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Prova

Audi A3 Sportback g-tron


Avatar di Luca Cereda , il 24/05/14

9 anni fa - La A3 a metano è una A3 vera. Guarda il video

L'Audi A3 Sportback g-tron a metano è una A3 vera, senza compromessi nelle prestazioni e nel comfort. E oltre che al rifornimento, fa risparmiare in concessionaria: costa meno della sorella a benzina

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ANCHE I RICCHI PIANGONO Con i prezzi di benzina e diesel schizzati alle stelle, guai a snobbare il metano, che, ora come ora, va via a meno di un euro al chilo. A maggior ragione da quando comprare un’auto a metano non significa più necessariamente affidarsi, pur di risparmiare, a un’utilitaria poco sexy e confortevole. Anche i marchi premium hanno sfatato il tabù e la nuova Audi A3 Sportback g-tron, dopo la Mercedes Classe B, ne è un esempio: è la prima Audi che va a metano (e benzina) ed è una vera A3 in tutto e per tutto. Provare per credere.

BIVALENTE Chi conosce un po’ l’albero genealogico del Gruppo di Wolfsburg si ricorderà che Audi A3 Sportback g-tron è cugina della Seat Leon TGI. A spingere entrambe c’è un 1.4 TFSI da 110 cv e 200 Nm di coppia con due sistemi di iniezione distinti per metano e benzina e su nessuna delle due è possibile passare dalla guida a metano a quella a benzina: il commutatore non c’è. Perciò, prima si esauriscono i 14,4 chili di metano stoccati nelle due bombole, poi si comincia ad attingere ai 50 litri di benzina dell’altro serbatoio. L’avviamento del motore, invece, è sempre a benzina.

O LE BOMBOLE O LE VALIGIE A fare la differenza fra le due cugine non è la capienza ma la costruzione del serbatoio di metano. Quello dell’Audi A3 Sportback g-tron è realizzato in fibra di carbonio e vetroresina e pesa molto meno (54 chili) dell’omologo in acciaio della Leon TGI, con il risultato che la A3 a metano pesa solo circa 70 chili in più della A3 Sportback a benzina corrispondente ma vede, esattamente come la Leon TGI, anche il bagagliaio ridursi (da 380 a 280 litri) per via delle bombole installate sotto il pianale di carico.

DOPPIO INDICATORE C’è un solo modo per rendersi conto, da fuori, di avere a che fare con una A3 diversa dal solito: individuare il suo punto g…-tron, ovvero una serie di placchette cromate identificative sparse in angoli strategici della carrozzeria; l’alternativa è sollevare lo sportello della benzina, dove a fianco del bocchettone c’è il “bocchettino” del metano. Una volta al volante, invece, il compito è molto più semplice, non solo perché mostrine e scritte g-tron si sprecano in tutto l’abitacolo ma soprattutto per via della strumentazione con doppi indicatori, sia parziali sia totali, di autonomia e carburante (tacche verdi per il metano, tacche bianche per la benzina).

LONG LASTING Che si vada a metano o a benzina, le prestazioni del 1.4 TFSI modificato ad hoc regalano uno 0-100 da 11’’ e una velocità massima di oltre 190 km/h. Secondo Audi, la A3 Sportback g-tron si accontenta di soli 3,5 chili di metano per percorrere 100 km, ciò significa spendere meno di 3,5 euro, ma soprattutto poter contare su un’autonomia di percorrenza notevole, giacché ai 400 (dichiarati) km a metano se ne aggiungono altri 900 (sempre dichiarati) a benzina, per un totale di 1300 km. Sul fronte ecologico, le emissioni di CO2 si fermano a 95 g/km.

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PREZZI Sorpresa: la A3 g-tron costa 150 euro meno della sorella a benzina e 850 euro meno della A3 Sportback a gasolio. I prezzi partono dai 25.650 euro della A3 Sportback g-tron manuale Attraction (quindi senza MMI) cui vanno aggiunti 2.200 euro tondi per avere l’ottimo cambio S tronic. Un’ipotesi intrigante per chi si sposta molto in città e non vede le colonnine del metano come oasi nel deserto. Fatto, ahimè, tutto fuorché raro in Italia.

ARIA NUOVA? Salgo sull’Audi A3 Sportback g-tron un po’ prevenuto. Non che mi aspetti una A3 cenerentola, rispetto alle sue sorelle, ma certamente avrei scommesso di provare sensazioni diverse, particolari proprio perché sono a bordo di un’auto a metano. E invece, già dall’accoglienza nell’abitacolo, poco o nulla cambia dalla solita Audi A3: restano una bandiera la cura maniacale dei dettagli, compresi quelli meno in vista, e la precisione nei montaggi, che pochi come i tedeschi dei Quattro Anelli possono vantare. Mi prendo giusto un minutino per familiarizzare con gli indicatori “sdoppiati” per tenere sott’occhio il consumo di metano.

SILENZIOSA Girata la chiave, l’avviamento è silenzioso e i primi passi pure: nessun rumore o vibrazione inedita, sembra di guidare una normale A3 a benzina, segno del buon lavoro di isolamento compiuto dai tecnici di Ingolstadt, oltre che della proverbiale silenziosità della A3, che si conferma all’altezza della sua fama anche per quel che concerne l’assetto, il quale non sembra risentire dei chili in più portati dalle bombole sul retrotreno. L’equilibrio, la reattività e la prevedibilità nelle risposte della compatta tedesca rimangono quelle di sempre e con pochi pari nel segmento. Anche quando si danza tra le curve a tutto gas… naturale.

QUANTO BASTA Brillante è pure il motore, seppure il brio non sia da corridore: se la guida è quella di tutti giorni, le prestazioni sono più che sufficienti per non doversi impegnare troppo. Il 1.4 TFSI da 110 cv e 200 Nm dell’Audi A3 Sportback g-tron, anche alimentato a metano, non sfoggia granché di muscoli ma ha il merito di salire di giri in maniera fluida e regolare ed è piacevole finché non si cerca (inutilmente) di tirargli il collo. Una spinta decisa arriva però solo dai 2000 giri in su. Il crescendo dolce e prevedibile del 1.4 è assecondato molto bene dal cambio S tronic dell’esemplare in prova, un valore aggiunto (costoso ma efficace) per guidare la A3 gtron senza stress dimenticandosi che è un’auto a metano. A ricordarmelo ci pensano i consumi visualizzati in kg/100 km di cng (Compressed natural gas); dopo questo breve  test tra le campagne veronesi il display dice 4,8. Numeri un po’ più alti del dichiarato ma sempre convenienti.


Pubblicato da Luca Cereda, 24/05/2014
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