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La vie en rose

108 ore con Peugeot 108


Avatar Redazionale , il 17/11/14

9 anni fa - Diario di una prova tutta al femminile della Peugeot 108

Tra supermarket e vita mondana, diario di una prova tutta al femminile della Peugeot 108

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TOGA E ROSSETTO Se è vero che nella vita leggings e bambini dicono sempre la verità, è altrettanto vero che in campo automobilistico non esiste giudice più imparziale e severo di una donna. Perché? Facile: molto spesso il gentil sesso non ama i motori e quindi si lascia influenzare semplicemente dalla passione suscitata da un determinato marchio o modello. Ciò fa sì che, incuranti di qualsivoglia disquisizione meccanica, le donne guardino all’auto semplicemente per ciò che offre, oltre che per come va (bene o male, ancor prima che forte o piano). Esattamente come un uomo può giudicare un vestito, un paio di scarpe o una borsetta di pura emozione. Chissenefrega della griffe o della collezione: in questo il maschio è diretto e sincero. Scansiona l’outfit e dice: mi piace, o non mi piace. Lo stesso vale per le donne con le auto.

DAY BY DAY Così quando sono stata “nominata”, in qualità di donna della redazione, per provare la nuova Peugeot 108, ho deliberatamente deciso di annullare ogni mio istinto “motoristico” e di dare pieno sfogo alla mia parte più strettamente femminile. Premetto che personalmente ho sempre considerato la progenitrice Peugeot 107 un’auto azzeccatissima, indicata sia per la vita cittadina e sia per le gite fuoriporta. Tuttavia, non mi sono voluta far influenzare in alcun modo dal passato. Mi sono messa al volante della Peugeot 108 come una potenziale acquirente qualsiasi, e per centootto ore, circa quattro giorni e mezzo, ci ho convissuto cheek to cheek, immersa nella mia routine quotidiana.

IL PRIMO INCONTRO NON SI SCORDA MAI. Tutto comincia in un tiepido martedì mattina d’inizio autunno, quando incontro la mia Peugeot 108 per la prima volta. La noto subito, in un parcheggio immenso. In mezzo a cinquanta (noiose) sfumature di grigio, la sua carrozzeria “purple” attira subito la mia attenzione. Salgo a bordo e devo dire rimango inizialmente un po’ delusa. L’interno, infatti, è minimal. Molto minimal. Forse troppo minimal, ma appena premo il pulsante Start, la consolle centrale prende vita. Lo schermo centrale da 7 pollici s’accende e mi spalanca il cuore pulsante dell’abitacolo della piccola 108. Colorato, touch, dalla grafica divertente e intuitiva.

SI’, LO VOGLIO Io e la Peugeot 108 rompiamo subito il ghiaccio e iniziamo a comunicare, nel vero senso della parola. Il messaggio che appare sullo schermo è scritto a chiare lettere: “Vuoi connettere iPhone di Giulietta?” “Certo che voglio!”. Premo il pulsante “Connetti” e mi ritrovo al volo tutti i comandi del mio iPhone 5 a portata di dito. La playlist di Spotify parte a gran voce riempiendo l’abitacolo con le mie canzoni preferite. Due cose mi sorprendono: in primis la velocità di lettura del sistema d’infotainment; poi che a schermo acceso e con la musica che esce dalle casse, l’abitacolo mi sembra, ora, tutto fuorché vuoto. Rinfrancata, ingrano la prima e parto con Violetta (così ho ribattezzato la mia 108 per ovvie questioni cromatiche).

IL CIELO IN UNA CITYCAR Bastano pochi minuti ed è già come se fossimo amiche da anni. Il feeling con la Peugeot 108 è immediato, la visibilità sulla strada è ottima ed è un sollievo, soprattutto quando devo destreggiarmi nel traffico. Insieme al morbido cambio manuale e al motore, reattivo anche a bassi regimi, alleati perfetti per muovermi in città. Sono circa le 15:30, il termometro segna 19 gradi, il sole splende e così decido di dare una svolta a uno dei momenti più noiosi della giornata: la coda al semaforo. Alzo il volume dello stereo, apro il tettuccio, ed è subito… California (anche in piena circonvallazione a Milano)!

