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BMW X5 2014


Avatar Redazionale , il 01/11/13

10 anni fa - E' nuova da cima a fondo. Guarda il video

Anche se non fa molto per farlo capire a prima vista, la BMW X5 2014 è nuova da cima a fondo. Tecnologica e versatile più che mai, avrà anche una versione a trazione posteriore. Guarda il video

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TERZO ATTO Della BMW X5 2014 si parla ormai da diverso tempo. Le sue prime immagini ufficiali risalgono addirittura a maggio e anche al Salone di Francoforte, dove era giustamente presentata come una primizia, essendo al debutto in società, veniva voglia di dirle: “Scusi, ma noi ci siamo già visti da qualche parte?”. Ora però è tempo di vederla lontano dalla luce artificiale dei riflettori e sotto il sole bisogna riconoscere come questa terza generazione della X5 riesca a rinnovarsi senza rinnegare le sue origini.

QUESTIONE DI DETTAGLI Per fugare subito ogni dubbio, è bene ricordare che la BMW X5 2014, pur mantenendo più o meno le stesse dimensioni del modello precedente (è lunga giusto un paio di cm in più, 489 cm) è completamente  nuova, più ancora di quanto non dica il primo colpo d’occhio. La sagoma non esce tanto dal seminato e un giro perlustrativo permette di apprezzare la forma più schiacciata del muso. Sono soprattutto i dettagli a fare capire come il model year 2014 segni una svolta: il doppio rene ipertrofico lambito dai fari, le fenditure degli Air Breather sui parafanghi e le nervature che solcano la fiancata sono proprio i tratti distintivi dei modelli più recenti della Casa bavarese.

DA CINQUE A SETTE Anche se la BMW X5 2014 non cambia taglia, migliora lo sfruttamento dello spazio all'interno, nel quale è possibile richiedere un’eventuale terza fila di sedili a scomparsa e fare salire a sette i posti disponibili. A chi non fosse interessato alla cosa farà comunque piacere sapere che il bagagliaio cresce di una trentina di litri, raggiungendo in configurazione standard la capacità di 650 litri. Il volume utile massimo di carico è ora invece di 1.870 litri (+120 litri) ma nel mezzo ci sono molte possibili soluzioni intermedie, grazie allo schienale del divano posteriore diviso in tre parti ribaltabili separatamente (40-20-40). Anche la plancia è nuova di zecca, pur mantenendo come tradizione una parte centrale cicciottella e le estremità più snelle. A fare da ciliegina sulla torta c’è uno schermo grande fino a 10,25 pollici che sembra appoggiato sulla consolle e da qui si possono tenere a bada informazioni di ogni tipo, relative alle impostazioni della macchina, alla navigazione e chi più ne ha più ne metta. Il sistema Connected Drive è configurabile in modi diversi ed è in costante evoluzione, anche per quanto riguarda la parte internet.

INCROCIO MAGICO La personalizzazione è uno dei punti di forza anche della BMW X5 2014, non solo del suo sistema d’infotainment. La Sport Activity Vehicle bavarese può infatti essere ordinata con tre diverse connotazioni esterne, Business, Experience e Luxury, ciascuna delle quali porta in dote finiture e accostamenti diversi (la Experience punta per esempio su superfici satinate, la Luxury più sulle cromature). Tre sono anche le alternative per l’abitacolo: base, Design Pure Experience e Pure Excellence, praticamente tutte incrociabili indistintamente con una tipologia di esterno. Qui a fare la differenza, quanto meno a prima vista, sono le modanature e i rivestimenti, tanto a livello di tonalità quanto di qualità.

PACCHETTO DI CLASSE La sartoria di Monaco non finisce qui il suo lavoro: sulla BMW X5 2014 si può tagliare su misura anche l’assetto, grazie all’esistenza di diversi pacchetti. Quello denominato Comfort, per esempio, è di serie su gli esemplari Experience e Luxury e comprende le sospensioni posteriori pneumatiche autolivellanti e il Dynamic Damper Control, che permette di settare gli ammortizzatori elettronici assieme alla risposta del motore e della trasmissione tramite un semplice tasto. In alternativa c’è un pacchetto Dynamic, con tanto di Dynamic Drive (nome in codice delle barre antirollio attive) e Dynamic Performance Control (un differenziale posteriore attivo, che ricalca quello introdotto tempo fa dalla X6). E se uno volesse avere tutto? No problem: si chiede il pacchetto Professional e il gioco è fatto.

