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Infiniti Q30 Premium 1.5d DCT: alla solita tedesca, si può anche dire no


Avatar di Luca Cereda , il 27/02/17

7 anni fa - Originale e sfarzosa, la compatta di Infiniti esce dal coro. Ecco come

Originale. sfarzosa e confortevole, la compatta premium di Infiniti esce dal coro. Ecco perché

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DISTINGUERSI Ti guardano. Come la giovane coppia con gli sci in spalla che incrocio appena imboccata la strada all'arrivo della seggiovia. Io rallento e mi fermo. Loro due mi fissano, prima di attraversare lentamente sulle strisce con lo sguardo a metà tra l'incuriosito e il compiaciuto.

SOTTO I RIFLETTORI La Infiniti Q30 fa questo effetto: si nota. E non soltanto per la carrozzeria sinuosa che, baciata dal sole, si mette a giocare con la luce, levigando i muscoli e trasformando quella che mi giurarono essere una verniciatura blu in una specie di viola melanzana. Certo, i designer giapponesi hanno osato, tirando fuori – dalla calandra a indietreggiare fino alla coda, plasmata dalla firma a zeta dei montanti posteriori - qualcosa di veramente originale, finanche barocco per qualcuno. Ma non è solo questo.

MEZZA TAGLIA IN PIU' Chi cerca una compatta premium trova la Mercedes Classe A, la BMW Serie 1, l'Audi A3. E poi c'è lei, la Infiniti Q30 (vuoi provarla? Clicca qui). Qualcosa di più? Per certi versi sì, a partire dalle misure, che superano la Classe A (tanto per restare nell'albero genealogico, visto che le due condividono la piattaforma MFA di Mercedes) in tutte le direzioni: di 13 cm in lunghezza, di 3 in larghezza e di 5 in altezza. Per la cronaca, capire fin dove si estenda non è sempre facile, avvolti (e ben protetti) in quell'abitacolo un po' avaro di luce (benedetta la telecamera a 360° Nissan, optional fondamentale). Ma anche il bagagliaio (368 litri) aggiunge qualcosina. E se fossi arrivato in montagna munito di sci, beh, avrei potuto comodamente farli passare attraverso lo schienale: il passaggio c'è.

SFARZOSA Rispetto a una compatta premium tedesca, ma anche rispetto alla Volvo V40, la Infiniti Q30 si solleva un poco da terra. E, soprattutto, si guida più in alto, con una posizione quasi da crossover. Dal sedile guida si respira aria di salotto buono. Ci sono dettagli in cui la Q30 trasuda ricchezza, vedi il rivestimento in Alcantara che attraversa la plancia, ricamato da cuciture viola a vista, replicato anche sul bracciolo sulla palpebra e sui maniglioni delle porte: una rarità nel segmento C.

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IN POLTRONA Anche i sedili, avvolgenti, morbidi e rivestiti in Nappa, ti fanno sentire speciale. Non manca però qualche economia. Ad esempio nelle plastiche del tunnel centrale, sensibili ai graffi, e nella strumentazione, l'unico dettaglio a ricordarmi di avere a che fare con una Nissan. Niente di male, sia chiaro, semplicemente sarebbe lecito attendersi – oggi – un quadro meno agé. E, a dirla tutta, anche uno schermo dell'infotainment più generoso e nitido. Se non altro per sfruttare al meglio l'utilissima funzione Around View.

RILASSANTE Tracce di normalità che non vanno assolutamente ad inficiare un comfort davvero di alto livello. La Infiniti Q30 (prenota il test drive qui) è un'auto ben insonorizzata, dai rumori esterni e da quelli del motore, in questo caso un diesel. E' silenziosa e morbida nelle reazioni, anche perché le sue ruote da 18'' hanno una gommatura sostanziosa (235/50). Per salire in montagna ho guidato quattro ore e mezza: una volta sceso, sembravano la metà, anche guardando la lancetta del serbatoio, che mi aspettavo ben più giù. Invece, alla fine ho fatto più di 17 km con un litro di gasolio in autostrada e circa 20 sulle statali, prima che le pendenze iniziassero a incidere.

SI ACCONTENTA DI POCO E' una Infiniti Q30 Premium, automatica, con pacchetto City Black, quella che ho per le mani. Una Q30 per la quale, listino alla mano, si stacca un assegno superiore ai 35.000 euro, eppure a spingerla c'è un 1.5 da soli 109 cavalli. Pochi? Il più delle volte in realtà no. Il 1.5 fornito da Renault è molto regolare e ti porta dappertutto garantendo un buon confort e bassi consumi. Il meglio di sé lo concentra laddove serve di più, ovvero ai bassi e medi regimi. Ma non è un fulmine in ripresa e, tirandogli il collo, si ottiene poco. Per stimolarlo occorre sempre scalare con i paddles del cambio doppia frizione a 7 rapporti: un lavoro che da subito diventa gioco.   


Pubblicato da Luca Cereda, 27/02/2017
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