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Prova

Daihatsu Terios 2006


Avatar di Mario Cornicchia , il 18/04/06

18 anni fa - Piccola fuori e grande dentro

SUV tascabile, perfetta cittadina, piccola fuori e grande dentro. Alternativa utilitaria e tuttofare alle solite piccole, indossa un vestitino di buon disegno. Prezzo proporzionato alle dimensioni.

COM'E' Ma quant'è carina questa nuova Terios. Abbandonati per sempre i panni del fuoristrada, la piccola campagnola affronta le strade cittadine evitando di presentarsi con l'abito della domenica, ma con grazioso e fresco abitino da giovane furbetta.

TAGLI NETTI La nuova Terios ha proporzioni compatte, con passo lungo e sbalzi minimi. Le fiancate sono alte, piatte e tagliate ad altezza maniglie da una piega netta che raccorda fari e luci posteriori. Frontale carino e ben proporzionato, luci di coda sporgenti, parafanghi muscolosi, lunotto che fascia la coda raccordato ai vetri laterali: un bel cocktail, semplice ed efficace.

FIANCHI LARGHI Si allarga anche un poco sui fianchi (+14cm), ma si allunga anche di una ventina di centimetri, mantenendo una silhouette perfetta (405x169cm) che cancella l'effetto cabina del telefono alta e stretta della vecchia Terios, apparentemente pronta a ribaltarsi anche in posteggio. Effetto ottico che tratteneva qualche potenziale cliente.

A ZAINO La ruota applicata sul portellone fa molto gippino ed è meglio dotarsi della copertura rigida poiché quella in tela offerta di serie è davvero brutalmente oltre che bruttamente economica. Il portellone si apre a libro, incernierato a destra, e apre nuovi orizzonti di carico con 380 litri a disposizione, dove sistemare fino a tre capienti Samsonite. I sedili posteriori che si ripiegano facilmente in avanti lasciano spazio a un piano di carico quasi piatto e profondo. Anche se non vi muovete mai senza il vostro alano tigrato, la bestiola non soffrirà di claustrofobia.

UN TIPO COERENTE Il cambio di rotta stilistica prosegue anche all'interno, con una moderna consolle centrale giocata in argento come il blocco degli strumenti, diviso in tre spazi rotondi. Se però all'esterno la Terios trasmette una sensazione di grande qualità, con finiture di buon livello, all'inteno riporta nel mondo delle piccole under 20 (mila euro) a cui appartiene, né meglio né peggio delle concorrenti. Tanto è carina fuori che viene voglia di farla impreziosire all'interno da un bravo tappezziere...

FIFTY-FIFTY Ingentilita sì, ma la Terios non tradisce le origini e dietro la faccina d'angelo rimane un'arrampicatrice. La trazione è integrale al 50% su ogni asse, con la possibilità di bloccare il differenziale centrale per evitare che una sola ruota che scivola possa disperdere tutta la potenza. Le misure sono canoniche per una fuoristrada: altezza da terra 20cm, angolo di attacco 38°, angolo di dosso 24° e angolo di uscita 37°.

DOPPIA SCELTA Due i motori disponibili per la Terios, entrambi Euro 4 a benzina: milletré, con 85,6 cv e 120Nm a 3200 giri, e millecinque 16 valvole con fasatura variabile per 105 cv e 140Nm a 4400 giri. Cambio manuale a cinque marce per tutte, o automatico a quattro marce per la sola 1.5. Uguali i consumi medi dichiarati: 12,6 km/litro.

DARTH FENDER Sono sei le Terios tra cui scegliere, dalla 1.3 CX per 18.480 euro alla 1.5 Over Fender da 21.900 euro o, a pari prezzo, la 1.5 SX automatica. Per tutte sono previsti di serie l'Abs, il climatizzatore manuale, gli airbag frontali e la radio con Cd e quattro altoparlanti. Per circa 2000 euro le SX aggiungono airbag laterali, cerchi in lega, paraurti in tinta, computer di bordo con altimetro, fendinebbia, sedile guida regolabile in altezza e specchi esterni regolabili e riscaldabili elettricamente. La 1.5 Over Fender aggiunge sospensioni EC con barra stabilizzatrice, parafanghini allargati e gomme taglia 235 (vs 215).

COME VA E' davvero carina la Terios e sembra anche più compatta di quanto dichiari la sua carta d'identità, anche se va tenuto conto che i 405 centimetri di lunghezza massima includono la ruota di scorta. Peccato non trovare qualche preziosismo in più all'interno, dove lo stile moderno è abbinato a plastiche robuste ma crude. I sedili sono piccoli ma ben conformati e decisamente confortevoli, oltre che in grado di trattenere bene nelle curve. Anche la posizione di guida, malgrado la sola regolazione in altezza del volante, è piacevole e non troppo da SUV, comoda anche per lunghe percorrenze. Lo spazio non manca, anche se quattro quintali abbondanti da uno e 85 si siedono contemporaneamente al suo interno. Gli schienali posteriori, poi, si possono reclinare su più posizioni per rendere più confortevole la marcia.

NEL SUO PICCOLO La sua specialità è muoversi in spazi ridotti, come l'ambito cittadino dove la buona visibilità e il suo eccezionale raggio di sterzata di 4,9 metri rendono facile ogni manovra urbana. In queste situazioni, dove non è necessario mettere alla frusta i suoi quattro cilindri, la Terios offre anche un buon comfort acustico. Quando si varcano le porte della città, invece, e ci si porta alla velocità autostradale il motore gira alto e trasmette all'interno il suo disappunto per il superlavoro, ricordando le origini gippesche della Terios.

TRE O CINQUE Se si hanno timpani sensibili, la Terios 1.5 è più indicata, avendo meno bisogno di frusta per muoversi rapidamente. Soprattutto, si abbina bene al cambio automatico a quattro marce che rende la Terios facile e rilassante, con cambiate dolci e veloci per un cambio da piccola quattrometri. Bene comunque anche il cinque marce manuale e adeguati sono freni e sterzo, ben tarato e preciso in tutte le situazioni.

STIRA E AMMIRA Se il comfort acustico dipende dalle esigenze velocistiche, la Terios è invece molto confortevole per quanto è brava a stirare la strada, con grandi capacità di assorbire buche e irregolarità sia che si marci su asfalto, sia che si affronti il fuoristrada. Mai secca e dura, ma sempre pronta e decisa a non farsi mettere in difficoltà.

GRANITICA Niente male è anche la stabilità, anche quando si fa di tutto per mettere la Terios in difficoltà, con manovre da matita blu. Sembra che la coda, invece di puntarsi sulle ruote e coricarsi verso l'esterno, provveda a chiudere la curva con molta grazia e senza mai mettere in difficoltà il pilota, anche se inesperto. L'effetto si-ribalta-anche-in-posteggio è scongiurato non solo come effetto ottico, anche senza richiedere l'aiutino del controllo di stabilità VSC disponibile tra gli optional insieme al controllo di trazione per 940 euro. Per la stessa cifra, la 1.5 automatica offre anche il DAC, il controllo automatico di velocità in discesa, e l'HAC, che continua la frenata per due secondi quando si solleva il piede dal freno ripartendo in salita.


Pubblicato da M.A. Corniche, 18/04/2006
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