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Prova

Chevrolet Matiz


Avatar di Mario Cornicchia , il 29/03/05

19 anni fa - Piccole coreane con cittadinanza americana.

Piccole coreane crescono, e prendono la cittadinanza americana: con il marchio Chevy sul cofano, la Chevrolet Matiz perde la faccia acqua e sapone, si trucca gli occhi da ex-cucciolo con un maquillage da ragazza sportiva e guadagna doti dinamiche e di solidità più moderne. Non un semplice restyling.

COM'E' Non è un restyling leggero quello che segna il vero passaggio della Matiz dal marchio Daewoo a quello Chevrolet, con l'80% delle parti rivedute e corrette. Lo stile della Chevrolet Matiz cambia molto, non più da macchinetta simpatica ma da auto seria, quasi sportiva. Per ottenere il risultato, cambia tutta la pelle esterna, dal frontale alle portiere alla coda, senza economie. D'altronde, la farfalla americana che porta sul cofano merita rispetto.

CHE CARATTERINO

Sulla Chevrolet Matiz gli occhi tondi da cucciolo spariscono, lasciando il posto a fari più hi-tech ma più banali nello stile che incorporano anche gli indicatori di direzione. Il motivo del tondo rimane incorniciato nel nuovo faro, ma in maniera troppo poco evidente per richiamare alla memoria il frontale simpatico della Matiz prima maniera. Cambia anche il cofano che ora, invece di essere concavo ha un rigonfiamento centrale a freccia che parte dalla calandra per allargarsi fino al parabrezza. Anche la presa d'aria più larga nel paraurti punta alla grinta più che alla simpatia.

A CUNEO Le fiancate

perdono il motivo della banda laterale ispirato alla Fiat Cinquecento (il progetto di Italdesign della Matiz era nato come rivisitazione moderna della piccola Fiat...) e diventano più aggressive, con una nervatura marcata che parte dal parafango anteriore e sale verso la coda, sottolineata dalla linea dei finestrini che, partendo a V nella portiera anteriore, sale anch'essa a cuneo verso la coda. Da tondetta a palestrata.

TUTTOTONDO

Le luci tonde spariscono dal frontale ma spuntano sulla coda, con due originali pastiglioni sporgenti che invadono anche il perimetro del lunotto. Quando sono accesi, sembrano l'ultimo barlume di orgoglio orientale, con un motivo di fondo che ricorda il sol levante... La coda, piacevole nel gioco sporgente dei pastiglioni, è decisamente alta e stretta nella parte sotto il lunotto. Non è un caso che Giugiaro avesse messo le luci più in basso, ma per la seconda serie della Matiz, in Chevrolet hanno voluto far tutto da soli...

PALLA AL CENTRO

Anche gli interni sono completamente rivisti, a partire dalla plancia che ora monta gli strumenti al centro racchiusi in un bel cruscottino. A seconda del colore dell'allestimento, il fondo degli strumenti può avere il fondo blu, verde o arancio. Sotto gli strumenti, sulla console centrale, si trovano tutti i comandi di uso comune, climatizzazione e radio. Davanti al pilota, soltanto una batteria di spie di controllo. I materiali sono sempre un po' croccanti, ma adeguati a un'auto economica come la Matiz. Piacevole la qualità del tessuto utilizzato per i sedili e i pannelli delle portiere con un divertente disegno ethnical-tech.

CACCIA AL TESORO

Per le signore, il 66% dei clienti Matiz, Chevrolet ha pensato a predisporre tanti vani portaoggetti dove poter svuotare il contenuto delle famigerate borse femminili: dalle due vaschette nella parte inferiore della plancia alle vasche capaci sulle portiere che integrano anche i portabottiglie, dal vano nella consolle centrale a quelli sul tunnel centrale, dal cassetto sotto il sedile del passeggero (per alcuni allestimenti) a quello nella plancia fino alle tasche sul lato del sedile del passeggero. Tutto trova un posto, il problema è ricordarsi quale...

GRANDE MATIZ

La formula vincente di Matiz non cambia, piccola fuori e grande dentro. Le dimensioni esterne sono davvero ridotte (350x150cm) ma lo spazio all'interno è davvero ben sfruttato, con quattro posti comodi anche per adulti (è omologata per cinque) e un bagagliaio che pare più grande di quanto dichiara Chevrolet (170 litri). Il sedile posteriore, diviso in proporzione 60/40%, si può abbassare fino a ottenere un minifurgone da 845 litri.

