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Citroën C5 Cross Tourer


Avatar di Mario Cornicchia , il 08/12/15

8 anni fa - Dopo tanti anni sempre lei, eppure sorprende ancora.

Se avete ficcato una ruota in un fosso, le sospensioni vengono in aiuto livellando l’assetto in cerca della massima aderenza

SEMPRE LEI La Citroën C5 Tourer non è una delle auto più giovani del mercato ma è sicuramente un’auto longeva. Il suo stile rimane originale e, dopo il restyling del 2012, che lo ha ripulito da troppi fregi e cromature mi sembra ora più moderno che al lancio. Anche gli interni, troppo economici al lancio, sono ora di buon livello. Ultimamente la C5 ha avuto anche ulteriore ringiovanimento grazie al trattamento offroad della C5 Cross Tourer. Qualche tocco rude come gli scivoli, o finti scivoli, nella parte bassa dei paraurti cercando protezione in immaginari percorsi avventurosi (in realtà imitano soltanto il metallo ma sono in plastica pronta a rovinarsi), leggere protezioni del bordo dei parafanghi rendono il look più moderno

ALTEZZE DIVERSE La C5 Cross Tourer ha le ormai mitiche e collaudate sospensioni idrauliche Citroën nella loro ultima versione, le Hydractive III + che consentono di scegliere differenti altezze da terra. Oltre all’altezza standard, la si può alzare di 40 mm, fino a 40 km/h, e fino a 60 mm fino a 10 km/h.

TAPPETO VOLANTE Era davvero tanto tempo che non guidavo una Citroën con le sospensioni Hydractive ed è stato un piacevole rencontre. Come tutte le sospensioni senza molle sono un po’ secche e dure quando incontrano ostacoli altrettanto secchi, come tombini, buche o rallentatori. Ma sono magiche sugli avvallamenti, sui dossi e le cunette, dove trasmettono la sensazione di galleggiare sulla strada. Non solo assorbono alla francese queste irregolarità ma, compensando e livellando la C5 non si ha mai la sensazione di finire in un buco o di impennarsi.

SEMPRE IN BOLLA Da quando sono diventate attive, poi, le sospensioni idrauliche Citroen non sono soltanto confortevoli ma sono un valido alleato nelle curve. La C5 Cross Tourer non si inclina più come le Citroë​n di una volta ma rimane piatta in curva perfettamente in bolla, con il peso ben distribuito sulle quattro ruote. Mi infilo sulle curve appenniniche rovinate da minifrane e maxirappezzi con la leggerezza di un’auto decisamente più corta e più leggera, con grande comfort, grande sicurezza e decisamente veloce. E la C5 Cross Tourer rimane sempre in bolla che viaggiate da soli o che siate a pieno carico, sui rettilinei come in curva.

A QUATTRO RAZZE Nelle curve lo sterzo non è all’altezza della situazione, un poco lento e con una inerzia nel muoversi dalla posizione zero, a ruote diritte, che rende più difficile essere precisi e rapidi nell’impostare le curve. In autostrada l’inerzia dal punto zero richiede a volte microcorrezioni contrarie nelle microdeviazioni. Sulle curve appenniniche, dove si sterza di più è la lentezza a dare più fastidio dell’inerzia. Con uno sterzo più veloce e reattivo mi divertirei di più a mettere alla prova le sospensioni idrauliche. E poi vorrei un bel volate a tre razze, non mi disturba il cuscino centrale che rimane fermo con tutti i comandi, ma con tre razze mi sentirei piu a mio agio.

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SPAZIO NE ABBIAMO? In 483 centimetri di lunghezza massima la Citroën C5 Cross Tourer racchiude un abitacolo da vera Tourer. Posti spaziosi e comodi gli anteriori, dotati nella C5 Cross Tourer che sto provando, di sedili che includono anche la regolazione indipendente della parte alta dello schienale. Non manca anche la regolazione in profondità del volante che a dire il vero è un po’ corta: così se il volante non va alle spalle, le spalle vanno al volante. Lo spazio tra i sedili posteriori e gli schienali anteriori non è da limousine ma soltanto apparentemente poiché la profondità delle sedute posteriori è davvero longue e si siedono dietro comodamente anche gli alti.

BAT-CAVERNA Impressionante è il bagagliaio. Raramente mi capita di caricare borse XXL e avere ancora spazio per altre borse fino alla battura del portellone. Oltre a essere profondo e regolare, il vano di carico della Citroë​n C5 Cross Tourer è anche alto, con la possibilità di stivare due borse piccole sotto la tendina copribagagli. Quattro ganci aiutano a fissare i bagagli e l’acciaio inox protegge la soglia dagli sfregamenti durante il carico. Un piccolo tasto, poi, consente di sfruttare le sospensioni per abbassare e alzare la coda per facilitare il carico.

AVETE UNA STALLA IN COLLINA? Se non volete ricadere nell'ormai scontata scelta SUV e avete bisogno di spazio, la C5 Cross Tourer è una valida alternativa. Comoda ed economica nei viaggi (a 130 km/h si percorrono circa 15 km/litro), sufficientemente silenziosa per non stancare anche dopo alcune ore, la Cross Tourer è molto più offroad di quanto la sua timida personalizzazione estetica lascerebbe pensare. Non perché dobbiate affrontare una gara di trial ma per evitarvi problemi quando andate in montagna o a trovare gli amici che hanno ristrutturato la vecchia stalla in cima alla collina. Se avete ficcato una ruota in un fosso, le sospensioni vengono in aiuto livellando l’assetto in cerca della massima aderenza, si alzano per evitare di rimanere incastrati e in aiuto viene anche il cosiddetto differenziale a controllo elettronico a cui basta anche avere una sola delle due ruote anteriori motrici ben aggrappata per tirarvi fuori dal fosso. Provare per credere.

SPINTA COSTANTE Il motore 2.0 BlueHDi ha 180 cavalli, sufficienti a muovere la C5 Cross Tourer con agilità anche a pieno carico. Abbinato al cambio automatico a sei marce EAT6 sembra meno potente di quanto in realtà sia. Il cambio privilegia regimi da passeggio, quasi sottocoppia, e lo fa sembrare più bolso di quanto sia ma dopo pochi chilometri si impara a conoscere cambio e motore e si impara che è sufficiente premere più a fondo sull’acceleratore per ottenere accelerazioni più vivaci. Premendo il pulsante S sul tunnel centrale si attiva la modalità Sport che facilita il lavoro, facendo passare a rapporti più corti il cambio senza dover premere a fondo sull’acceleratore. Tiene più a lungo i rapporti corti prima di passare a marce più lunghe ma senza esagerare, senza sembrare gli anziani che si dimenticano di cambiare marcia o gli esagitati che pensano al semaforo-semaforo come a una prova speciale WRC. 


Pubblicato da M.A. Corniche, 08/12/2015
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