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IMBARAZZO DELLA SCELTA L’imbarazzo della scelta ci sarà anche sul fronte motori, specie quando a dicembre entreranno in listino le versioni xDrive 40d, turbodiesel da 313 cv, e 35i, turbo benzina da 306 cv. Al lancio ci si dovrà invece accontentare (sapessi che fatica…) delle xDrive 30d, 50i e M550d. I riflettori sono puntati soprattutto sulla prima del terzetto, in questa fase scontata best-seller della famiglia, che fa importanti passi avanti in materia di efficienza rispetto all’omonima versione uscente. I cavalli sono ora 258 (+13) e la coppia è di 560 Nm (+20), mentre i consumi sono di 6,2 l/100 km (-1,2). L’evoluzione riguarda anche la 50i, che vede la potenza aumentare di 43 cv (il totale è di 450) e i consumi scendere di 2,1 l/100 km. Quanto numeri, però, nessuno impressiona più del tre litri tri-turbodiesel della M550d: potenza massima 381 cv (che corrispondono a 127 cv/litro, un dato monstre anche per un benzina), coppia di 740 Nm, 0-100 in 5,3 secondi e consumo medio di 6,7 l/100 km.

UDITE! UDITE! In attesa anche di una variante ibrida, la notizia bomba è tuttavia un’altra: questa terza generazione della X5 sarà la prima ad avere in gamma anche una versione a trazione posteriore, la sDrive25d, spinta da un altro gioiellino di famiglia. Sotto il suo cofano arriva infatti il quattro cilindri due litri biturbo a gasolio da 218 cv e 450 Nm, che permette di scattare da 0 a 100 in 8,2 secondi e sorseggia 5,6 litri ogni 100 km, motore che sarà comunque con la trazione integrale xDrive. Con un prezzo rispettivamente di 55.405 e 58.130 euro nelle versioni base, è probabile che queste 25d facciano bene sul mercato italiano, facendo da spalle alle più costosette 30d Business (65.035 euro), Experience e Luxury (tutte e due vendute a 73.000 euro).

CINQUE STELLE L'abitacolo della BMW X5 2014 appaga tanto la vista quanto il tatto, dando un’idea di notevole qualità. L'ambiente è spazioso e tutti gli arredi sono realizzati con cura, oltre che con materiali ottimo livello, al punto che per trovare qualche plastichina economica bisogna rovistare nelle tasche delle portiere. Per il resto tutto è a portata di mano e solo il sistema di infotainment richiede un minimo di apprendistato prima di poter essere usato senza distrarsi: è questo il prezzo da pagare per avere un sistema tra i più evoluti e complicati della categoria.
La posizione di guida è panoramica e offre una buona visibilità in tutte le direzioni. A complicare un po’ la vita nelle manovre ci si mettono però le dimensioni notevoli e il diametro di sterzata piuttosto ampio. Per fortuna i sensori di parcheggio sono di serie, anche se per evitare sorprese sarebbe meglio avvalersi dell'aiuto delle telecamere che simulano la vista dall'alto della macchina e del terreno circostante. Poche storie: farà anche figo sfoggiare questa BMW davanti al bar o alla scuola del figlio ma il suo habitat naturale si trova fuori dai centri cittadini.
FACTOTUM Per la prova mi è toccata in sorte una X5 xDrive30d Luxury e sono rimasto davvero impressionato dalla sua versatilità. Il merito va equamente diviso tra il generoso motore 3 litri turbodiesel e l'assetto, con il Dynamic Damping Control. Selezionando la modalità Comfort questa BMW non fa rimpiangere le migliori ammiraglie e plana sulle sconnessioni dell'asfalto come se fosse un tappeto volante, nel silenzio più assoluto, anche a velocità da ritiro immediato della patente. In Sport, invece, la macchina sfoggia un assetto molto più piatto e si comporta come se pesasse qualche quintale in meno e avesse un baricentro molto più basso. Nel contempo il motore tende a restare un po’ più su di giri, con il cambio in una marcia più bassa, pronto a rispondere senza esitazioni a ogni intervento sulle palette o sul pedale dell’acceleratore. Volendo ci sarebbe anche la taratura Sport +, che esaspera l’atteggiamento sportivo, impostando in modo meno prudenziale i controlli elettronici ma in questo modo si finisce per snaturare la X5 xDrive30d, che resta una macchina da guidare allegri ma senza farsi venire il fiatone. Piuttosto, vale la pena di selezionare l’ultima modalità possibile, quella chiamata Eco Pro, che regola tutto in modo da limare un po’ i consumi e permette di fare molta strada in rilascio, andando a scollegare la meccanica dalle ruote, come se si mettesse in folle.

A PIENI VOTI Il motore, dal canto suo, merita una promozione a pieni voti. Regolare ai bassi, diventa poderoso ai medi e allunga verso la zona rossa senza farsi pregare troppo. A fargli fare un figurone dà una mano anche il cambio automatico. Dotato di otto marce, ne ha sempre in serbo una giusta per ogni situazione e, quelle poche volte che fatica a leggere nel pensiero (o meglio nel piede) del pilota, è lesto a rimediare e a passare al rapporto che serve per far frullare le bielle al regime ideale.


Pubblicato da Paolo Sardi, 01/11/2013
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