PIU' SOBRIA

Sono sempre due i motori disponibili per la Matiz, un tre cilindri da 800cc, per 52 cavalli e 145 km/h, e un quattro cilindri 1000, per 66 cavalli e 156 km/h. Sono omologati Euro 4 e sono stati affinati e dotati di distribuzione a basso attrito che, abbinata all'aerodinamica e un apparato respiratorio dei motori più efficienti, consente consumi più contenuti in media del 15%: nel ciclo combinato Chevrolet dichiara 19,2 km/litro per la Matiz 800 (0.8, come la chiamano in Chevrolet) e 17,8 per la Matiz 1000 (1.0...). In città, i dati ufficiali parlano rispettivamente di 14,5 e quasi 14 km/litro. In arrivo anche un cambio automatico a quattro rapporti per la Matiz 0.8.

UN TIPO (SEMI)RIGIDO

La riduzione dei consumi è conseguenza anche della diminuzione di peso pari a 10kg, ottenuta utilizzando acciaio ad alta resistenza per il 51% del peso della scocca (nella Matiz prima serie era il 37%) e a dettagli più leggeri, come la pedaliera in materiale plastico. Più rigida nella scocca, a tutto vantaggio della sicurezza e della guida. Sul fronte delle doti dinamiche, la Matiz di Chevrolet porta in dote anche un nuovo retrotreno ad assale semirigido.

NO COMMENT

Fino al momento del lancio, previsto per la metà di maggio 2005, Chevrolet non comunica i prezzi per le due Matiz disponibili: S, con il motore 800cc negli allestimenti Smile e Placet, e Se, con il motore 1000cc, negli allestimenti Chic ed Energy. Il riferimento sono i prezzi attuali a parità di equipaggiamento. Tutte le Matiz saranno dotate almeno di doppio airbag frontale, Abs, chiusura centralizzata, alzacristalli elettrici anteriori e sedile posteriore 60/40%. Oltre alla garanzia di tre anni.

COME VA

Piccola ma grande dentro anche per gli alti, la Matiz crea problemi di spazio vitale soltanto ai più larghi, contenuti su misura nei suoi 150 centimetri di larghezza massima. Il pericolo per i claustrofobici di provare la sensazione di trovarsi su uno scatolino è scongiurato dall'altezza della Matiz (che rende anche facile l'accesso a bordo) e dalle metrature ampie che fanno dimenticare di essere a bordo di una city-car.


CROCCANTE

L'aspetto utilitario della Matiz lo trasmette il livello delle finiture, con le plastiche della plancia ancora un poco economiche nell'aspetto e croccanti al tatto, mentre è più curata nell'aspetto la consolle centrale. I tessuti utilizzati per i sedili e per i pannelli delle portiere sono piacevoli al tatto e sembrano promettere una buona resistenza anche alle zampe di Fido e alle scarpe di bambini esuberanti.

ALTORESISTENZIALE

Le modifiche alla scocca, più rigida, e al retrotreno si fanno sentire. La Matiz si guida bene, con facilità in ogni condizione stradale, anche se le si chiede il massimo e si affrontano le curve con disinvoltura: si lascia guidare con precisione per tutta la curva e non ha reazioni difficili da controllare se è necessario fronteggiare emergenze inaspettate. Anche l'orecchio vuole la sua parte e la Matiz diventa una buona compagna di viaggi, confortevoli ed economici.

AGO NEL PAGLIAIO

Stretta stretta, la Matiz passa dappertutto, infilandosi nelle stradine di borghi medioevali dove altre utilitarie si fermano. Il buon diametro di sterzata, 9,2 metri, consente manovre da carrello del supermercato e gli ingombri si vedono bene: anche la nuova plancia, con i comandi ben visibili al centro e la parte davanti al pilota completamente sgombra, aiuterà le signore struzzo ad acquistare confidenza, sempre protese in avanti nel tentativo di vedere il proprio paraurti.

SONO MILLE, LASCIO?

Se il venditore tenta di arrotondare, siate fermi nella decisione: meglio 800. Tra i due motori, il tre cilindri è decisamente il compagno ideale della Matiz. Il contagiri frulla sempre verso l'alto, con la sensazione di guidare una moto sportiva, ma il rumore che produce non è mai fastidioso. Disponibile a tutti i regimi, rende la Matiz agile e facile da guidare ed è pronto a offrire una zampata finale prima della zona rossa, aiutando nei sorpassi con la spinta decisiva. Il mille offre una velocità massima più adatta ad avere riserva di potenza nei viaggi (156 contro 145 km/h) ma è sempre meno disponibile a spingere rispetto all'800 e il rumore, in questo caso è meno piacevole.
Pubblicato da M.A. Corniche, 29/03/2005
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