TOP MODEL Del resto si sa, poche cose riescono a mettere d’accordo tutte le donne indipendentemente dall’età, dalla provenienza geografica o dal colore di capelli: i diamanti, Ryan Gosling e le auto con il tettuccio apribile. Solitamente, però, quest'ultimo è una prerogativa di auto di segmento superiore, mentre sulla Peugeot 108, una citycar, è di serie nella versione “TOP”. Badate bene: qualcuno potrebbe anche considerare la capote inutile su un’utilitaria, ma non sarà certo una donna. Per una donna il vento nei capelli non ha prezzo, fosse anche solo un “colpo di phon” nel tragitto casa-palestra/supermercato.

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LIBERI TUTTI La libertà di poter fare quello che si vuole, quando si vuole, è forse una delle cose che più sta a cuore a chi vive al limitatore. E spesso le city car mostrano il fianco quando bisogna fare gli straordinari per trasportare carichi eccezionali, siano essi bagagli o persone, o di allungare il tragitto verso orizzonti in cui i palazzoni si diradano. Ho deciso allora di mettere alla frusta “Violetta” e sono prima andata a fare spesa per un reggimento, poi ho portato il mio cane al parco, quindi sono uscita a pranzo con tre amiche, per poi decidere di sconfinare in campagna in cerca di un po’ di relax.

LIKE A BIRD Chilometri che si accumulano, ospiti che salgono a bordo e che scendono (a due e a quattro zampe) ma la Peugeot 108 non dà cenni di stress. E neppure io stessa. Inizio a pensare che la peugeottina sia qualcosa più di una city car, così ho coniato per lei un nuovo nome: “life car”. E ci sta tutto, visto come ha saputo assecondare in toto le mie esigenze, e visto che nelle 108 ore trascorse con “Violetta” non ho mai sentito la necessità di un’auto più spaziosa o potente. Le dimensioni ridotte, semmai, sono sinonimo di libertà. Con la 108, infatti, non ho difficoltà nel trovare parcheggio in centro città e la guida nel traffico è sempre leggera, per nulla stancante.

QUATTROCCHI Se poi serve una mano, anzi, un occhio in più, c’è la telecamera di parcheggio posteriore (optional). Altra tecnologia da berlina o suv che, da donna, apprezzo molto anche su una compattina. Avere gli occhi dietro la nuca è infatti la cosa più utile che si possa desiderare quando ogni entrata e uscita da un parcheggio si trasforma in una partita a Tetris. Per non parlare poi delle facce stupite dei passanti nel vedere un parcheggio perfetto fatto in sole due manovre. Un piacere che, come sopra… non ha prezzo.

MISS YOU Finite le mie centootto ore assieme alla Peugeot 108, il pensiero di non averla più in garage un po'mi rattrista. In quattro giorni e mezzo di frequentazione intensa non c’è stato un attimo in cui ho rimpianto uno scooter, o desiderato un’auto più grande. La 108 ha tutto al posto giusto. Un motore 1.0VTi da 68 cv che non solo non mi ha mai abbandonato, ma mi ha anche divertita, consumando quel po’ di benzina che rientra nella media del segmento (7 l/100 km, rivela il computer di bordo).

LESS IS MORE Con la Peugeot 108 è anche molto facile intonare una voce fuori dal coro: la francesina è disponibile in nove varianti cromatiche e offre otto temi differenti di personalizzazione per interni ed esterni. Anche se, per quanto sciccosa, la 108 è in fondo una bellezza acqua e sapone, che non ha bisogno di trucchi e push-up per mettersi in mostra. Sceglietela nel colore e allestimento che più vi piace, certo, ma sappiate: esagerare con gli orpelli non serve. Piuttosto, un consiglio pratico: non sottovalutate la comodità delle cinque porte. Dunque, divertitevi con il configuratore 3D che trovate sul sito della casa, ma poi, come suggeriva l’icona di stile Coco Chanel (una francese, guarda caso) togliete l’ultima cosa che avete aggiunto e avrete il look perfetto. Per un’auto che (fidatevi) diventerà il vostro accessorio preferito.

(foto di Andrea Schiavina)


Pubblicato da Giulietta Cozzi, 17/11/2014
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