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Seat Leon 1.4 TGI DSG Connect: prova su strada


Avatar di Emanuele Colombo , il 18/05/16

7 anni fa - Seat Leon 1.4 TGI DSG Connect: metano e infotainment alla prova

Seat Leon 1.4 TGI DSG Connect: metano e DSG per viaggi comodi ed economici, e un infotainment da sala concerti

TRIS D'ASSI Seat Media Plus, cambio DSG, impianto a metano di serie: la nuova Seat Leon Connect 1.4 TGI rischia di mettere insieme, in un colpo solo, il top dell'infotainment con il top delle trasmissioni e il top dell'ecologia tradizionale, cioè quella che, senza ricorrere a sistemi elettrici, garantisce le emissioni meno nocive.

MOLTO SILENZIOSA Il look è discreto, con qualche tocco grintoso qua e là: i cerchi da 17 pollici, per esempio, i battitacco cromati o i sedili piuttosto profilati. La ritiro a Verona e i primi chilometri li faccio in autostrada per tornare in redazione. Il motore a metano, abituato come sono agli onnipresenti dieseloni, mi appare subito silenziosissimo. Merito dell'alimentazione, certo, ma anche di una insonorizzazione dell'abitacolo curata.

BUONO IL COMFORT La guida è intuitiva e fluida, il volante ha sempre il giusto peso e il giusto feeling, e la trasmissione a doppia frizione DSG ad andatura rilassata, in modalità completamente automatica, ha passaggi di marcia inavvertibili e puntuali. L'assetto è ben filtrato e solo sui giunti di dilatazione autostradali avverto una certa elasticità dell'avantreno, probabilmente dovuta a boccole di ancoraggio delle sospensioni piuttosto soffici.

IL PEDALE È UN PO' TROPPO ALTO Dell'abitacolo, gli unici appunti riguardano i rivestimenti interni delle portiere un po' austeri, una certa labilità della maniglia di apertura del cofano motore e il pedale del freno che è troppo alto rispetto all'acceleratore: sulle prime mi causa qualche impuntamento del piede nel passaggio tra l'uno e l'altro. Mi consolo con le dotazioni elettroniche come il cruise control, che grazie a un radar nel muso dell'auto mantiene da solo la distanza di sicurezza dai veicoli che precedono.

OTTIMO SOUND L'impanto di infotainment Seat Media Plus, con i suoi 8 altoparlanti, si rivela ottimo per resa acustica: i suoni rimangono puliti e fedeli anche quando alzo il volume al massimo che le mie orecchie riescono a sopportare. E una volta collegato il telefonino via bluetooth anche la funzione vivavoce si comporta bene. Comoda, in particolare, la possibilità di dettare i numeri cifra dopo cifra, per chiamare i contatti che non ho archiviato nella rubrica.

SENSIBILE AL TOUCH Meno convincente è il controllo vocale del navigatore: a volte non ci intendiamo e per trovare l'autodromo di Monza devo consultare a mano l'elenco dei punti di interesse (il famoso menu POI). Per fortuna lo schermo touch da 6,5 pollici funziona egregiamente.

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SA ESSERE GRINTOSA Esco dall'autostrada e, dal menu dell'impianto infotainment, cambio il settaggio della dinamica del veicolo: finora ho viaggiato in Normal, ma per i percorsi extraurbani azzardo una configurazione Sport. Immediatamente la ripresa si fa più incisiva e la guida divertente: i cavalli, 110, sono di razza.

FLUIDA E... PRUDENTE Il cambio, che a questo punto preferisco comandare a mano secondo la consueta modalità sequenziale, è rapido e sempre fluido negli innesti, risparmiandomi inutili strattoni. Solo nelle scalate più cattive a volte non mi segue, per obbedire a una strategia forse troppo conservativa quanto a regimi di rotazione.

SEMPRE SINCERA Nelle curve affrontate con piglio sportivo la Leon mi segue docile, senza offrirmi un feedback particolarmente dettagliato al volante, va detto, ma mantenendo sempre un comportamento sincero e una tenuta di strada di ottimo livello con i pneumatici Hankook Ventus S1 Evo2 dell'esemplare in prova. Pure i freni si dimostrano potenti e ben calibrati nella risposta. La dinamica è però piuttosto sensibile al carico e basta aggiungere un passeggero e pochi chili nel bagagliaio per sentire la Leon meno rigorosa quando la inserisco in curva.

VIVA L'AUTOMATICO In città imposto nuovamente la Leon su Normal e la trasmissione automatica si conferma puntuale finché l'andatura si mantiene omogenea. Nelle repentine richieste di potenza, magari per svicolare nel traffico, reagisce però con un certo ritardo a cui fa seguire una risposta fin troppo irruenta nelle marce basse: tale, a volte, da provocare un avvertibile pattinamento delle gomme su asfalto asciutto. In Sport questo dettaglio si nota meno.

ELETTRONICA ZELANTE L'aspetto meno convincente? Ho trovato alcuni sistemi elettronici di sicurezza un po' invadenti. In autostrada, per esempio, nel bel mezzo di un sorpasso, è comparso sul display l'avviso che il conducente dava segni di stanchezza. Nel traffico, è capitato invece che l'auto davanti a me svoltasse a sinistra e, nonostante ci fosse spazio più che sufficiente per sfilarle di coda, la Leon non è stata d'accordo: ha suonato l'allarme e frenato da sola. Per fortuna sono tutte opzioni che posso calibrare o spegnere dal menu di Seat Leon.  

AL DISTRIBUTORE Dulcis in fundo, per salutare degnamente la riconsegna della Leon, mi concedo un week end in Valchiavenna, a circa 130 chilometri da casa. Scelgo di viaggiare in modalità Eco, per risparmiare il risparmiabile, ma senza rinunciare a rimanere sempre sul filo dei limiti di velocità per non perdere troppo tempo nel trasferimento. Al rientro, per rabboccare le bombole del metano spendo meno di 10 euro e improvvisamente i 26.130 euro del prezzo di listino della Leon Connnect che sto guidando non mi sembrano un cattivo affare.


Pubblicato da Emanuele Colombo, 18/05/2016
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