare in mille modi. RIPOSTIGLIO A 4 RUOTE Innanzi tutto, la Signum è spaziosissima e bisogna proprio essere inguaribili disordinati per lasciare qualcosa in giro per l'abitacolo, visti i vani disponibili. Talmente tanti che alla fine risulta quasi complicato ricordarsi l'esatta ubicazione dei propri averi. Sorprende soprattutto il vero e proprio armadio a più ante spalmato sul tetto dell'auto: tra portaocchiali e cassettini a scomparsa ci sono 5 vani, a disposizione anche dei passeggeri posteriori. Peccato che le tasche laterali nelle portiere siano poco capienti e che manchino altri vani nel sottoplancia, per riporre il telefonino o il portafogli UN VERO BAULE Finalmente! Alcune concorrenti offrono uno striminzito "portaoggetti" allargato, sacrificato nel nome di una coda corta e "sportiva". Uno si compra la station wagon e poi è costretto ad abbattere i sedili per caricare il televisore nuovo. Con la Signum invece questi non sono problemi, anzi, è quasi un divertimento scoprire come caricare oggetti impossibili, giocando con le combinazioni offerte dall'interno. La capacità passa da 365 litri a 1410 in pochissimi secondi, senza contare la praticità offerta dai sedili multifunzionali, degni del mago Silvan. MAGICA SIGNUM Si tira una leva e il sedile sparisce. Si gira un coperchio ed ecco apparire il sedile centrale. Si monta un supporto e il frigobar occupa il posto del terzo passeggero centrale. Insomma, non è mai stato così facile reclinare i sedili posteriori, che sono anche regolabili in inclinazione, volendo. Tirando a fondo la stessa leva scompaiono in basso andando a formare un piano di carico perfettamente piano. E modulabile! I due sedili posteriori sono infatti indipendenti, e il terzo posto centrale, che nell'allestimento Cosmo è occupato dal frigobar (lo chiamano Travel Assistant...), può diventare portaoggetti, consolle multimediale, portabevande, o anche uno strapuntino di fortuna (un po' rigidino per la verità). Magia del sistema FlexSpace!

TUTTI AL FRESCO Il Travel Assistant è un vero capolavoro di miniaturizzazione: occupa pochissimo spazio ma ingloba al suo interno un vero e proprio frigo alimentato dall'auto, capace di raffreddare e non solo di mantenere basse le temperature. Si potranno così acquistare bevande calde e ritrovarle fresche dopo qualche ora di marcia. Lo smontaggio è questione di minuti e al posto del frigo si può mettere un piccolo strapuntino per il terzo passeggero. Il Travel Assistant offre anche ulteriori portabottiglie e vani portaoggetti, oltre a un supporto estensibile per lettori DVD portatili, a due tavolinetti di derivazione aeronautica e al Twin Audio, che consente ai passeggeri posteriori di ascoltare musica indipendentemente dall'impianto anteriore. Peccato solo che il vano freddo sia fatto su misura giusto per le bottiglie da 50 cl. Anzi, a dire la verità, neppure per tutte: la Coca Cola non ci stava nemmeno a piegarla in due ed è rimasta al caldo sotto i sedili... Apprezzabile lo sforzo, da migliorare il risultato: non è il massimo dover fare la spesa al supermercato muniti di righello...

ANESTESIA LOCALE Il motore è il conosciuto common rail Multijet in versione Euro 4 da 150 CV e 315 Nm di coppia massima con filtro antiparticolato di serie. Sembra promettere bene, sulla carta, ma una volta in marcia, purtroppo, si capisce che cosa voglia dire avere un acceleratore elettronico sotto il piede e non il classico "cavo". Praticamente anestetizzato sotto i 2000 giri, il propulsore si risveglia, ma con dolcezza, solo oltre questo regime nelle marce basse. In quelle alte, invece, ci è capitato più volte di dover scalare perché entrava quasi in situazione di "stallo".

TENUTO A FRENO  Dopo tutti i km fatti, siamo giunti a una nostra teoria e cioè che il propulsore sia volutamente "soffocato" nella prima parte dell'erogazione per evitare brusche impennate di coppia, nocive al comfort dei passeggeri e ai livelli delle emissioni inquinanti. Peccato, perché la spinta prosegue fino a 5000 giri senza incertezze, quasi come un motore a benzina.

AUTOSTRADA NO PROBLEM Queste particolarità non si riscontrano nella marcia a velocità sostenuta, collaudata per oltre 1500 km in Germania. In questo caso il propulsore rimane nella zona favorevole dell'erogazione e, grazie a una sesta marcia piuttosto lunga, consente di viaggiare anche alla massima velocità senza sforzi apparenti. E in discesa non si fa nemmeno pregare troppo di guadagnare qualche km/h: confermiamo il dato dichiarato di 209 km/, misurato con un GPS portatile, con punte anche di 215 km/h in condizioni favorevoli.

CLIMA TEMPERATO In accelerazione a pieno carico, la Signum soffre un po', specie con il climatizzatore acceso, e per ottenere partenze brillanti bisogna insistere con l'acceleratore. Impensabile invece spegnere l'impianto di condizionamento. Il suo funzionamento automatico è assolutamente impeccabile e adeguato in ogni situazione, e ai passeggeri è demandato solo il compito di selezionare la temperatura desiderata.

SILENZIO, SI VIAGGIA Da standing ovation il comfort di marcia. I sedili offrono molteplici regolazioni (elettriche con memoria sulla nostra Cosmo, con tanto di riscaldamento), e l'isolamente acustico è degno di un segmento superiore. A 200 km/h indicati si può conversare tranquillamente senza alzare la voce, disturbati solo da qualche fruscio aerodinamico. A queste andature il motore sembra spento e le sospensioni indipendenti filtrano in maniera davvero eccellente le asperità dal percorso.

COMANDA LEI I pneumatici da 17", in misura 215/50, non hanno un fianco rigidissimo, e in questo senso aiutano molto, pur risultando abbastanza efficaci anche nella guida sportiva. Spingendo sull'acceleratore, il rollio aumenta, e l'ESP interviene prontamente a smorzare qualsiasi eccesso del pilota. Il dispositivo non è disinseribile e tutto sommato va bene così, dato che il cliente tipo di questa vettura difficilmente è un asso del volante. In questa configurazione la vettura va davvero bene in qualsiasi tipo di situazione: confortevole e morbida in città, rigida quanto basta per non diventare scomoda in autostrada e sul misto. Se poi si esagera, come già detto, il rollio pronunciato e lo stridere delle gomme ricordano che siete su una Signum turbodiesel, non su una Speedster turbo. Ottimo è anche l'apporto del sistema IDS (Interactive Driving System), che accentra il controllo di sospensioni, ABS, ESP e sterzo e riesce a far lavorare correttamente l'autotelaio in qualsiasi condizione.

BEVE COME UN UCCELLINO Tenete il piede leggero, e la Signum vi stupirà con consumi da utilitaria, impensabili per una vettura da oltre 1650 kg. Con una velocità di crociera mai superiore a 130 km/h, abbiamo fatto più di 950 km in autostrada con soli 50 litri di gasolio. La sesta marcia lunga e l'ottima aerodinamica evidentemente fanno il loro dovere. La musica cambia se ci si diverte a stuzzicare il turbo e si usa la corsia di sorpasso come un senso unico. Nei lunghi tratti percorsi over 200 sulle autobahn i consumi hanno sfiorato i 9 km/l, tant'è che per il ritorno sono stati necessari ben due pieni di carburante.


Pubblicato da Marco Zamponi, 19/08/2004
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