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Audi A8 my 2002


Avatar Redazionale , il 10/07/02

21 anni fa -

Costretta a farsi da parte per dare spazio ad altre debuttanti di stretta parentela, eccola giusto in tempo per solleticare qualche desiderio in più e... per creare zizzania. Tra chi? Facile, sempre di tedesche si tratta.

Lusso, tecnologia, sicurezza, prestazioni: inutile parlare del massimo livello quando il soggetto è l’ammiraglia di Ingolstadt. La scocca interamente in alluminio è la seconda generazione del noto "spaceframe" Audi, a vantaggio della diminuzione di peso totale e della sicurezza passiva.

Ma è la linea la novità assoluta. Dopo tanta attesa eccola l’ammiragliona tedesca con gli anelli sul muso. Le prime immagini ufficiali mostrano cinque metri di lamiera d’alluminio lavorata ad arte, in perfetto stile Audi, levigata, con richiami netti allo stile di casa, quindi eleganza e sportività shakerate a dovere.

Via però le rotondità del passato e largo alla nuova tendenza: spigoli sì ma con moderazione. Risultato: ampie superfici di alluminio tirato a lucido interrotte da sbalzi ben visibili. Come quello che dal passaruota anteriore si dipana per tutta la fiancata, a delimitare una linea di cintura piuttosto alta e dare alla A8 quella dose di aggressività che non è più il caso di mascherare.

Una minirivoluzione ancora più evidente nella sagoma piatta del frontale, con la cornice dei fari che delinea un parallelogramma quasi perfetto e una mascherina altrettanto lineare. Idem nella coda, tagliata quasi di netto, molto profilata, pulita, importante. In pratica i concetti espressi con il prototipo Avantissimo, presentato lo scorso anno al Salone di Francoforte (eletta concept dell'anno dai lettori di Motorbox), ma anche un po’ di stile Chris Bangle (capo designer Bmw) a voler essere cattivi. Del resto, che nel mirino ci sia la BMW Serie 7 è nei fatti, non solo estetici. Stesso target, stesso segmento di mercato, stessa probabile fascia di prezzo. E molte cose in comune…

Una volta aperta la portiera, pronti a essere catapultati nel terzo millennio. Come la collega-nemica Bmw Serie 7, la filosofia è quella di semplificare, riunire tutto quanto a disposizione in un’unica interfaccia (Multi media Interface), uno schermo che spunta dalla consolle centrale e che visualizza la miriade di funzioni selezionabili da un manopolone sistemato sul tunnel, molto simile a quello già visto sulla solita Serie 7 Bmw.

E poi riconoscimento delle impronte digitali, modello 007, che avviserà l’auto della presenza del padrone e farà in modo che la stessa si conformi in un attimo alle preferenze memorizzate; luci auto adattabili secondo una innovativa tecnologia di illuminazione con luce angolare; regolatore di velocità adattabile per il controllo della distanza di sicurezza mediante radar; memoria one-touch orientata al pilota.

L’elenco degli ammennicoli elettronici è da perderci un paio d’ore e probabilmente sarà necessario un corso specifico per utilizzare la A8 sfruttandone tutte le potenzialità (vedi ancora Bmw Serie 7): su tutti, il navigatore satellitare, il lettore CD e la televisione, la radio digitale con riproduttore di MP3, l’accesso a Internet, il telefono cellulare e tanto altro che verrà svelato a Parigi questo autunno.

E’ un po’ più lunga dell’attuale (5,051 metri), con il passo maggiore per migliorare l’abitabilità dei passeggeri posteriori (2,944 m), larga 1,894m e alta 1,615m.

Conosciuta abbondanza anche al capitolo propulsori. I benzina saranno tutti a iniezione diretta. Tanto per cominciare si parte da due otto cilindri a V, uno di 3.7 litri e 280 cavalli, l’altro di 4,2 litri e 335 cv, gli unici disponibili al momento del debutto. In attesa del bomba W12 di 6000 cc di cilindrata e 450 cv di potenza massima e dei tre i turbodiesel annunciati: i rivisitati 2.5 V6 da 180 cv e l’otto cilindri a V di 3300 cc e 230 cv, più un poderoso V10 5.0 litri da 313 cv.

La trasmissione è Tiptronic a sei rapporti, con Dynamic Shift Program per la guida normale e Programma Sport per chi vuole esagerare, abbinata alla trazione integrale permanente “quattro”. Nuovo anche il sistema pneumatico delle sospensioni, con regolazione a variazione continua dell’assetto scelto fra tre modalità differenti (da normale a massimo comfort) più una modalità per decidere il sollevamento aggiuntivo della carrozzeria nel caso ci si trovi a guidare su strade dissestate. 

In opzione, per i piloti col piede pesante viene offerta una sospensione pneumatica auto adattabile tipo sport, anch’essa con tre modalità differenti, per una regolazione sportiva delle sospensioni secondo preferenze. Oltre alla modalità di sollevamento. Il tutto controllato da un sistema frenante ad alte prestazioni, ovviamente.

Limitata come costume la velocità massima (250 km/h) ma spunti da dragster sul 0-100: 7,3 secondi per la 3.7 litri, 6,3 per la 4.2. Consumi: 11,9 l/100 km nel combinato per la 3.2  e solo un bicchierino in più (12 l/100 km) per la sorellona. Tutto per muovere 1780 chili di auto più cinque passeggeri in perfetta comodità.
Ancora sconosciuti i prezzi, si parla di 60.000 euro per la entry level.


Pubblicato da Redazione, 10/07/2002
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