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Prova

Cadillac CTS 2014


Avatar di Marco Rocca , il 27/03/14

10 anni fa - La berlina venuta d'Oltreoceano

Giunta alla terza generzione, la Cadillac CTS si rinnova da cima a fondo. Nuovo il 4 cilindri turbo a benzina, gli interni ridisegnati e la tecnologia di bordo. La linea, poi, è come sempre fuori dagli schemi 

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IL FASCINO DELLA STRANIERA Cosa succede quando un’americana avvenente e sofisticata arriva in Italia?  Succede che per strada la gente si gira, incuriosita dalle sue forme generose e al tempo stesso toniche e muscolose, diverse dalle morbide rotondità cui siamo abituati dalle nostre parti. Succede che tutti la guardano e commentano. Non è di una donna che sto parlando, lo avrete capito, ma di un’auto: la nuova Cadillac CTS 2014, dal 2002 la risposta americana allo strapotere delle tre volumi tedesche è arrivata alla terza generazione. Che cosa vuol dire? Che tanto è stato fatto dai progettisti a cominciare dalla linea, passando per i contenuti tecnologici e meccanici, senza dimenticare la visita dal dietologo, che, per l’occasione, ha prescritto una dieta rigorosa a base di alluminio e magnesio.

ROCK AND ROLL BABY Parcheggiata in un garage sotterraneo, è li che mi attende prima di cominciare il test, la nuova Cadillac CTS 2014 mette in mostra i muscoli anche da ferma senza se e senza ma. Sblocco la chiusura con il telecomando e le maniglie esterne si illuminano di luce bianca a Led; scenografie hollywoodiane mi viene da pensare e l’effetto mi piace. Cosi come il nuovo muso  squadrato e affilato con  i fari farciti di 16 Led che abbracciano in un arco luminoso i passaruota anteriori. Vi assicuro che a vederla nello specchietto retrovisore fa un certo effetto, soprattutto nei colori scuri. La presenza su strada è imponente e ovunque si vada si viene notati, tenetelo presente. Con un frontale del genere chissà il posteriore viene da domandarsi! E invece nulla, a parte i nuovi led per i fari, la linea è rimasta pressochè simile al modello precedente. 

DETTAGLI YANKEE Più bassa e lunga della generazione passata, la nuova Cadillac CTS 2014 dissimula senza colpo ferire i quasi 5 metri di lunghezza grazie a una linea di cintura alta e a proporzioni molto ben equilibrate. Da buona americana non mancano (tra gli optional) una vernice metallizzata Tricoat molto brillante che secondo me vale la pena considerare (al costo di 1.049 euro) e cerchi in lega cromati da 18 pollici. Anche sotto pelle i cambiamenti sono tanti soprattutto al capitolo peso, visto che i tecnici sono riusciti a limare 128 kg rispetto al modello precedente rendendo però la nuova CTS più rigida del 40% e, cosa molto importante, distribuendo equamente i pesi tra i due assi. Non mancano all’appello nemmeno nuove sospensioni con tecnologia Magnetic Ride (che leggono il fondo stradale ogni benedetto millisecondo regolando gli ammortizzatori di conseguenza) e freni anteriori firmati dall’italiana Brembo.

GLI INTERNI Le chicche tecnologiche non finiscono qui perché dentro, nel salotto buono di casa Cadillac, l’arredo è stato particolarmente curato. Gli occhi sono tutti per la nuova strumentazione completamente digitale formata da uno schermo da 12,3 pollici e per il secondo schermo da 8 pollici, questa volta touch, sistemato sulla plancia per gestire l’infotaiment e controllare l’ottimo impianto audio e il navigatore satellitare GPS, senza dimenticare ovviamente la possibilità di collegare al dispositivo i vari device elettronici come smartphone e tablet. Tanta cura anche per i materiali che sono di ottima qualità e assemblati con grande cura. Ho trovato bella l’idea di accostare più materiali tra loro diversi, sia per fattura, sia per tipologia. Mi spiego meglio: alla pelle tradizionale, liscia, è accostata la variante traforata; al carbonio (o radica), particolari in Alcantara. L’insieme è piacevole da vedere e da toccare. Nuovi anche i sedili che ora possono essere regolati su 20 posizioni tra seduta e schienale e regolazione lombare.

UNO E BASTA Senza girarci troppo intorno la Cadillac CTS, per il nostro Paese, avrà un solo motore. Si tratta di un 4 cilindri 2.0 litri turbo benzina in grado di erogare 276 cv a 5.500 giri e di scaricare a terra 400 Nm di coppia tra 3.000 e 4.500 giri. Il cambio è solo automatico a 6 marce mentre la trazione può essere integrale o  posteriore. Alla voce consumi, la cartella stampa segna 8.4l/100 km per la versione a trazione posteriore che diventano 9 litri per quella dotata di trazione integrale. Si ma lo 0-100?  Solo 6,6 secondi determinato anche da un rapporto kg/cv pari a 6,2, tra i migliori della categoria dicono alla Cadillac. Quattro gli allestimenti racchiusi in una forbice di prezzo di circa 10.000 euro. Si parte dalla Elegance, poi Luxury, Performance e Premium, il massimo del massimo offerto a 62.887 Euro

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THE SOUND OF SILENCE La prima cosa che mi ha colpito della nuova Cadillac CTS, prima ancora di scatenare il 4 cilindri turbo da 276 cv tra le stradine strette e tortuose del Portogallo, è stata la silenziosità di marcia. A mente, nemmeno la Mercedes Classe E riesce a far così bene. In realtà però il barbatrucco c’è ma è ben occultato. Già perché la nuova Cadillac CTS monta di serie vetri doppio strato che isolano perfettamente l’abitacolo e i suoi occupanti da rumori esterni; una vera goduria viaggiare così.

VOGLIO LE CURVE Va bene, in autostrada ci siamo. L’isolamento acustico è perfetto, come abbiamo detto, garantendo tra l’altro un’ottima resa dell’impianto stereo firmato Bose. La coppia sostanziosa di 400 Nm garantisce la giusta dose di prontezza in fase di sorpasso, senza bisogno di attaccarsi al paddle sinistro per scalare di marcia, ma sulle curve come si comporta questa berlina di 5 metri a trazione integrale dal peso di poco superiore a 1.800 kg? Beh la risposta non tarda ad arrivare cosi come le curve. Lo sterzo è preciso quel tanto che basta per farti desiderare che le esse veloci non finiscano così presto e l’assetto, per natura rigido e poco cedevole (anche settando le sospensioni in modalità Tour, la più morbida) lascia che la vettura rimanga sempre composta, anche quando si esagera.

TIENE DURO  La tenuta di strada è notevole e per mettere alle corde la CTS bisogna davvero farla grossa, asciutto o bagnato che sia. Ma non sono tutte rose e fiori, come si dice. La berlinona americana mostra un po’ il fianco alla voce trasmissione e non mi riferisco alla trazione integrale - che anzi lavora bene - ma al cambio automatico. Sei marce sarebbero bastate 4 anni fa, ora no. I moderni ZF a 8 rapporti che monta certa concorrenza, per restare nell’ambito di cambi automatici tradizionali senza andare a scomodare i doppia frizione, sono un’altra cosa decisamente più veloci e sempre con il rapporto giusto da inserire. Il cambio della CTS l’ho trovato un po' lento e non all’altezza delle potenzialità della vettura, ben più alte.

PRENDERE O LASCIARE E veniamo al motore. Quattro cilindri non te li aspetti su una Cadillac ma per venire incontro alle esigenze di un popolo che non vuole spendere tutto lo stipendio in benzina si arriva anche a questo. In realtà la potenza c’è, 276 cv non sono pochi e anzi sono più di quello che offre la concorrenza (vedi BMW) con la stesso frazionamento e cubatura simile, ma questo 2.0 litri benzina mi sembra che in qualche caso abbia un po’ il fiato corto. Di sicuro le strade tortuose e spesso in pendenza che ho affrontato non sono il palcoscenico ideale per una berlina ma sinceramente mi sarei aspettato un pizzico di cattiveria in più, de gustibus. Ecco perché a mio avviso la CTS non va guidata con il coltello tra i denti, anzi. Il metodo più redditizio è quello di sfruttare la coppia a disposizione e lasciare che faccia tutto lei. Capito questo, tutto il resto è solo puro piacere a appagamento dei sensi


Pubblicato da Marco Rocca, 27/03/2014
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